EARTHRIDE – Something Wicked (Earth Brain)
Se c’è una cosa che mi ha tenuto legato al metallo nelle sue varie forme nel corso di venti anni di ascolti è stata la capacità trovare al suo interno caratteristiche e suggestioni sempre differenti.
Quando ero ragazzino ad esempio cercavo solo la velocità, poi è venuta la volta dell’epicità, dopo (fortunatamente per poco) la tecnica, a seguire l’aggressività, la pesantezza e così via. Ultimamente sono sensibile al fascino del lerciume e della rozzezza e quindi gli Earthride appagano in pieno le mie voglie. Figli del Maryland, ovvero di quella terra da sempre rigogliosa di frutti marci e centro nevralgico del doom americano, la band sposa il dogma sabbathiano sporcandolo di whiskey e rock sudista. Il suono di “Something Wicked” è semplice, massiccio ed essenziale e non ambisce a presentare particolari innovazioni rispetto al precedente “Vampire Circus” (discone!); le differenze (se ci sono) vanno più che altro a riguardare la produzione che in questo caso è forse un po’ più ruvida che nel precedente album. Però se state ascoltando questa roba è piuttosto probabile che di questi dettagli non ve ne freghi pressoché un cazzo, ed è anche giusto così perché quando il riffone di “Hacksaw Eyeball” attacca in tutta la sua grassezza e si ascolta Dave Sherman berciare qualcosa del tipo “the devil lives in your house…” tutte queste inutili elucubrazioni lasciano il posto ad un immediato e rituale headbanging ed è ovvio che gli Earthride hanno già ottenuto il loro obiettivo. L’unica vera novità é che Sherman oggi non si limita più ad esibire il suo grugnito lemmiano ma le sue aumentate doti di interpretazione (non propriamente canore) permettono alla band di ampliare lievemente il proprio spettro sonoro passando per momenti più emotivi quali “Zodiac” o “Watch The Children Play”; questa sempre maggiore dimestichezza del leader dietro al microfono gli permette addirittura di non sfigurare nel duetto con la leggenda (ed ex bandmate negli Spirit Caravan) Scott ‘Wino’ Weinrich in “Supernatural Illusion”.
Alla fine dischi così non sono belli o brutti, sono una scelta di campo: o di qua o con i Dream Theater, da una parte il rock’n’roll dall’altra le fregnacce. A voi decidere dove volete stare. (Stefano Greco)

caro chippy_bones(se sei nuovo di metal shock benvenuto!)grazie per questa rece,ho scoperto un nuovo grande gruppo!mi ricordano i miei amati sleep
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Wow, lid evo cercare assolutamente, sono anni che ho fatto della pesantezza sonora il mio motivo di ascolto!!
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