I ribelli dell’oceano: KRÉEN – Ecos de Olas, Céfiros y Llamaradas
Mi trovo a fare una recensione griffariana, perché il disco che ascoltiamo oggi me lo ha passato il collega GRIFFAR, il quale è notoriamente impegnato a scovare i reperti più interessanti dell’undergound universale, siano essi scongelati da un ghiacciaio vulcanico islandese oppure precipitati da un meteorite proveniente dallo spazio profondo. Siccome era comunque mia intenzione intervistare i Kréen, in redazione è sembrato coerente che vi parlassi io del loro nuovo album. Si tratta di uno di quei progetti che, attraverso la musica, riescono a raccontare un periodo storico e un’intera cultura. Con i Kréen ci troviamo infatti nella Patagonia, di cui sentiamo nominare a volte il nome, ma di cui la maggioranza di noi sa pochissimo. Si trova all’estremo Sud America, dove il clima è piuttosto rigido nella maggior parte dell’anno: inverno lungo, estate breve, le stagioni di mezzo in pratica non esistono. Il loro nome significa “luna” in Selk’nam, una lingua sudamericana oggi estinta, dal momento che l’ultimo madrelingua morì nel 1974. I temi principali dei Kréen sono dunque la Patagonia, sia arcaica che attuale, i popoli nativi, la storia del territorio e l’ambiente. Il gruppo è classificato un po’ dappertutto come black metal, ma in realtà nel caso dei Kréen il termine è riduttivo, a meno che non si intenda il black in senso molto moderno e allargato. Suonano usando alcuni stilemi riconoscibili come black, ma hanno sempre avuto fin dai loro esordi uno stile anche molto epico, a tratti doom, comunque vario e sconfinante spesso nel progressive, per la complessità delle strutture e anche per una innata propensione alla narrazione, sia nei testi che nella musica. Io li associo ad altri gruppi recenti come i Te Ruki, gli Antrisch o i Kre^u, per la particolare commistione di musica e storia, oltre che alla preziosa attività di divulgazione e salvaguardia di culture a rischio, o addirittura già estinte come nel caso dei Kréen. Ci sono anche influenze dalla musica locale, che sono riconoscibili e restano molto ben integrate nelle composizioni, nelle intro e negli interludi.
I Kréen hanno esordito nel 2019 con uno split insieme ai conterranei cileni Annwvyn, Indoctrinated in Sorrow, i cui due brani sono confluiti nel primo album Cenizas (2021) e nel quale hanno dimostrato di saper scrivere canzoni eccezionali. L’attuale Ecos de Olas, Céfiros y Llamaradas prosegue nella stessa direzione, rimane estremo nella sua essenza, ma è aperto su atmosfere particolari. Insieme al metal si integrano generi sudamericani come la chacarera, la cueca e il vals cileno. Questa fusione viene ottenuta anche grazie all’uso di strumenti tradizionali: flauto, fisarmonica e percussioni, come il bombo legüero, portando l’ascoltatore in un racconto musicale fortemente evocativo e ben connotato. In tutti i brani c’è poi un’alternanza quasi perfetta fra energia, aggressività e calma. Il tema portante di Ecos de Olas, Céfiros y Llamaradas è un particolare periodo della di storia della Patagonia degli anni Venti, raccontato in tre atti. Nel primo, I. Olas, “onde”, assistiamo al viaggio di un immigrato dall’isola di Chiloé alla Patagonia, il quale affronta il mare, le avversità del viaggio e la triste perdita della moglie. Il secondo, II. Céfiros, “zefiro”, racconta un episodio, noto come Patagonia Rebelde, quando i lavoratori della pampa si ribellarono contro lo strapotere di latifondisti e militari, attraverso un lungo sciopero insurrezionale. Il governo represse violentemente la rivolta, causando la morte di centinaia (pare anche migliaia) di lavoratori, molti dei quali provenivano proprio da Chiloé. Questa vicenda è raccontata usando citazioni storiche, poesie e testi originali per rappresentare le lotte passate e presenti del popolo cileno. Il terzo atto, III. Llamaradas, “fiammate”, culmina nel ricordo dei caduti, la continuità della resistenza e la speranza per un futuro migliore.

La sede del sindacato cileno Federación Obrera de Magallanes (FOM) di Punta Arenas, che fu assalita il 27 luglio 1920 dall’esercito durante il periodo delle repressioni
Ecos de Olas, Céfiros y Llamaradas è uscito in giugno di quest’anno, ma è stato inciso alla fine del 2022 a Punta Arenas, città di origine dei Kréen, e l’ottima produzione è stata realizzata dal gruppo stesso. Alcune delle narrazioni che si sentono sono recitate dallo scrittore e ricercatore Mario Isidro Moreno. Questo album travalica i confini del metal e conferma la capacità dei Kréen di usare vari generi con con grande disinvoltura. Il perfetto intreccio fra musica e storia, poi, regala un ascolto e un racconto coinvolgenti dall’inizio alla fine. (Stefano Mazza)

