Brevi recensioni cinematografiche alla cazzo di cane: Frankenstein, Predator: Badlands, A House of Dynamite

Frankenstein di Guillermo Del Toro

Se avete Netflix e non lo avete ancora visto siete dei grandissimi coglioni, anche perché il catalogo Netflix è purtroppo pieno di fuffa e ogni qual volta esce qualcosa che vale realmente la pena di essere visto conviene farlo, almeno per non finire a chiedersi, ogni sacrosanta volta che uno l’appizza e non trova una minchia, il motivo per il quale continuare a buttarci soldi dietro. Ecco, Frankenstein è esattamente quel motivo: è un film fantastico, lungo ma scorrevole, con ottime prove attoriali, una sceneggiatura degna e la classica, superlativa regia di Del Toro, uno dei pochi ad Hollywood che riesce (quasi) a non sbagliare un colpo a prescindere dal progetto, robottoni, horror, cinecomic, fate voi. Peccato solo che: a) non produca di più – ma manco si può spremere la gallina dalle uova d’oro, e b) purtroppo non girerà mai la riduzione cinematografica de Le Montagne della Follia, che inevitabilmente sarebbe stata fantastica. Non si può avere tutto, ma Frankenstein guardatelo.

Predator: Badlands

Sarebbe stato un ottimo titolo d’intrattenimento senza troppi pensieri se avesse avuto un altro titolo e un altro protagonista, che ne so, un antieroe alla Riddick con il quale si finisce per empatizzare dopo averne visto le traversie su schermo. Invece il Predator trattato così è solo un brutto schizzo di diarrea sul nome di un personaggio che ha (aveva) tra i suoi punti di forza proprio l’essere implacabile, imperscrutabile, ovvero l’essere fondamentalmente “alieno”, lontano da qualsiasi forma di umanità o possibilità di umanizzazione. Cioè, uno prima di questo film non finiva ad apprezzare il Predator a meno che lui stesso non fosse un sociopatico serial killer, adesso invece è stato reso in maniera tale che potrebbe tranquillamente finire stampato sugli astucci per i ragazzini delle elementari e/o medie. Se avete amato il capostipite della saga statene lontani, se avete quattordici anni e siete curiosi anche. Anzi, casomai recuperate quello.

A House of Dynamite

A leggere certe recensioni pare il film più spaventoso di tutti i tempi, quando in realtà, o almeno secondo me, è poco più di un documentario su “cosa succederebbe se”. Certo è ben girato, sicuramente conta di buoni mezzi e ottimi interpreti, ma insomma non è questo filmone al cardiopalma che si vuol far passare. Vale in ogni caso il discorso che facevo su Frankenstein: se pagate per avere Netflix tanto vale lo vediate a prescindere, perché comunque, rispetto alla stragrande maggioranza dei contenuti sulla piattaforma, è sicuramente una spanna sopra. Però, se dovete scegliere, allora guardate prima Frankenstein, eventualmente poi riguardatelo, e solo allora dedicatevi a A House of Dynamite. (Cesare Carrozzi)

Lascia un commento