The Northern Throne, la parola fine sui WOODS OF INFINITY

Sono passati tanti anni da quando i Woods of Infinity hanno cessato di esistere. Cult band svedese dall’aura quasi leggendaria, odiata dai benpensanti che fanno finta di non sapere che il black metal è un genere estremo e come tale si pone nei confronti del mondo, spesso discussa per le tematiche dei testi assolutamente estreme (dalla pedofilia all’abuso di sostanze stupefacenti, dal sesso perverso alla violenza fine a sé stessa, dalla politica di estrema destra alle malattie mentali) e per molte delle loro copertine che ritraevano bambini o persone in totale disagio (per esempio questa, oppure quella dello split 7’ EP con gli Horna), fino all’utilizzo massiccio di campionamenti non impropriamente definibili ambigui in molte delle loro creazioni. Tutto ciò ha garantito a Melkor e Ravenlord l’imperitura nomea di pedofili e sadici pervertiti.

Alla storia hanno consegnato 5 full, affiancati da un nugolo di demo, EP e split, molti di essi usciti esclusivamente in edizioni limitate a poche copie in vinile e mai ristampate. Il loro black metal è sempre stato stranissimo e originale, in grado di spaziare dal simil-depressive rallentato al fast black passando per tutte le altre possibili varianti, con una naturalezza sorprendente oppure con stacchi quasi incoerenti, repentini e financo con passaggi che con il black metal non c’entrano nulla, roba che suona quasi rock anni ’70, rock psichedelico e similari. Hanno sempre usato volentieri le tastiere e altri strumenti per colorire e rendere più particolari i loro brani, e non mi sembra azzardato dire che musicalmente sono stati un gruppo unico che decise di ritirarsi definitivamente dalla scena perché, secondo il loro stesso parere, la direzione creativa che stavano prendendo era lontana da quanto avevano voluto essere fin dalle loro origini.

Oggi, dodici anni dopo la loro scomparsa, la catanese War Against Yourself fa uscire The Northern Throne, uno spettacolare doppio CD digipak A5 contenente molti dei loro brani più rari, quelli usciti per l’appunto solo in demotape o nei vinili limitati dei quali parlavo prima. L’antologia consta di 24 brani per una durata totale di quasi due ore, abbraccia grossomodo tutta la loro ultradecennale carriera ed è un tributo completo a uno dei gruppi black più estremi da ogni punto di vista. Accompagnato da un meraviglioso booklet di 32 pagine contenente tutti i testi e pregiati disegni di una pittrice di alto livello, il disco è un must-have per chi li ha conosciuti e apprezzati in passato, oppure per coloro che gradiscono il black metal impostato in modo differente: schizzato, pazzoide oppure minimale, lento o furioso, acustico o elettronico. Di solito la War Against Yourself limita le sue uscite a 166 copie, sebbene in questo caso io non abbia trovato informazioni che confermino una simile eventualità; certo che se v’interessa la versione fisica è meglio attivarsi celermente, perché il rischio che si esaurisca presto c’è. Ripeto: si tratta di una cult band con un grosso seguito in tutto il pianeta fino a quando sono stati in vita e nessuno si è dimenticato di loro. Eventualmente si può ripiegare sulla versione in digitale.

R.I.P. Woods of Infinity 1999-2012; grazie e complimenti alla label catanese per questa celebrazione, che penso metta definitivamente la parola FINE alla storia della band svedese. (Griffar)

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