Timo Tolkki è nei guai col fisco finlandese

Kela è un’agenzia governativa finlandese che assicura economicamente chiunque viva nel paese, sulla base di richieste di erogazione fondi e sulle annesse dichiarazioni sul reddito. Può capitare, ad esempio, che un individuo necessiti di un’indennità di soggiorno. Kela richiederà a quel punto l’estratto conto delle carte di credito e dei conti corrente associati, e provvederà a stanziare i fondi al cittadino. Non è magnifico?

Lo è finché non apri i soliti siti internet, come Seiska e Blabbermouth, e leggi che un finlandese a caso quegli estratti conto li avrebbe falsificati nell’anno 2020, in piena overdose da spola Finlandia-Messico, allorché era una sorta di pendolare dell’hamburger e della puttana facile. 3063 euro più i costi statali quantificati in 80 euro è la cifra che quel finlandese a caso pare debba restituire alla Finlandia. A ciò aggiungiamo una condanna a 45 giorni di reclusione, sebbene la pena sia attualmente sospesa dal tribunale di Helsinki in attesa che l’Azzeccagarbugli ne prenda efficacemente le difese (buttarla sull’infermità mentale è troppo facile, e da uno che si è sciroppato tutto l’ultimo dei The Rolling Stones pretendo molto di più).

La falsificazione dell’estratto conto sarebbe avvenuta cancellando alcune transazioni e modificando i saldi finali, al che mi domando come sia possibile una cosa del genere. Cancellino e Trattopen? Paintbrush? Timbro clone? Il finlandese a caso, non presente a processo, stando a Seiska ha dichiarato che all’epoca dei reati per i quali è imputato stava passando un brutto momento. Seiska non è riuscito a contattare il musicista, che oggi sta passando un buon momento in quanto dichiara di voler mollare internet – la casa del suo traballante cervello negli ultimi cinque anni abbondanti – per tornare a utilizzare solamente un vecchio Nokia.

A sostegno della sua solida linea difensiva è seguita sui social la pubblicazione di decine di foto di tronchi d’albero, campi immersi nella nebbia, splendidi panorama lacustri e via discorrendo. C’è anche una raccapricciante fotografia in piscina in cui palesemente gli si vede il cazzo, e spero il tribunale di Helsinki non l’abbia adocchiata.

Il fatto mi ha ricordato quando furono raccolti fondi per le registrazioni del nuovo album e gli stessi finirono dappertutto fuorché nel nuovo album, con spese annotate a voci e diciture che rasentavano la fantascienza. Ma veniamo alla dichiarazione ufficiale del Nostro affezionatissimo:

“Oggi ho letto notizie sul caso giudiziario che ho avuto con Kela. È triste vedere con quanto entusiasmo tutte queste riviste, qui in Finlandia, e persino Blabbermouth, hanno pubblicato la notizia. Nessuna di queste riviste ha parlato del mio precedente album Renaissance Acoustica. 

Di solito non commento queste cose in pubblico, ma tutto è stato avviato dalla rivista scandalistica finlandese Seiska, il cui unico interesse è pubblicare pettegolezzi da paparazzi e altre sciocchezze. Guadagnare con le disgrazie delle persone. È vero che c’è un procedimento aperto in tribunale, ma non sono stato messo al corrente di alcuna sentenza definitiva. Mi sono difeso nelle sedi opportune e, come ogni cittadino, mi atterrò alle leggi finlandesi. Rispetto questo paese. Naturalmente farò appello quando finalmente avrò i documenti necessari. È possibile che citerò in giudizio le riviste che diffondono certe cose. Non so se sia contro la legge finlandese pubblicare informazioni prima che la sentenza sia definitiva, ma lo scoprirò. Le cose non sono sempre in bianco e nero. E, se la sentenza finale si baserà sulla legge finlandese, lo accetterò insieme alle conseguenze.

Sono stufo di tutte le voci di corridoio e i pettegolezzi, e anche di Facebook, che considero un “unsocial media”. È falso ed è privo di alcuna reale interazione e comunicazione umana. Ho anche pensato di tornare al vecchio cellulare Nokia senza Internet. Mi piace passare il tempo con i miei cari. Trascorro molto tempo nella natura. Per me è questa la vita reale. 

Buona giornata, Timo”

Credo non ci sia peggior cosa al mondo di uno che si è creato l’alibi del mezzo scemo per farsi compatire dal prossimo, per poi approfittarsi del prossimo. (Marco Belardi)

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