R.I.P. Paolo Benvegnù [1965-2024]
Leggere della scomparsa di Paolo Benvegnù a soli cinquantanove anni è stato un fulmine a ciel sereno. Quello che ha rappresentato per me la sua musica, quella degli Scisma è difficile da spiegare. Mentre preparavo il mio pezzo sentimental-autobiografico per ItalianoChitarra, il primo disco che avevo inserito era proprio Rosemary Plexiglas degli Scisma e non sarebbe potuto essere altrimenti. Quando ero adolescente, infatti, fui fortunato perché in quel periodo a Cosenza passarono tantissimi gruppi della scena alternativa italiana anni ‘90 e ho potuto assistere a tanti concerti, ma uno di quelli che mi porto davvero nel cuore fu quello degli Scisma, che non conoscevo, e che furono una folgorazione.
La musica di Paolo Benvegnú, Sara Mazo e soci era davvero un qualcosa di unico nel panorama nazionale. Laddove la scena alternativa italiana guardava al grunge, ai Sonic Youth e a un certo tipo di sonorità in voga in quegli anni, gli Scisma presentavano al mondo un mix unico di rock, cantautorato, jazz, pop, new wave e tanto altro. Tante le influenze, ma nessuna predominante, a riprova di una personalità davvero unica. Riascoltare Rosemary Plexiglas e Armstrong oggi fa ancora lo stesso effetto: di trovarsi di fronte ad un Ufo nel panorama indie italiano dell’epoca.
E quando il nome comincia a girare ed uscire da circuito di “culto”, restando però sempre il vero underdog della scena, gli Scisma si sciolgono, i dischi diventano introvabili e vengono presto messi in secondo piano, rispetto ai soliti nomi noti, riecheggiando qui e là tra le pagine dei forum dei primi 2000. Si riformeranno solo nel 2014 per un anno, pubblicando un ottimo EP e suonando alcune date nei club italiani.

Nel mentre Benvegnù intraprende una splendida carriera solista, da quello che sarebbe diventato uno dei dischi più belli del cantautorato italiano del nuovo millennio, quel Piccoli Fragilissimi Film che ha compiuto vent’anni quest’anno, meno sperimentale, ma sempre sentitissimo e che ci ha insegnato come in tante occasioni della vita siamo troppo suggestionabili. Una carriera scandita da lavori sempre più interessanti (e personalmente conservo un ricordo particolarmente tenero dell’EP 14-19), personali, sperimentali che dimostravano ulteriormente che grande artista fosse Paolo Benvegnù, oltre ad essere un grande paroliere, sia quando era più sentimentale, sia quando più astratto.
Che fosse anche una bella persona rende il tutto più doloroso, perché Benvegnù è (era) uno degli artisti più dimessi, ironici e disponibili con cui si potesse avere a che fare nell’ambiente e nelle due occasioni in cui ho avuto modo di parlare con lui, ha sempre dimostrato una gentilezza straordinaria e soprattutto sincera.
Negli ultimi tempi aveva iniziato anche a riscuotere un certo apprezzamento al di fuori della classica sfera alternativa: il premio Tenco, tardivo, ma strameritato, alcune ospitate in tv, da ultimo da Bollani, pochi giorni fa, in una delle poche aree protette di vera cultura e intrattenimento rimaste a mamma Rai. E ovviamente, come da parabola dell’underdog per eccellenza, proprio in questo momento, la notizia che nessuno avrebbe voluto leggere. E tutte le parole spese fino ad ora, perdono di senso.
Ciao Paolo.
Simmetrie chilometri nella tua sciaChe muove morbida guidandomi verso di teSimmetrie aiutamiProteggimi nell’impalpabileGuidandomi verso di te perché non mi manchiLa tua verità simmetrie nel ventoBaciami sfiorandomiE quest’istante esplode nell’altissimoStagliandosi sopra di noi

Purtroppo è servita la morte del povero Benvegnù ed il tuo articolo per rendermi conto che gruppo erano gli Scisma. Li sono andati ad ascoltare lo scorso sabato mattina mentre facevo colazione (Rosemary Plexiglass) ed è stato uno shock per il sottoscritto. La voce di Sara Mazo è incredibile, ho sentito alcuni brani dove mi è venuta veramente la pelle d’oca. Quando la voce di Benvegnu sull’equilibro lancia la voce della Mazo sul ritornello di “Equilibrio” è un qualcosa che ti spacca veramente dentro…E’ veramente un peccato di non averli mai ascoltati prima…
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