Il pulsare eurasiatico del Cosmo: VÁGTÁZÓ HALOTTKÉMEK – Fellázad A Semmibe Vett Öröklét

A vederli in foto penserete ecco, ci mancava l’ennesima baracca celtica e/o pagana coi didgeridoo, i tamburelli e tutti quegli altri ammenicoli per farci dire oh, guarda, sembra proprio di essere nel Valhallah. Che danni che ha fatto Vikings. E invece no, l’apparenza come spesso accade inganna. Gli ungheresi Vágtázó Halottkémek (impronunciabili, ne convengo) esistono dal 1975 e non fanno folk pagano (o per lo meno lo fanno solo quando mutano denominazione in Vágtázó Csodaszarvas, ma ammetto che in quella forma non li ho mai seguiti) e fanno un baccano elettrico e caotico assoluto e liberatorio. Spesso devastante, spessissimo sognante. Ma è difficilissimo convincervi così, con poche righe. Si dà il caso che ne stessi proprio scrivendo una retrospettiva/fiume per fare luce su una storia che ha diversi aspetti di straordinarietà e scopro così che era uscito il nuovo disco, a cinquant’anni dalla nascita del complesso e con lo sciamano Attila Grandpierre alla soglia dei 74 anni di vita. Che su questa Terra non son pochi ma nel cosmo chissà.

Io comunque a 40 anni sembro molto più vecchio

Così, ecco, evito per ora di contestualizzare troppo perché una retrospettiva corposa è in arrivo, lo giuro. Ma devo dire che sono parecchio gasato per questo disco qui. Semplificando davvero tanto, tra punk, ur-punk, post-punk, psichedelia, psichedelia krauta, industrial, folk eurasiatico. E metal, sì, c’è pure quello, almeno tangenzialmente. O per lo meno i musicisti, a questo giro, mi paiono tutti metallari, anche se sono stato io prima a dire che le apparenze ingannano. Ma ho scovato un video live in cui suonano Hunok Csatája, un loro vecchio cavallo di battaglia (definizione calzante come mai, il titolo significa letteralmente “battaglia degli Unni”) proprio con Attila Csihar. Nientemeno. Tra Attila ci si intende. Vi ho ingolositi? Bene, perché così, mentre aspettate che mi dilunghi io in un altro pezzo a venire, potete partire dall’ascoltare questo disco qui, se siete incuriositi. Il titolo completo è Fellázad A Semmibe Vett Öröklét (Összekapcsolódik a vér lüktetésével… kigyulladnak a látomások… tettek születnek… elözönlik az utcákat… az égig érnek!), che il traduttore automatico mi restituisce letteralmente come L’eredità portata a nulla si ribella (si collega al battito del sangue… le visioni si accendono… le azioni nascono… inondano le strade… raggiungono il cielo!). Non avete ancora premuto il tasto “play”?

Questo disco è perfetto per un neofita, per approcciare i VHK (che sarebbe l’acronimo ufficiale di Vágtázó Halottkémek), più ancora che i semileggendari primi album ufficiali. A questo giro, che poi magari sarà anche l’ultimo, il suono è fluido e preciso, ci sono movimenti che assomigliano a canzoni e diverse impalcature sanno di metallo o di musica dura, incompromissoria. Lo sguardo però è sempre rivolto al Cosmo e all’Antico, all’Ancestrale, e la dimensione psichedelica quindi non è minimamente ridimensionata. Musica libera, liberissima, e liberata. Considerate che questi qui (no, beh, in realtà degli originali credo sia rimasto solo Grandpierre) sfidavano la polizia dell’Ungheria comunista che li aveva banditi, suonando questa roba selvaggia e senza regole che deviava irrecuperabilmente la fedeltà alla linea di troppi giovani ungheresi. Tempi andati, lontani. I VHK sono ancora qua con un disco di un’ora e passa di psichedelia cosmica, krauta, selvaggia, elettrica, pagana. È un disco bellissimo. Non so che altro dirvi su questo disco qui. Lo sto ancora ascoltando e rivela aspetti diversi ad ogni ascolto. Sul resto, sui VHK, ci sarebbe tantissimo da dire, se siete un attimo pazienti. Intanto ascoltate questo viaggio qua. Se sarà la fine della storia dei VHK, per lo meno di quella discografica, sarà stato un finale grandioso. Certo che vista da qui, da questo piccolissimo lembo eurasiatico, che è un nulla rispetto al Cosmo, dove il nostro Tempo non ha significato, la loro musica sembra ancora come l’Universo: in espansione. (Lorenzo Centini)

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