La cosa più triste nella vita è il talento sprecato

Come ogni figlio degli anni 80, ho scoperto gli Iron Maiden con Bruce Dickinson alla voce; ma è stato la prima volta che ho ascoltato Iron Maiden e Killers di seguito (entrambi nella ristampa di metà anni 90 in doppio CD con il secondo che conteneva i vari singoli e relativi lati B, entrambi prestatimi da un amico più ricco) il momento in cui ho capito quale fosse sempre stata la cosa vera. Fin lì, alcuni dischi con Bruce Dickinson occasionalmente mi avevano parlato (Somewhere in Time, Seventh Son, Fear of the Dark); quelli con Paul Di’Anno mi hanno capito, fin da subito e all’istante. Nella sua voce stava tutto il bisogno di essere altrove, il più possibile lontano dal banco che scaldavo sei mattine alla settimana a fingere di ascoltare le tiritere di una professoressa che mi odiava e che schifavo; poco più in là, lo stesso bisogno che annegavo dentro troppe sbronze senza senso né scopo. La stessa passione la condividevo con Paul Di’Anno; purtroppo, perché per l’alcol si è fatto cacciare a calci in culo dagli Iron Maiden che non sono mai più tornati la meraviglia di prima, e da solo ha combinato meno di niente nello spreco di talento più clamoroso di sempre.

Ho ascoltato qualche disco dei suoi Killers, troppa la tristezza per invogliarmi a proseguire; non ho voluto nemmeno sfiorare qualsiasi altra cosa abbia pubblicato prima e dopo, sicuro di non starmi perdendo niente. Un paio di volte sono andato a vederlo dal vivo però, lui più intercambiabili sbarbi a fare cover da Iron Maiden e Killers più tappezzeria sonora di nullo valore; in entrambe le occasioni mi è piaciuto raccontarmi che la voce fosse ancora lì, fosse ancora quella. Una volta ha dedicato Remember Tomorrow al padre morto da poco; non è riuscito a terminare il discorso che aveva preparato, si è asciugato il ciglio con il dorso della mano, ha trangugiato il rospo ed è partito il pezzo. Una volta gli sbarbi che lo accompagnavano erano di Ravenna.

Ho visto gli Iron Maiden con Blaze Bayley nel tour di Virtual XI, qualcosa di molto simile per attitudine e mentalità, forse anche i motivi alla base erano gli stessi: portarla a casa il prima possibile, prima che la voce partisse del tutto, prima che finisse tutto a schifìo. Sono tornato a vedere gli Iron Maiden nel primo tour della reunion con Dickinson e Smith e poi altre volte, non importa; di quelle, non me ne ricordo più neanche una. Intanto Paul Di’Anno continuava la sua guerra dalla parte della barricata degli sconfitti, dei cazzari avvinazzati da bar; dove prima millantava inesistenti origini italiane, che poi aveva sostituito con dubbie conversioni all’Islam perché anche suo padre era musulmano (a suo dire). Qualche altro disco che quattro disperati avrebbero comprato, quasi certamente indegno di un downloading illegale; l’autobiografia The Beast, che tanto mi sarebbe piaciuto leggere per trenta secondi, prima di dimenticarmi per sempre della sua esistenza; il tramonto ancora più tristo tentando di frodare lo stato incassando un’inesistente pensione di invalidità, infine i veri problemi di salute, la sedia a rotelle infine la morte. Anche qui, non importa: nulla di tutto questo è riuscito a dissipare la potenza di quella voce in canzoni e dischi che erano e rimarranno per sempre eterni, senza tempo, incancellabili. Basta far ripartire per l’ennesima volta uno qualsiasi dei pezzi in cui ha cantato per tornare a correre fuori controllo, a correre liberi. (Matteo Cortesi)

31 commenti

  • Avatar di Mala the old

    Che dire .. mi hai commosso .. è tutto li non c’è altro ..

    posso solo aggiungere che essendo più vecchio li ho visti per la prima volta su punk e a capo di DiCioccio

    e sono rimasto folgorato .. poi .. a parte the number of the beast (ma era già altro) .. ho mollato il colpo ..

    Ciao Paul ti ringrazio .. e ringrazio di averti visto live seppur con ragazzini e parodia di te stesso

    .. ne è valsa la pena ..

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    • Avatar di gino ceccolin

      Ho 60 anni. Ascoltavo killers prima di entrare in classe a scuola. Mi dava una forza e motivazione per andare avanti. Li ho visti supporter dei kiss al vogirelli di Milano. Ho la registrazione dell ultimo concerto con paul. Ho burning ambition prima edizione che ho incorniciato. Grazie a paul e gli iron. Avete dato un senso alla.mia vita di ex studente

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    • Avatar di Toni

      prima maglietta indossata con amore e stata quella del album killers,prima canzone che mi ha fatto sognare e stata somewhere in time,gli Iron Maiden con Paul sono un altra cosa dai Iron Maiden con Bruce fino al Seventh son of the Seventh son sono Iron Maiden tutto il resto è noia

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  • Avatar di angelo

    ‘…è la vita che finisce’.

    Non ci pensò poi tanto, e si schiarisce la voce…e ricominciò il suo canto.

    Ciao, indimenticabile Paul.

    Che la terra ti sia lieve.

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  • Avatar di Livio

    Ha lasciato un impronta indelebile nei primi due dischi, una potenza

    grazie per un concerto visto a Gorizia, tour killers, una forza della natura

    Mancherai a tutti coloro che amano il vero rock

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    • Avatar di Maurizio

      di anno rappresenta per me un emozione fortissima…lo vidi dal vivo nell’aprile dell’81 nel tour di killer e resta indimenticabile,indelebile nella mia memoria …ho continuato a seguirlo anche una volta fuoriuscito dai maiden…da quel punto di vista sono uno di quei disperati che hanno continuato a comprare la.maggior parte dei suoi dischi…ma la scintilla e la magia di qui primi due dischi purtroppo si era dissolta come neve al sole.CIAO PAUL RESTERAI SEMPRE NEL.MIO CUORE…se ho la casa piena di dischi lo devo anche ate.

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  • Avatar di Maurizio

    Nella naja dura a Malles c’erano le cassette di Killers e Iron Maiden tra le poche altre. Mi ha accompagnato per una vita e io lo posso solo ringraziare. È andato avanti con i Randy Rhoads, i Cliff Burton, i Lemmy ,Mark Reale e tanti altri. Bel gruppone. Le ossa oggi mi fanno più male del solito…

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  • Avatar di Zac

    Il primo disco degli Iron, quello racchiude in sè già tutto: furia, velocità, rabbia, aggressività, melodia..E molto lo dobbiamo proprio a Paul.
    E’ stata la sua voce grezza eppure potente e dolce (Strage World), l’attitudine punk (Iron Maiden) a traghettare il dualismo chitarristico di Priestiana memoria verso un territorio quasi proto thrash.
    Un vero squarcio rispetto al passato. Io in quel disco ci trovo e mi ritrovo, tutto.
    grazie Paul!Sono stato onorato di vederti e conoscerti dal vivo: to be a rock!

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  • heroicb9a580cdd5
    Avatar di Old Roger

    Un altro pezzo della mia adolescenza che se ne va. Ciao Paul , sabato ne berrò una in tua memoria. Che la terra ti sia lieve

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  • Avatar di weareblind

    Pace a lui. Ma francamente meno male che arrivò Dickinson.

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    • Alexius Osternik
      Avatar di Alexius Osternik

      ma io dico come hanno detto su altri social ..ha fatto la sua vita senza compromessi..che era meglio di Bruce dikinson (se si scrive così) credo di sì..non ha tirato giù le braghe ..per paura di perdere il posto..l maiden sono stati fortunati perché erano molto bravi a suonare e non erano solo voce..bene o male hanno trovato un cantante che si adattasse al loro suono e così si e’ risolto .il successo e’ continuato fortemente..Paul rimarra’ la storia ..punto.

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      • Avatar di Squalo

        Si parla tanto di storia e ora sembra, con commenti come questo, che Bruce è stato solamente il cantante che meglio si è adattato alla band…davvero solo questo!?
        Andiamo a vedere cosa ha scritto o ha contribuito a scrivere Dickinson per i Maiden: Revelations, Flight Of Icarus, Die With Your Boots On, Sun And Steel (capolavoro), 2 Minutes To Midnight, Powerslave, Moonchild, The Evil That Man Do, Only The Good Die Young, The Wicker Man…per non parlare di ciò che ha scritto da solista.
        Paul, fuori dai Maiden, non ha mai scritto nulla di buono.
        La verità è che la minoranza sente sempre la necessità di mettersi in mostra…tutti gli altri non hanno bisogno di ergersi a paladini del miglior cantante che i Maiden abbiano mai avuto: Bruce!

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      • Avatar di weareblind

        Punti ne hai usati parecchi. Paul è storia al 100%. Dickinson, onestamente, è Storia al 100%.

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  • Avatar di Road Rush

    Parole pienamente condivise, specie per quello “spreco” enorme di talento. La sua voce mi fece trasalire quando lo ascoltai la prima volta. Mai sentito nulla di più bello. Avrebbe potuto fare cose grandiose,tant’è che Iron Maiden di “Iron M” e di “Killers” sono un altra band, sembrano un altra era da quelli con Dickinson. Tuttavia occhio a critiche troppo feroci su di lui o sulla sua vita, perchè bisogna esserci dentro alle situazioni per sapere. Forse la vita gli è andata in merda o aveva i suoi demoni da scacciare, (forse i nostri stessi) arrivano le dipendenze non ragioni e fai stronzate. Sono sicuro che quel poco che ha fatto è così eccelso che rimarrà nella storia. Sono stato fra i fortunati che lo ha conosciuto ed abbracciato e mi fa piacere ricordarlo. Grazie Paul

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  • Avatar di MarMar

    Come ho scritto da più parti, lui è stato e sempre sarà, il Cantante degli Iron Maiden. Io ero adolescente quando sono usciti “Iron Maiden”, “Killers” e “Maiden in Japan” , quando il programma “Alta Pressione” su TV Koper Capodistria deliziava noi del nord Italia e aveva come sigla “Women in Uniform”, quando insomma gli Iron dall’oggi al domani hanno folgorato un’intera generazione. Il merito è stato della loro musica e moltissimo di Paul, figura centrale della Band (allora nessuno sapeva che il burattinaio era mr. Harris), presenza iconica dalla voce potente e un po’ straziata, ma perfetta per completare le note che uscivano dagli strumenti degli altri 4 soci. Quando ho preso “TNOTB” ho girato la copertina e sul retro ho visto che non c’era più la foto di Paul, ma quella di un biondone capellone, mi è venuto un coccolone, poi quando ho messo il disco sul piatto mi sono messo a piangere. Quel giorno per me sono morti gli Iron Maiden, la mia Band preferita di tutti i tempi, e sono nati gli Iron Maiden, una band ottima, ma non più in cima alla piramide. Di solito i nostalgici di Paul, e sono tantissimi, sono quelli di vecchia generazione, quelli che lo hanno vissuto in presa diretta, quindi mi fa piacere che un ragazzo più giovane abbia analizzato il tutto in retrospettiva e sia arrivato alle stesse conclusioni. E poi bisogna sfatare l’insulsa diceria che sia stato merito di Dickinson, che comunque reputo un gran cantante, ma anche un’altra cosa, il successo planetario degli Iron; dopo “Killers” avevano già sfondato e “TNOTB” è stato preso da tutti a scatola chiusa. Finisco riprendendo la tua frase, addio Paul, vecchia bestiaccia, immenso talento sprecato nel nulla, il tuo senso di autodistruzione alla fine ha prevalso, ma non verrai mai dimenticato.

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    • Avatar di Squalo

      Non posso averne la certezza, ma credo che la maggior parte dei fan del Metal siano arrivati a conclusioni diametralmente opposte: non aver vissuto in presa diretta i primi due album o quelli immediatamente successivi e arrivare a credere (giustamente) che il miglior cantante dei maide sia Bruce.
      Dici che The Number of the Beast è stato comprato a scatola chiusa, ma Piece of Mind e Powerslave?
      E tutti i biglietti venduti per il World Slavery Tour?
      Penso che la tua teoria sul successo planetario della band sia un po’ fallace.

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  • Avatar di Graziano

    Bellissimo commento, condivido in pieno, grazie per aver dato voce a quello che ho sentito anch’io, un abbraccio!

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  • Alexius Osternik
    Avatar di Alexius Osternik

    diciamo era il migliore cantante .. Bruce e’ andato bene..e i soldi li hanno fatti uguale…non e ‘ stato Paul un uomo che ha fatto compromesso ..e’ stato se stesso non si e’ piegato ha pagato..ma e’ nella storia..il carattere era quello e quello ha fatto. Non poteva cambiare si e’ fatto cacciare ma era bravo poi le fortune possono girare si sa’..

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  • Christian Princeps
    Avatar di Christian Princeps

    I primi due dischi degli Iron Maiden sono leggendari,potenti e raffinati insieme ; sicuramente la voce di Di Anno ha avuto gran peso nell’impatto clamoroso di questi dischi. Però, onestamente ,con l’arrivo di Dickinson (al di là che uno possa preferire una voce o l’altra) non ho notato un calo qualitativo della proposta musicale in sé, che si è mantenuta altissima (perlomeno)per tutti gli anni ’80. Certo spiace come Di ‘Anno abbia sprecato malamente il suo talento, ma la storia del rock è piena di vicende tragiche come questa e non solo in ambito metal(il caso più clamoroso è forse Syd Barrett…). Comunque,e qui riprendo paro paro un commento di un altro che mi ha preceduto,un altro pezzo della mia adolescenza che se ne va( anche se,per ragioni anagrafiche, quando li ho scoperti Di Anno era già andato via da un pezzo…).

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  • Avatar di Cecco

    Voce stupenda che ha accompagnato la mia adolescenza con i primi due dischi degli Iron, che ancora oggi sono gli unici che ascolto con regolarità.Ho comperato l’ultimo suo CD da buon vecchio boomer, e devo dire che mi è piaciuto molto e stavo aspettando la conferma che dopo Reggio si sarebbe esibito a Bergamo per comprare il biglietto e poterlo vedere dal vivo. RIP

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  • Avatar di Il Preso Male

    Premetto che ovviamente mi spiace molto per Paul ma non si può sentire Dickinson derubricato a cantantino che ha sostituito Paul. Nessuno nega la bellezza e l’importanza dei due primi album così come l’enorme talento di DiAnno, ma è anche e molto banalmente stato un coglione che ha buttato la sua vita artistica nel cesso, distruggendosi mente e fisico…. adesso arriverà qualcuno a dire vero rocker di qua e di la e le solite frasi fatte per giustificare la sua vita da ubriacone cazzaro. Gli Iron almeno poi dal 1982 al 1988 hanno scritto capolavori assoluti e senza Dickinson secondo me non sarebbero stati gli stessi.

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  • Avatar di Gianni

    L’ attitudine all’ autodistruzione è un cliché che ho sempre rifiutato… hai avuto il culo di arrivare in certi contesti e situazioni e poi ti autodistruggi? Un malessere che non ho mai visto, ma che forse certi personaggi hanno davvero avuto dentro fino alla fine… Paul non mi ha mai fatto impazzire, tutta la band non mi piaceva nei primi due Album…per alcuni sono “i veri” Iron per me stavano provando a diventare “grandi” e ci sono riusciti dal’82. Resta di questa storia un’amarezza assurda per come Paul fosse stato trattato dalla band nel momento del bisogno… quanto cazzo ce la puoi avere con una persona malata che ti ha comunque permesso di diventare ricco e famoso?

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  • Avatar di Giulio

    1980, Milano, velodromo Vigorelli.
    Ero lì per assistere al concerto dei Kiss. Vabbè, ascoltiamo la band spalla, chi sono? Boh.
    E sticazzi, erano gli Iron Maiden!!! Chi li conosceva??? Hanno acceso una fiamma che non si è più spenta,l. Si è solo un po’ attenuata dal terzo album in poi. La voce di Paul era su un altro pianeta!
    R.I.P. Paul, grazie per esserci stato.
    Giulio

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  • maurizio armonico
    Avatar di maurizio armonico

    Vabbè dopo gli Iron non ha fatto più faville ma gli faremmo un grande torto se riducessimo tutto a due dischi sia pur leggendari….date un ascolto anche ai Battlezone dove Paul canta davvero con una marcata influenza alla Geoff Tate….

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  • Avatar di hegelone

    È indubbio che con Dickinson i Maiden formalizzeranno definitivamente quel metal tutto cultura pop rimasticata e lezioni di storia da digesto che sarà poi la loro vera identità. Ma senza lo spirito punk di Di Anno, che loro malgrado si portavano dietro, si sarebbero rivolti soltanto al ragazzino secchione delle medie, un po’ timido, ma in fondo integrato, mai a quello davvero emarginato, incazzato e disprezzato da tutti dell’ultimo banco. Il suo contributo è stato inestimabile: perlopiù involontario, naturale, pura voce, esclusivamente frutto delle circostanze, ed è finito come era destinato a finire: tristemente, tra gli ultimi. Grazie, Paul, per aver lasciato il tuo marchio indelebile in quelli che altrimenti sarebbero stati dei bambinoni inascoltabili, per aver tracciato una via che anche senza di te dava alle mummiette e ai robottoni quella tonalità punk di chi non è mai al suo posto, di chi non si adegua. Leggendario.

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    • Avatar di Squalo

      Sicuramente Harris è un musicista più versatile di quanto si possa credere, in grado di adattarsi alla voce a disposizione (vedi The X Factor con Blaze) e infatti sono convinto che con Dickinson ha trovato la voce perfetta per dare sfogo a quanto aveva già in mente di scrivere.
      Troppo spesso lo si è deriso pensando che si sia bevuto il cervello arrivando poi a comporre brani con in mente un certo tipo di prog. inglese anni ’70, ma la verità è che nella sua vena creativa tutto questo c’è sempre stato (vedi Phantom of the Opera).
      Ha sempre avuto uno slancio, più o meno contenuto, verso una certa epicità, drammaticità e progressione all’interno dei brani che viene esattamente da quel genere e non c’è dubbio sul fatto che Bruce sia un cantante migliore di Paul per cantare quel tipo di musica. Martin Birch disse una cosa molto simile.
      E se la creatività di Harris ne avesse sofferto continuando a tenere nella band Di’Anno?
      Vogliamo parlare poi di Smith e di quanto ha co-scritto con Bruce?
      L’evoluzione della band era inevitabile e probabilmente il destino ha voluto che i Maiden incontrassero il cantante perfetto per assecondare la penna di Harris.

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    • Marco Armellino
      Avatar di Marco Armellino

      Analisi perfettamente sul pezzo. E’ quel 10% di sporcatura, di “dolore” spontaneo, di “non so se si può fare ma lo faccio lo stesso perché mi girano” che può fare la differenza tra parlare a una generazione e fare “solo” – si fa per dire – eccellente intrattenimento. Quanto manca questo 10% un po’ ovunque.

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  • Avatar di Davide

    Io comprendo la trisyezza per la notizia e comprendo oure i punti di vista.
    Ma il male peggiore a Di’anno lo abbiamo sempre e da sempre fatto noi, con questi inutili e finanche dannosi paragoni con Dickinson….
    Se ci si limita ad esprimere una presa di posizione in termini di gusto, tutto resta nella soggettività e, dunque, nell’area lecita dell’opinabile: ma, se si avverte per forza il bisogno di fare paragoni, il discorso diventa inevitabilmente scivoloso….
    I paragoni, infatti, non possono che essere basati su elementi obiettivi e, obiettivamente, Dickinson è un cantante di gran lunga superiore a quanto Paul sia mai stato….
    Detto questo, che Paul riposi in pace….

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  • Avatar di Marco

    Capisco che qui si parla della morte di una persona ma se dovete paragonarlo a bruce, posate il fiasco. Che la terra ti sia lieve bruce, ma i “metal heroes” sono altri.

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  • Avatar di skyclaw896

    Articolo molto discutibile.
    Paul Di Anno ha fatto uscire ottimi lavori
    anche da solista, con Battlezone, con i Killers
    e con Dennis Stratton alla chitarra,
    per non parlare delle sue collaborazioni
    con I Raimundos, storica punk band brasiliana,
    con i quali andò in tour utilizzando il nick
    “Paul Baiano”, e con gli Almighty Inbredz.
    E’ comunque riuscito a campare di musica
    tutta la vita, nonostante la sua indole autodistruttiva.
    Ho avuto il piacere di conoscerlo e di cantarci
    insieme sul palco ed era un’ ottima persona,
    incredibilmente umile e gentile.
    La sua autobiografia, per quanto, presumibilmente, piena di esagerazioni,
    è scorrevole e molto divertente e anche il suo ultimo
    lavoro con gli Warhorse è un disco molto valido.
    Questo al di là del gusto personale, che è sempre
    rispettabile ma che non va confuso con l’ oggettività.
    Paul ha espresso pienamente il suo talento, cimentandosi
    nel metal, nell’ hard rock, nell’ AOR e nel punk,
    con risultati sempre di alto livello.
    Non parlerei, quindi, di talento sprecato, quanto
    di opportunità perse. Ma questo può capitare a chiunque,
    nel music business, anche al più professionale dei salutisti,
    posso assicurarvelo. Avere talento non equivale automaticamente
    a farcela, per riuscirci entrano in ballo una serie di variabili
    soltanto parzialmente controllabili dall’ artista.
    Sminuire i Maiden e Dickinson, poi, dimostra una
    significativa mancanza di oggettività. Piacciano o meno,
    rimangono un gruppo (e un cantante) di infinito talento,
    capaci di rimanere ad altissimi livelli (parlo di musica
    e di concerti, non di “successo”), come pochissimi riescono a fare.
    Fra parentesi, le origini italiane di Paul non erano inventate.
    “AI Overview
    Verifica le informazioni importanti. Scopri di più
    Sì, la madre di Paul Di’Anno, il primo cantante degli Iron Maiden, è italiana.
    Lui stesso ha dichiarato di avere origini italiane, spiegando che il suo nome d’arte, Di’Anno, voleva
    sottolineare queste radici. In realtà, suo padre era di origini siciliane, ma purtroppo morì prima che Paul nascesse.”

    Buon viaggio, Maestro. Sei sempre stato un vero rocker
    e come tale sei uscito di scena.
    Chi misura la validità di un artista dal successo ottenuto
    ti etichetterà come fallito, ma sono persone che di musica, rock
    in particolare, non hanno mai capito assolutamente niente.
    Be happy in your new Strange World, brother.

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