I Mysticum del nuovo millennio? Il debutto dei NEL BUIO
In the Streams of Inferno dei tossicodipendenti norvegesi Mysticum più o meno è un disco che conoscono tutti, anche solo per averlo sentito nominare. Molto meno conosciuto è Armies of Darkness, Unite! dei (se ben ricordo) marchigiani Metraton, uscito per la genovese Miscarriage Records sul finire del secolo scorso, rimasto purtroppo opera unica priva di un seguito. Entrambi i dischi or ora citati erano avanti anni luce rispetto al periodo della loro pubblicazione: i Mysticum sono assurti al ruolo di cult band più per il fatto di essere palesemente più drogati di un cavallo da corsa clandestina gestita dalla mafia che per il loro industrial/black metal pionieristico, i Metraton non hanno avuto neanche quella soddisfazione e sostanzialmente rientrano nella non ristretta compagnia di gruppi che conosco e ho apprezzato solo io. Anche loro avevano intrecciato il black metal con la musica elettro/industrial e quel dischetto rimane un assoluto capolavoro, perché di fatto non ha eguali.
Se però oggi possiamo ascoltare e godere dell’EP d’esordio dei milanesi Nel Buio, una sorta di supergruppo nato recentemente per volere di Clod “The Ripper” De Rosa al basso e voce (capoccia della The Spew Records, anche nei Blasphemer nonché ex dei Septycal Gorge e quant’altro) in collaborazione con Neil Grotti e Vellacifer (rispettivamente chitarra e batteria, già in Blasphemer il secondo e negli Electrocution entrambi), mi piace pensare che sia perché quei semi sparsi in suolo sterile alla fine, col passar di strani eoni, miracolosamente siano germinati.
L’intento mirabile di questo neonato progetto è fondere il black metal con la elettro/darkwave di ottantiana memoria, e non posso che esserne affascinato ed ammirato. Questa musica è il futuro, proprio come erano futuristi Mysticum e Metraton, solo che probabilmente i tempi non erano ancora maturi per un successo in larga scala di quel black metal così particolare, originale e sostanzialmente unico. I cinque brani (il primo una breve intro di sola musica elettronica) sono concatenati a tal punto che i titoli, letti in fila, formano una frase di senso compiuto (Lei è sola nel buio, in silenzio mi avvelena) ed effettivamente riescono a creare una commistione esemplare tra due generi musicali apparentemente distantissimi tra loro. Solo che il black metal è un genere versatile, in grado di suddividersi e nel tempo generare molteplici possibilità di interpretazione derivanti da un’evoluzione praticamente costante; non immune dal mero riciclo in certi casi, ma non precluso a svilupparsi in direzioni insolite o improbabili.
C’è anche un terzo incomodo: il death metal, sia quello più brutale, che arriva immediato alle orecchie grazie al cantato prevalentemente in growl di Clod, sia quello più schiettamente strumentale, sotto forma di pattern ritmici definitivamente riconducibili a schemi compositivi brutal death o technical death, rivedendo il tutto secondo una logica black metal, modulata più da proposte moderne rispetto a quelle storicamente ortodosse. Meno Mayhem e più Selbst, rendo l’idea? Lo trovo logico visto il background degli artisti coinvolti, e trovo altresì che siano un valore aggiunto al progetto nel creare musica che oggi non ha termini di paragone. Gli stacchi elettronici sono futuristici, straordinari, e conferiscono al disco quella marcia in più che altrove non si rinviene, da nessuna parte, non fatta in questo modo. Non posso che auspicare per i Nel Buio un futuro migliore rispetto ai loro predecessori, gente che per quanto loro possibile ha cambiato modo di concepire il black metal. E che questo incredibile EP d’esordio non rimanga opera a sé stante. Un intero LP di musica che prosegua su questa strada… non oso immaginare il risultato. Non riesco ad immaginare il risultato. (Griffar)



Bello aver ricordato la mitica Miscarriage Records di Riccardo Figiaconi!
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sono arrivato a loro tramite link più synthwave che metal e li ho subito tenuti d’occhio… che dire, tanta roba! Il cantato in growl poi ci sta benissimo
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