Avere vent’anni: SPITE EXTREME WING – Non Dvcor, Dvco
Non credo si sia mai parlato troppo degli Spite Extreme Wing, qui su Metal Skunk. Lo facciamo adesso, perché Non Dvcor, Dvco è tecnicamente il loro debutto: un paio di anni prima era uscito Magnificat, che però era una raccolta dei demo con qualche aggiunta. E per una volta devo trasformarmi in Griffar, perché conobbi gli Spite Extreme Wing proprio grazie ai demo, il primo in cassettina e il secondo in Cd-R, che custodisco tuttora come reliquie e che recensii sul Metal Shock cartaceo con tutto l’entusiasmo sopra le righe che può mostrare un diciannovenne; e ribadisco l’entusiasmo, anche se ora userei parole molto diverse, ma questo è anche il motivo per cui un diciannovenne, tendenzialmente, le recensioni dovrebbe limitarsi a leggerle.
Rispetto a quei demo, Non Dvcor, Dvco segna un’evoluzione molto netta. Il loro stile inizia a farsi finalmente personale, delineando caratteristiche e confini di un suono che poi troverà la sua maturazione completa con Vltra, del 2008, loro ultimo album.
Il disco ha numerosissimi pregi, il più importante dei quali è proprio la personalità spiccata, il coraggio nel cercare la propria strada musicale, quello stile riconoscibilissimo degli Spite Extreme Wing che in futuro qualcuno cercherà anche di imitare, ovviamente invano. Un black metal che qui prende a liberarsi dagli stilemi fissi delle influenze scandinave e diventare sempre più mediterraneo, anche se in maniera molto diversa da quella sulfurea e pagana storicamente associata al black italiano o greco. I ritmi solitamente sostenuti che a volte si interrompono lasciando spazio a lunghe parti oniriche, un senso del groove che incredibilmente non scalfisce la magia, lo screaming di Argento, l’attenzione per i dettagli nelle parti di chitarra, ma soprattutto l’epicità insistita, esibita, ricercata a tutti i costi e in ogni momento. Non Dvcor, Dvco era il motto dei legionari fiumani di D’Annunzio, individui assoluti che gridano: vincere!, ed è anche uno dei migliori dischi black mai usciti dai nostri confini. L’album è stato registrato nel Forte Geremia, una costruzione ottocentesca nel Ponente ligure, sfruttando il riverbero della pietra e, non secondariamente, il fascino che un posto simile poteva avere su un gruppo musicale ritiratosi lì per registrare.
Sin dai tempi della sua uscita questo disco ha sempre raccolto pareri più che positivi, e se li merita tutti. Avrebbe potuto però dare agli Spite Extreme Wing maggior fama, anche sempre limitatamente alla scena estrema europea: non mi vengono in mente troppi gruppi black, soprattutto di questo livello, che sono riusciti a creare un suono così personale, così sfaccettato e allo stesso tempo con così tanto tiro. Sentire i pezzi degli Spite Extreme Wing dal vivo sarebbe, oltre a tutte le altre cose, anche molto divertente. E peraltro, se c’è un genere musicale in cui la fascinazione per il periodo può non crearti troppi problemi, quello è proprio il black metal. Come detto, l’ultimo album è del 2008, e a parere mio è anche il migliore. Chissà, magari un giorno. (barg)


Da una decina d’anni a questa parte ringrazio tutti gli Dèi esistenti per avermi fatto scoprire questo capolavoro. È veramente qualcosa che va oltre la sola musica.
Detto ciò, nonostante siano il mio gruppo preferito, spero che non facciano mai concerti, che non pubblichino mai un altro album e lascino intatta l’aura mitica che si sono creati. Del resto dopo Vltra (concordo: è pure meglio di Non Dvcor) non credo ci sia bisogno di aggiungere alcunché: “omnia mutantur, nihil interit. Omnia vincit AmoR et nos cedamus”.
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Grande Roberto, aspettavo un pezzo totalmente dedicato agli Spite che ascolto da quando uscì la tua recensione di Magnificat su Ms. Uno dopo l’ altro hanno fatto uscire dischi pazzeschi evolvendosi fino ad Vltra che anche secondo me è il migliore.
Mi azzardo a dire che siano uno dei migliori gruppi italiani di sempre. Totali.
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È quello che mi piace meno loro, ed è comunque bellissimo. VLTRA resta, come da definizione, oltre.
ARISTOCRAZIA del Metallo.
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A chi l’ignoto?
Grande Argento!
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Disco semplicemente meraviglioso
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“Dio è silenzio!”
(onore a Meister Eckhart).
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