PIG DESTROYER e vedi che ti mangi

Che poi, diciamola tutta, con questa storia di rendere evoluto il grindcore, sviluppare riff a trame complicate, aggiungere tastiere ed elettronica random pur di non assoldare manco il più anonimo dei bassisti (se non senti il basso, è grindcore) e soprattutto ridefinire l’immaginario gore più classico facendolo fluire in una nuova realtà schizoide e persino intellettuale, la band di Washington poteva pure permettersi di sfondare le pareti pitchforkiane del buon gusto e dell’innovazione metallara e fare breccia nel cuore degli occhialuti lì di passaggio che magari non s’erano manco fatti la militanza decennale al seguito di gruppi post e hardcore. E invece no. La band, fedelissima a se stessa, ha deciso di concedere sempre il giusto alle testate extra con la straordinaria capacità di sperimentare disco dopo disco una formula che difficilmente fosse riconducibile a qualche scenario sospeso dell’underground americano. Con loro possiamo andare tranquilli che cedimenti alle mode di turno non avverranno mai.

Il nuovo disco dal bradburyiano titolo Book Burner -19 tracce di malsano grindcore- sarà disponibile sugli scaffali europei dal 29 Ottobre. Di sotto la prima parte della serie di video sulla lavorazione del disco che la Relapse abitualmente gira quando deve spigne i dischi con un hype pazzesco intorno. Io ci credo, anche se 38 Counts Of Battery resta imbattibile (e qui faccio lo chic). 

Qui Blake Harrison (ex-TRIAC) sproloquia.

Buon divertimento.

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