Quali aspettative dopo i due nuovi singoli dei TESTAMENT

Alla fine dell’anno scorso, nella nostra rubrica degli anticipi, avevamo detto che durante tutto il 2024 i Testament stavano rilasciando annunci a ripetizione e che quindi era prevedibile che avrebbero pubblicato qualcosa di nuovo nel 2025. Le aspettative che avevamo tutti erano basse, dal momento che le ultime due uscite del gruppo non si erano fatte notare né ricordare per meriti particolari: erano, sì, dei dischi dei Testament, ovvero da sempre un gruppo di musicisti bravissimi, però avevamo bisogno di capire cosa volessero farci sentire in futuro. Ecco quindi che, alla fine dell’estate, mentre siamo ancora rincoglioniti da ferie troppo brevi e frammentate, che non ci hanno permesso di riposare il dovuto, veniamo risvegliati da due singoli che anticipano il prossimo, quattordicesimo, album dei Testament, dal titolo Para Bellum, e che non possono evitare di attirare la nostra attenzione, anche perché sono molto diversi fra loro e, pertanto, danno luogo a previsioni di segno opposto.

Infanticide A.I. è stato il primo singolo ad annunciare il nuovo album e si tratta di una granata per assalto ravvicinato: tempo veloce, blast beat, screaming e growl, è una specie di brano hardcore con l’aggiunta del testosterone dei thrasher: parte con una breve introduzione di batteria e chitarra, per poi lanciarsi in tre minuti di potenza inarrestabile. È un ottimo singolo di lancio per Para Bellum, perché riesce ad unire un thrash velocissimo a un tema moderno come i rischi da abuso di intelligenza artificiale, ma è anche qualcosa che abbiamo già sentito molte volte dai Testament. Si ascolta che è un piacere, intendiamoci, ma è la classica sberla in faccia, la canzone facile da capire che serve per farsi sentire forte e chiaro al lancio del disco.

Il secondo singolo è Shadow People ed è stato presentato con un video animato molto ben fatto, in stile fumetto d’autore, con anche il buongusto di evitare fiammelle, scintille e pulviscoli che immancabilmente quanto ingiustificatamente si ritrovano nella maggioranza dei video degli ultimi quindici anni. Insomma è un video che è stato disegnato, animato e diretto con la testa. La canzone è a tempo medio, molto ben cadenzata, è potente, ma ha anche uno stile narrativo: la scrittura è più meditata, perché si sofferma e approfondisce diversi passaggi, l’atmosfera si fa più cupa. Per certi aspetti ricorda quasi gli Exodus più riflessivi, chissà perché.

Del suono che è stato scelto per questi brani non ho voglia di parlare tanto: a noi non piace, ma è evidente che sia un problema più nostro, non per loro e per tanti altri che lo accettano per quello che è, da tanti anni. Io non mi abituerò mai alla mancanza di timbro e di personalità, ma al momento sembra che non ci siano miglioramenti in vista. Speriamo che, dopo aver ammonito il mondo contro l’intelligenza artificiale e altri rischi derivanti dalla tecnocrazia, un giorno si rendano conto che hanno mantenuto il pilota automatico della Nuclear Blast per la produzione e, soprattutto, post-produzione. Dopo qualche ascolto, risulta chiaro che i nostri sempre amati Testament non abbiano nessuna voglia di rischiare e quindi propongano solo quello che sanno già fare bene. Nondimeno, a dire tutta la verità, quella Shadow People ha qualcosa di più ispirato e ragionato del solito, è quasi intrigante nelle sue variazioni, per cui è su quella che basiamo tutte le nostre speranze per l’arrivo di Para Bellum a ottobre. (Stefano Mazza)

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