MEURTRIÈRES- Ronde de Nuit

I Meurtrières sono in fissa per il medioevo, i castelli ed i primi Iron Maiden, quelli dei primi due album. E pure io. Bene, siamo sulla stessa linea, quindi. Ronde de Nuit è l’esordio che aspettavo dai tempi del primo ep. Era il 2020, ma noi ce ne siamo occupati nel ’21. Ovviamente, è la Cruz Del Sur che li ha accolti in scuderia, ora, visti stile e potenziale. E l’attacco del disco, l’uno-due Rubicon e soprattutto Aucun Homme, Aucun Dogme, Aucunne Croix, rincuora subito. I Meurtrières sono ancora quelli lì. Una NWOBHM piuttosto basica, grezza e veloce, epica e rock’n’roll, guidata da una pulzella concitata e certo non ammiccante. Il cantato in francese, lo sappiamo, per qualcuno potrebbe essere un ostacolo, ma non per me. Anzi. Non sembra essere cambiata una virgola, insomma. E, come dicevo, Ronde de Nuit parte pure col piede giusto, con due brani ottimi in sequenza e all’insegna del metallo antico. E noi, certo, di dischi fatti un po’ all’antica andiamo sempre in cerca. Il problema stavolta è che Ronde de Nuit, anche se non arriva ai 35 minuti di durata, non regge quella tensione per intero.

Un tema è sicuramente la voce. La nuova cantante Fiona, saltata in sella in corsa durante la scrittura e registrazione dei brani, causa abbandono di quella Fleur che abbiamo apprezzato sull’episodio d’esordio, non apporta un timbro gran che differente. Di sicuro modifica però l’impatto del quintetto. L’interpretazione sua è meno tagliente, meno secca. È invece più disperata. Diffonde un senso di panico. Due eroine diverse: non più la spadaccina senza paura che affronta impavida gli oscuri cavalieri invasori sul ponte levatoio. Al suo posto una pulzella in fuga, tra cunicoli e fango, braccata giorno e notte. Più o meno così, per darvi un’idea. Poi se il tono di Fiona non fa per voi (magari lo trovate troppo svenevole, a volte pure io), potrebbe essere dura digerire tutta una canzone dei nostri.

Purtroppo non è tutto lì. Anche le chitarre non girano sempre come dovrebbero (semplicemente non mi spiego il primo assolo di Tempête & Naufrage). E a livello di scrittura, variazioni ce ne sono poche e la tensione tende a scendere già dopo le prime due canzoni. È un esordio, comunque, e ci sta che abbia difetti, anche evidenti, da superare nel futuro immediato. Poi magari i Meurtrières resteranno un gruppo amatoriale (quanti possono farne una professione di questa roba qua, oggi?), ma se intanto non disprezzate la lingua francese e pensate che i migliori Maiden siano quelli con Burr e Di’Anno, un ascolto dateglielo. (Lorenzo Centini)

3 commenti

Lascia un commento