Com’è Schizophrenia rifatto dai CAVALERA

C’è una cosa che apprezzo nei fratelli Cavalera quando rimettono mano al materiale storico: riarrangiano, rivisitano e riscrivono i pezzi a loro discrezione e piacimento, e, nel farlo, non cacano mai fuori dal vaso. Un po’ come quella volta che rifecero Troops of Doom, finita poi proprio dentro a Schizophrenia come bonus track a conclusione d’un incredibile capolavoro, ritoccando leggermente il brano nella sua parte centrale. 

La cosa che non mi piace affatto, se si parla di riregistrare Schizophrenia senza Andreas Kisser, è che quell’album mostrò una marcia in più proprio in virtù della presenza del neoentrato chitarrista. Non è come riportare quelle canzoni al marciume e all’incompletezza di un Morbid Visions, in cui appunto Andreas Kisser era assente. Ma d’un qualche cosa li priviamo eccome. Le parti interessate acquistano un sapore talvolta eccessivamente primordiale, talvolta spigoloso. Andreas Kisser è uno che smussa tutto, come Trey Azagthoth, seppur con una tecnica differente. Non suona mai tagliente, e il rischio è di ritrovare addosso a Schizophrenia un’impronta indesiderata e di dare la colpa al secondo chitarrista Travis Stone, il tipo dei Pig Destroyer.

Per il resto i due leader dei Sepultura storici sono stati bravissimi a convincermi della bontà della loro duplice azione. Rifare da capo Morbid Visions gli ha donato maggiore stratificazione, accessibilità e dinamica. Schizophrenia perde il fascino originale e la presenza di Andreas Kisser, e guadagna, casomai, un’ulteriore chiave di lettura, un suono di batteria più plausibile scambiato con un fruscio di fondo in meno. Mi sono sempre domandato come avrebbe suonato quel secondo album dei Sepultura se fosse stato registrato in condizioni non terzomondiste. Oggi due cinquantacinquenni, non spompi come la fototessera dichiara, ci forniscono la pronta risposta.

Schizophrenia è probabilmente il mio disco preferito. È facile dire che i migliori della storia sono Reign in Blood o Master of Puppets. Schizophrenia è un fatto personale, e vedere quei due metterci mano sopra, modificando pure il finale di To the Wall, dovrebbe riempirmi la faccia di psoriasi e sfoghi allergici vari un po’ istantaneamente. Essendo le cose andate diversamente, posso solo augurare ai due fratelli di riallacciare al più presto i rapporti con Kisser e imbastire quel che è necessario imbastire. Per il momento The Abyss, ai tempi scritta da Kisser, viene reintitolata Abismo e trasformata in qualche cosa di differente per evitare lettere dall’avvocato del legittimo autore, in un momento in cui è fondamentale andarci d’accordo.

Chiude Nightmares of Delirium, un inedito che non avrei mai accodato a dei titoli che per il sottoscritto sono Leggenda, ma, tutto sommato, un inedito per nulla insoddisfacente. (Marco Belardi)

8 commenti

  • Avatar di nxero

    Se nel caso precedente potevo capirlo vista la registrazione tremenda dell’ originale (che comunque aveva un suo fascino ultra lo-fi) qui no. In questo caso c’è lo stesso sapore di marcio di operazioni ignobili come la ri-registrazione delle parti di basso e batteria di Blizzard of Oz e Diary of a mad man chiedere a Gloria e Sharon.

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  • Avatar di EXO

    da buon audiofilo devo dire che sto godendo a sentire questi album con la registrazione che meritano, ho notato anche come l’atmosfera cupa è rimasta intatta, secondo me una rinfrescata ci voleva anche se concordo su Kisser

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  • Avatar di Eman

    Ho apprezzato l’operazione: alla fine se preferisci l’originale puoi comunque ascoltare l’originale, fortunatamente non si dissolve in un buco nero o viene tolto dai servizi streaming come a volte è successo con dubbi remaster di altri album.

    Opinione probabilmente fuori dal coro: il disco mi suona, credo volutamente, come una (buona?) produzione d’inizio anni ’90 alla Entombed, specie la voce con molto riverbero.
    Non mi sarebbe dispiaciuta una direzione timbrica più “contemporanea”. Il che non vuol dire pacchiana o con l’esecuzione interamente quantizzata e ritoccata in DAW, ma come se si fossero approcciati a materiale nuovo: produzione della voce in primis più moderna, senza dover per forza ricreare filologicamente dei dettagli passati o nostalgici. Oltretutto sono state già fatte alcune modifiche nella scrittura stessa, io personalmente avrei slegato un po’ di più il lavoro dall’opera di riferimento, Kisser o non Kisser. Anzi, forse proprio in relazione a ciò…

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  • Avatar di Zairap

    A me personalmente sono piaciute parecchio le due operazioni di registrazione fatte dai fratelli Cavalera, penso che abbia un senso, e penso lo abbiano fatto con gusto mantenendo delle sonorità molto “vecchia scuola” ma al contempo aggiungendo una cura che prima non si poteva avere, causa giovinezza e scarsità di mezzi. Mi piace decisamente. Chiaramente è il massimo dove si possono spingere, Arise non avrebbe molto senso… essendo già molto pulito e rifinito. Capisco chi preferisce il marciume degli originali, ma non lo condivido, per me i Sepultura dei Cavalera ,al contrario di altre band che hanno fatto primi lavori stupendi e poi il nulla, sono andanti migliorando nel tempo, Chaos Ad rimane il mio preferito, e aggiungo che i Nailbomb sono incredibili.

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  • Avatar di Hieiolo

    Personalmente non apprezzo tutto quell’effetto alla voce, altrimenti sarebbe stato il disco che avrei voluto ascoltare quando effettivamente uscì… La mancanza di Kisser non la sento particolarmente, in schizophrenia era ancora acerbo, fece molto meglio nel successivo beneath the remains.

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  • Avatar di ignis

    La copertina ricorda i dipinti di Buono Legnani?

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  • Aris Demirovic
    Avatar di Aris Demirovic

    Andreas Kisser è uno che smussa tutto, come Trey Azagthoth
    verissimo!!!

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  • Avatar di marco

    è in rosic pesante, la reiunion non si farà mai Andreas Kisser, “Le ri-registrazioni fatte dai Cavalera hanno valore artistico pari a zero” Non penso niente. Voglio dire, hanno fatto una cosa bizzarra e credo che abbia valore artistico pari a zero. Forse vogliono fare soldi o che altro, ma non c’era motivo di fare cose del genere. Preferisco di gran lunga i THE TROOPS OF DOOM, la nuova band di Jairo (ex membro dei SEPULTURA) che stanno rendendo omaggio in modo eccezionale a quell’epoca con della nuova musica. Se ad ogni modo si stanno divertendo, bene così. A me non importa nulla. Semplicemente credo non ce ne fosse bisogno ed è una mancanza di rispetto a loro stessi nel passato. È strano vedere un che dice sempre, ‘Oh, ho fatto questo’, ‘Ho fatto tutto quello’, ‘Sono così creativo’ e ‘Ho fatto tutto da solo’, e poi fa una cagata come ri-registrare riff che abbiamo fatto 30 o 40 anni fa”.

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