Denti che volano: HIRAX – Faster than Death

Confesso che quando sono andato a controllare, per poter diligentemente adempiere al compito assegnatomi, quali fossero state le più recenti mosse discografiche degli Hirax e quale dovesse essere la data prevista per l’uscita di questo Faster than Death, di cui mi sarei dovuto occupare, non ci ho capito un cazzo. C’è un Ep uscito l’anno scorso che si chiama allo stesso modo e che contiene in parte le stesse canzoni. La mia perplessità è aumentata quando poi ho notato che un anno prima era uscito anche un demo con il medesimo titolo. Si vede che gli piace parecchio. Li avevo anche visti dal vivo l’anno scorso, gli Hirax, e mi avevano fatto una grande impressione. Un gruppo ancora vivissimo, pieno di energia, guidato da una vera leggenda della scena thrash/speed metal, che ha visto cose che voialtri nemmeno immaginate. E poi io voglio molto bene a Katon De Pena.
Cosa possiamo quindi dire di Faster than Death – il full? Possiamo tranquillamente e senza tema di smentite dire che è UNA BOMBA. U-N-A  B-O-M-B-A. Già la durata e l’assaggio del loro repertorio live attuale me lo avevano fatto intendere. Ma mai avrei detto che su ceralacca avrebbero spaccato a questi livelli. Suoni ultra-aggressivi e mai plasticosi, pezzi brevi al limite del crossover più spinto ma sempre ben reminiscenti dello stile Bay Area. Un compendio delle caratteristiche migliori che caratterizzavano i dischi dell’epoca d’oro del thrash, ma attualizzato al 2025 e suonato sempre col cuore e con i coglioni. Coglioni grossi e pesanti come stinchi di maiale da fare cuocere lentamente nel forno. Katon è sempre incazzatissimo e il suo stile si è fatto con gli anni più definito e cattivo, anche se forse meno esuberante. Le chitarre sono PAUROSE e i riff perfetti: accelerazioni, mosh breaks, cori da battaglia. Non manca proprio nulla e se amate il thrash (come penso tutti amiate, sennò che cazzo ci state a fare qua?) non potete non sbavare davanti ad una prova di spontaneità e voglia di fare male come poche ho sentito di recente.

Non li seguivo da un po’, Katon e soci, ma a sto punto, se questa è la qualità degli Hirax nell’anno del Signore duemilaventicinque, direi che siamo davanti ad uno dei gruppi migliori del genere, tout court. Qua si tirano mazzate sui denti e di denti non ne rimangono in piedi. Lo paragonerei al prendersi un cazzotto con un tirapugni.
Per quanto mi riguarda, in questo ambito, tra le band odierne, il trono se lo dividono loro e i tedeschi Vulture. Tutto il resto è di una fascia più bassa. (Piero Tola)

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