Fartwork: Il gioco del silenzio (SETH – The Excellence)

Buonasera a tutti, cari aspiranti Padre Pio, e benvenuti in un nuovo ed avvincente episodio di Fartwork, la rubrica di Metal Skunk sulle copertine fatte da bendati e ubriachi.
Premetto che sono un grande fan dei Seth e il disco oggi sotto indagine mi è pure piaciuto (anche se molto inferiore al precedente, il debutto Les Blessures de l’Ame, vero e proprio capolavoro dei blackster francesi), ma non si può certo dire un gran bene della copertina. Pensate che ce l’avevo pure originale ma me lo sono dovuto vendere dopo pochi mesi perché non sopportavo più di vedere quest’orrida immagine tutti i giorni nei tasconi portaoggetti della macchina. Meglio metterci un cazzo di volantino della Conad o un dépliant di Mondo Convenienza o una multa in quei tasconi, piuttosto che ‘sto obbrobrio.
Comunque, più la guardo e più mi immagino i Seth il giorno della realizzazione.
È il 2000. Internet ancora lo paghi a peso d’oro un po’ dappertutto e quindi capita che, in una serata di cazzeggio totale, si debba ancora ricorrere ai bei passatempi di una volta, anziché i moderni Pornhub/Youporn e Youtube, per non ritrovarsi più indebitati di un sicario venezuelano cocainomane a fine mese.
Uno di questi bei passatempi di una volta è senz’altro il cosiddetto Gioco del Silenzio (Sottomano di papà, per i più piccoli che ci seguono), tipico giochino scolastico della nostra infanzia. Ma visto che la maggior parte di voi che mi legge le elementari non le ha potute fare perché era obbligato ad aggirarsi per le montagne a petto nudo, capelli al vento e armato di spadone per infilzare draghi e arpie, vi spiego brevemente in cosa consiste: un primo individuo prende un gessetto della lavagna, una pallina, un sassolino, una cagata di piccione essiccata e via dicendo, e se la nasconde in una mano a sua scelta dietro la schiena. Un secondo individuo va incontro al primo e, affidandosi all’istinto (se non al caso), deve indovinare in quale delle due mani è nascosto l’oggetto misterioso.
Ecco, i Seth, quella sera del 2000, stavano giocando al Gioco del silenzio con un loro amico un po’ così, diciamo un po’ burlone. Siccome questo qui (che chiameremo per comodità il Santo) odiava perdere, specialmente a questo gioco, decide di fare solo finta di prendere il gessetto e nasconderselo in una mano (in realtà non prendeva niente, e quindi vinceva sempre).
Il gioco va avanti così per un quarto d’ora, finché i Seth non si accorgono di essere stati buggerati: si arrabbiano, prendono il Santo, lo immobilizzano e gli piantano due viti lunghe otto centimetri, di quelle che si usano per le staccionate degli orti, dritte dritte nei palmi delle mani.
Il Santo urla come Xena quando piombava sui nemici.
“Adesso gioca al gioco del silenzio con le stimmate, coglione!”, esclamano incazzati i blackster francesi.
E niente, i Seth erano a corto di idee per la nuova copertina, hanno fatto ricorso a tutto il loro cattivo gusto, hanno pensato che il Santo in quelle condizioni potesse essere un ottimo soggetto, si sono armati di macchinetta fotografica usa e getta (molto in voga in quegli anni) e hanno deciso di scattare una bella foto alle sue mani offese.
Ed ecco la copertina di The Excellence. Brutta come la morte e i debiti messi assieme, ma nata da un innocente gioco per bambini. Alla prossima!
Ps. Ah, il Santo qualche tempo dopo è morto… un’infezione, poveretto! (Gabriele Traversa)