KINGDOM OF SORROW “Behind The Blackest Tears” (Relapse)
L’immenso (in tutti i sensi) Kirk Windstein, uno dei padri fondatori e pionieri dello Sludge della Lousiana, sembra aver deciso di far riposare i Crowbar (fermi all’ottimo ‘Lifesblood for the Downtrodden’ sotto Candlelight di 5 anni fa) e di dedicarsi principalmente a questo side-project con Jamey Jasta degli Hatebreed, portandosi dietro anche un paio di membri della band principale (ammesso lo sia ancora). I risultati sono esattamente quello che vi potete aspettare sia stilisticamente, visto che potremmo definire i Kingdom of Sorrow come 3/4 Crowbar con 1/4 Hatebreed, che qualitativamente. Già l’esordio omonimo aveva fatto parlare di sé in termini buoni, questo ‘Behind The Blackest Tears’ conferma quanto fatto in precedenza e anzi aggiunge qualcosina in termini di varietà (si veda ‘From Heroes to Dust’, non la classica canzone composta da gente cresciuta a pane e fango in Louisiana) mantenendo ispirazione di discreto livello per tutto il disco. Chiaramente quando Crowbar, Grief e Eyehategod viaggiavano all’apice della forma i tempi per lo Sludge (con la S maiuscola) erano migliori, ma va comunque riconosciuto ai Kingdom of Sorrow la capacità di produrre dischi onesti nei quali, in ultima analisi, la sostanza c’è eccome. (Fabrizio “Er Doom” Socci)


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