R.I.P. Luca Bergia [1969-2023]

Quando mai è un piacere scrivere il necrologio di qualcuno a cui si deve un pezzetto di adolescenza. Cerco di risparmiarvi allora un po’ di banalità, tanto di quanto io debba ai Marlene Kuntz vi ho già detto. Non sapevo nemmeno che Luca Bergia, il batterista dal pizzetto sabaudo, avesse già mollato il gruppo (che io non seguo più dai tempi di Uno, un bel po’ di tempo fa) per dedicarsi all’insegnamento in una scuola media. L’hanno ritrovato morto stamattina a casa sua. Lascia secchi, una notizia cosi: aveva 54 anni.

I Marlene li aveva fondati insieme al chitarrista Riccardo Tesio e poi ne è stato il batterista per più di 30 anni. Un po’ meno di 30 anni fa, forse 25, li ho conosciuti io: devastanti, rumorosi, urticanti, potenti. Ci sta che non vi piacciano, ma credetemi, erano forse i più significativi di una scena alternativa italiana molto rumorosa, derivativa, in parte, ma genuina. Bergia suonava con l’impostazione delle bacchette di tipo jazz, ma menava come un assassino in quella fase del gruppo. Mi assordava. (Lorenzo Centini)

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