R.I.P. Ken Hensley [1945-2020]
Poche righe, dettate dal momento e dalla situazione, per ricordare un grande: Ken Hensley. Chiunque, in vita propria, abbia messo su un disco degli Iron Maiden o di quegli altri beniamini della nostra musica con cui tutta la generazione di chi scrive è cresciuta, non può non rivolgere un ringraziamento a colui che, assieme ad una manciata di visionari dalle idee chiare, ha contribuito a creare un suono insieme veloce, potente e melodico, che fu una delle principali ispirazioni per quel movimento che costituì il seme di tutto il metal successivo, la NWOBHM. Non solo, ma contribuì anche pesantemente a portare le tastiere nel mondo nel rock duro, ispirando praticamente tutti quelli che avrebbero poi deciso di usarle in seguito. Lui e un altro grande che ormai ci ha lasciato da tempo, Jon Lord.
È un addio inaspettato, annunciato dal fratello Trevor soltanto oggi. La dipartita risale, a quanto pare, a due giorni fa. Curioso, ma nemmeno tanto, come alcuni dei nomi così importanti del nostro universo musicale abbiano scelto un anno di merda come il 2020 per andarsene. E, a dirla tutta, mi sarei anche rotto i coglioni di scriverne i necrologi almeno una volta al mese. Ken Hensley, comunque, se ne va “in maniera pacifica e dopo un breve decorso”, ed è meglio così. Che la terra sia lieve pure a lui. (Piero Tola)

E porco giuda, volevo rivederli. COVID del cazzo.
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L’ unico modo di onorare musicisti così e rientrare a casa, accendere lo stereo e bersi una birra con la loro musica in sottofondo.
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Un altro… che palle
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Rock, psichedelia, prog, proto-metal, sono stati l’anello mancante fra gli anni 60 e i 70, fra i King Crimson e i Black Sabbath. Spettacolari in certe trovate d’avanguardia, come il disco di “Look at yourself” con lo specchio in copertina. Meravigliosi, quanto purtroppo dimenticati anche da certi vecchi rockettari. Ascoltate gli Uriah Heep!
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