Rasoiate e mazzate sui denti con RASCAL e MIDNIGHTMARES

Noi fanatici di thrash e speed metal, si sa, siamo contenti con quei pochi ma gustosi ingredienti che fanno di questo genere uno dei più belli del mondo: velocità, potenza, suoni taglienti, cadenze pestone e spruzzate di mosheggio qua e là. Se poi c’è anche capacità compositiva, estro e sapienza nel mettere insieme dei bei pezzi, è tutta roba graditissima.

Oggi ho scelto di parlarvi di due giovani bande: una proviene da Varsavia e l’altra, udite udite, dalla soleggiata capitale del Mediterraneo, che vanta anche la squadra di calcio più forte e gloriosa al mondo: Cagliari.

I Rascal, da Varsavia, hanno tirato fuori semplicemente uno degli album del 2023, ma che ho fatto in tempo a sentire solo verso la fine dell’anno, e quindi vi devo una recensione. Veloce, anzi frenetico, potente, senza compromessi e molto maturo a livello tecnico-compositivo, con armonizzazioni delle due chitarre da brivido e begli assoli, questo Lost Beyond Reason è il passo avanti che ci si aspettava dopo l’EP di debutto, Headed Towards Destruction, che già faceva più che intravedere passione e talento. I Rascal sono fatti per suonare veloce e tagliare come un rasolino campidanese fatto da sapienti mani artigiane di coltellinai arburesi, con riff intricati che vi faranno schiantare la testa al muro ripetutamente.

Non fate l’errore di ignorarli e non ascoltare quello che vi sto dicendo: qua ci sono i degni sostituti degli Enforcer, se anche li stavate cercando, visto che gli svedesi si sono quasi messi in testa di fare il verso agli Europe pur non avendone le caratteristiche e l’istinto. I Rascal vi faranno dimenticare tutti gli ultimi passi falsi dei nordici, e finalmente ritroverete la stessa esuberanza, il purissimo livello di energia che album come Into The Night e Death By Fire sprigionavano, se ve ne sentite orfani. A tratti, pur con caratteristiche diverse e molta più melodia, questi polacchi mi ricordano per attitudine addirittura i Razor di Shotgun Justice, se non altro per la voglia di fare male e spezzarvi il collo, come su Slow Burner, assolutamente travolgente e micidiale, o l’eloquente The Faster The Better, per citarne due.

Un’ultima annotazione, ovvero che i Rascal ci sono gentilmente offerti dalla Ossuary Records, una nuova etichetta che si sta sbattendo come non mai nell’underground, cercando di riportare in auge un genere meraviglioso da sempre relegato agli anni Ottanta ma che conserva anche oggi il suo fedele seguito, anche contribuendo a mettere in piedi eventi da tenere assolutamente d’occhio come questo, di cui vi avevamo parlato l’anno scorso e vi parleremo anche quest’anno a tempo debito.

I Midnightmares sono invece una banda all’esordio, e al momento dell’ascolto di questo Checkmate to Mankind ci tengono ad informarci che stanno già lavorando su nuovi pezzi, con soluzioni più tecniche e complicate. C’è da tenerli d’occhio assolutamente, vista la anche la perizia con cui riescono a mettere insieme dei bei riffoni in classico stile Bay Area, combinando accelerazioni frenetiche come su Bigger Button con delle mazzate a tratti in stile quasi crossover, ad esempio sulla più cadenzata e sempre ben costruita Death Camp, con pure un bel intermezzo melodico con assolo.

Questi due sono i pezzi centrali e forse i momenti salienti di questo EP da cinque pezzi, che sono comunque tutti come un cazzotto in faccia ben assestato e a cui la produzione moderna e chiara rende piena giustizia. Un bel disco anche questo, che riesce ad evitare la plastica che ci fa tanto incazzare al giorno d’oggi. Con il duro lavoro e la passione, gruppi come questi cagliaritani riusciranno a togliersi qualche soddisfazione e possibilmente a raccogliere quanto meritano, e li aspettiamo quindi al varco con il primo full. Se volete supportarli potete comprare il cd e sentire i pezzi su Bandcamp. Ve lo consiglio vivamente. (Piero Tola)

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