SAPROGENIC – Expanding Toward Collapsed Lungs (Willowtip)

381336Mi sento insicuro. Fino a poco tempo fa avevo delle certezze nella vita: il metal, Megan Fox, la birra e il fatto che il brutal fosse diventato un genere fine a sé stesso. Quest’ultima mia convinzione ha iniziato a vacillare dopo l’uscita di Morgue Orgy dei Deranged, un disco capace, come dissi in sede di recensione, di condensare in 5 tracce uno dei lavori più belli di questo 2013. Ciò che però rischia di dare il colpo di grazia  alla mia stabilità morale è proprio l’ultimo lavoro degli americani Saprogenic, il qui presente Expanding Toward Collapsed Lungs. Partiamo subito dicendo che dopo averli visti in faccia non avrei scommesso un euro su una band che in foto mi presenta un tizio malnutrito che si fa spuntare il pugno dalla patta dei pantaloni, un nerd con la maglia degli Ulver, un omino buffo che pare sia lì per caso, un capellone (l’unico) intento a ravanarsi il pacco e un altro tipo sui 30 che pare l’insegnante di sostegno di questa banda di squilibrati. Dopo aver ascoltato il disco però mi sono dovuto ricredere: questi disgraziati ci sanno decisamente fare.

Expanding Toward Collapsed Lungs (e facciamoli fruttare quei tre esami in Infermieristica) è un lavoro di solidissimo brutal death fatto alla maniera del demonio: aggressivo e martellante ma senza scadere mai in quella ridondanza che nei lavori più recenti di questo genere era quasi un must have. Le canzoni riescono non solo a indurre lo scapocciamento selvaggio ma sanno anche donare qualche preziosissimo momento di respiro qua e là, indispensabile per non cadere preda dell’orgia di blast beat e growl che compone ogni buon disco brutal. Scoprire come i Saprogenic siano maturati è per me un’ulteriore buona notizia dal momento che, fino al disco precedente, erano niente di più e niente di meno di una delle tantissime band brutal superflue di cui sopra. Che sia stata la droga o qualche illuminazione non posso far altro che godere nell’ascoltare (finalmente) dopo tanti anni un lavoro di ottimo brutal death metal capace di non annoiare e di tenere calamitata l’attenzione fino all’ultimo. E poi dai, in chiusura ti sparano pure la cover di Night’s Blood dei Dissection, devono per forza essere delle brave persone.

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