Non sono mai stato un vero fan dei Muse, non ho idea di come suonassero prima di Absolution o di come abbiano suonato dopo. Non so nemmeno se i Muse esistano ancora nell’anno 2023 (che poi scritto così, “anno 2023”, appare vagamente fantascientifico, almeno a me che sono nato quando le Tv erano ancora per lo più in bianco e nero, ricordo bene tutto il casino del millenium bug perché ero già più che maggiorenne e pure ho letto un tot di raccolte di racconti fantascientifici, Nord o magari Urania, vattelappesca, intitolate proprio “i 2000 qualcosa”), quello che però so per certo è che i Muse di Absolution li ho apprezzati assai e che forse, anzi probabilmente, avrei dovuto seguirli un po’ di più. È che dopo un po’ tutto un disco dei Muse per intero per me era troppo, Absolution stesso è composto da quattordici pezzi, non lunghissimi (anzi per lo più sono intorno ai quattro minuti), ma che diluiscono troppo l’ascolto e all’epoca mi fiaccava. Cioè, se avessero tagliato un quattro o cinque pezzi, limitando il minutaggio e concentrando la qualità, sarebbe stato davvero un disco senza nessun riempitivo. Tra l’altro all’epoca in macchina (una Opel Corsa che mi dava solo problemi, stramalettissime Opel, alla fine mi ha lasciato per strada la mattina dal Santo Natale 2008) avevo il lettore a cassette, saltare i brani come si fa adesso non era possibile, andare avanti o indietro era molto scomodo e quindi ho finito per ascoltarlo per intero più e più volte. Chissà quanti di quelli che leggono sanno di cosa sto parlando o hanno anche solo una vaga esperienza di un lettore a cassette. Dio, mi sento vecchio.

Comunque, dov’eravamo? Ah, i Muse. Dei video FANTASTICI. Non so quanto ci abbiano speso, immagino comunque che la casa discografica si sia svenata. Sing for Absolution ha uno dei video più belli che all’epoca mi sia capitato di vedere, centrato su uno shuttle che fugge da una Terra del domani, devastata da guerre e conflitti, per finire schiantato su un altro pianeta dove l’equipaggio (ovviamente i Muse stessi) scopre di essere atterrato sulla Terra morente millenni nel futuro. Parlavamo di fantascienza, no? Ma poi anche Time is Running Out o Hysteria, video belli per pezzi altrettanto belli tra rock, rock sinfonico, rock alternativo, un po’ di elettronica e quant’altro; ai Muse è pure difficile affibbiare generi o definizioni. Prima o poi troverò il tempo di ascoltare anche il resto della discografia, sperando che negli album successivi abbiano contenuto il numero di tracce. Voi nel frattempo se non li conoscete guardate il video che vi lascio in fondo, che ovviamente è proprio quello di Sing for Absolution: la computer grafica magari mostra qualche cedimento per l’età, ma la canzone spacca oggi come ieri, cari miei. (Cesare Carrozzi)