Concerti che inquinano troppo e concerti eco-friendly

Nell’epoca delle automobili elettriche ci troviamo a parlare di quanto consuma – e di quanto inquinaun concerto dei Rammstein. Lo facciamo più o meno a ogni loro calata italiana, come se un gigantesco robottone alimentato a diesel portasse sulle nostre teste l’equivalente della nube di Chernobyl del 1986. Il loro tecnico degli effetti speciali e pirotecnici, Nikolai Sabottka, qualche anno fa affermò che a ogni concerto in una grande arena partivano sì e no mille litri di carburante. E scoppiò qualche polemica collaterale, discorsi da bar che fortunatamente si chiusero lì.

Poche settimane sono trascorse dal bellissimo concerto di Campovolo, ambientato in una sorta di venue industriale tutta ciminiere e minacciosi torrioni. LCA Working Group, attivo presso l’Università di Modena e Reggio, ha stimato emissioni e conseguentemente “consumi” di un concerto dei Rammstein proprio in termini automobilistici: 2436 chilogrammi di anidride carbonica, ossia le emissioni di un’auto catalogata Euro 5 che percorre il tragitto da Reggio Emilia a Mumbai, quella che un tempo chiamavamo Bombay. Si tratta di oltre 7400 chilometri, per farla breve.

Il giorno che ho partecipato in estasi a quel concerto, e ho osservato le ciminiere sputare tutto ad un tratto fumo nero, per un attimo ho pensato a Greta Thunberg e a qualcuno in qualche angolo del globo, o di Campovolo stesso, che il giorno seguente avrebbe sbottato sonoramente.

Il fatto mi ha toccato fino a un certo punto, dal momento che qualunque fiorentino destinato in Calabria per le vacanze – “perché sono ospitali e si mangia pesce con una ventina d’euro, e ci sono i cartelli stradali coi fori di proiettile” – non impatterà l’ambiente in modo meno significativo dei Rammstein.

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Ma passiamo al rovescio della medaglia. Ricordate quando nel 2008 i Radiohead diedero l’accredito stampa solo ai primi cinquanta giornalisti che si fossero presentati in bicicletta al concerto (e cioè in automobile fino al più vicino parcheggio, per poi scaricare dal bagagliaio una bicicletta e dimostrare a Thom Yorke di essere il giornalista eco-friendly da accreditare)?

A inizio settimana mi ferma un tizio con cui avevo instaurato una piacevole chiacchierata sul rock’n’roll qualche tempo addietro, iniziamo a parlare di concerti estivi e mi dice d’essere stato a vedere i Coldplay. Inizia a raccontarmi di alberi piantati per ciascun biglietto venduto, e d’acqua potabile a fiumi al posto degli stramaledetti token, e fin qui capisco, anzi apprezzo. Poi parte una descrizione alla quale, sul momento, non so nemmeno se credere. Piattaforme su cui la gente salta e balla ricaricando energia per il concerto; zone piene di cyclette su cui i fan, pedalando, producono energia per il concerto; occhiali che simulano gli effetti speciali anziché ricrearli fisicamente. Mi sembra un inferno dantesco in cui, con la solita scusa dell’ecologia, ci si fa la faccia bellina. 

COLDPLAY-KIDS

Fatta eccezione per i limitati infinity ticket al costo di 20 Euro, chi si è visto i Coldplay a Roma ha sborsato novanta euro per bivaccare nei settori a cosiddetta “visione ostruita”, centodieci per il prato, centosettanta per il primo settore con posto numerato, e fino a novecentotrenta euro per le cosiddette experience. Tutto questo per finire a pedalare per ricaricare il concerto ai Coldplay, con in faccia occhialini usa e getta che simulano quel che ai Coldplay sarebbe costato una discreta cifra.

Nell’attesa di installare nel culo dei fedeli fan tubi corporei ispirati a David Cronenberg, al fine di convertire le emissioni di chi ha mangiato troppi crauti nelle zone ristoro facendo un uso sfrenato di token, suggerirei a questo punto che i Rammstein aggiungano al più presto qualche ciminiera in più. E che il fumo sia possibilmente nerissimo, come una Fiat Panda targata Firenze M che ha saltato qualche revisione di troppo.

Dimenticavo: i Coldplay naturalmente se ne sono andati col jet privato, come tutti. LCA Working Group, dai un occhio a quanto consuma quello. (Marco Belardi)

10 commenti

  • Avatar di Schnell

    Le uniche pedalate consentite al concerto dei coldplay sono quelle per fuggire il più lontano possibile dalla loro lagna.

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  • Avatar di Sam

    ipocriti e falsi come tutti i “nostri” politici e “filantropi” europei e internazionali che vorrebbero imporci auto elettriche, monopattini, farine di insetti e carne artificiale perché bisogna essere “green” (mai stato così sui coglioni il verde come gli ultimi anni) per poi fare 100km col jet o l’elicottero privati e farsi le ferie su catamarani che consumano al giorno l’equivalente dei consumi annuali di un’auto a benzina super del 1980. Della serie: “perché noi siamo noi e voi non siete un cazzo”.

    Con buona pace di tutti quegli idioti che gli vanno pure dietro trovando giustificazioni per conto loro (che penso siano gli stessi che ancora oggi vanno in giro in auto da soli con la mascherina. Si può trovare un esempio migliore di abisso di stupidità?).

    Belli i tempi in cui essere un artista, ancor più rock, significava essere contro corrente anziché omologarsi ad ogni porcata.

    Ormai, mediocrità e mancanza di qualsiasi pensiero critico dilagano e a noi non resta che osservare un inevitabile declino

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  • Avatar di Bacc0

    Maledetto green, maledetti Coldplay e maledetti ricchioni. Vi passerò sopra con la mia panda del 2001 griffata Burzum

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    • Avatar di Fredrik DZ0

      fossi rockstar, riesumerei un Concorde da mandare in Giappone ogni mattina a fare le aste del tonno pinna rossa appena pescato, per il mio gatto. Tanto per dire quanto mi sta in culo sta gente.

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  • Avatar di weareblind

    Vogliamo parlare dei danni ecologici del Jova Beach party?

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  • Avatar di aijanai

    Mi ricordo ancora che al Wacken (2015?) dopo il concerto era rimasta una landa desolata di tende sfasciate e, in alcuni casi, mezze incendiate. L’organizzazione si era munita di una serie di ruspe con cui avvolgevano il prato tipo girella Motta, con tutte le tende dentro, per poi portare via le balle di prato farcite di spazzatura con un camion.

    Eco friendly!

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  • Avatar di Nicolas

    Senza contare poi che quello che usano non è manco benzina, ma bensì Olio pirolitico, un bio-carburante usato proprio per questi eventi. Non sono qui a fare il maestrino, odio farlo, però questo dimostra che ci si dovrebbe informare prima di far uscire i Mr Eco-friendly o a Super Greta dalle loro fogne.

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