NAILS – Unsilent Death (Southern Lord)

Vincono per la copertina, un autentico gioiello di putridume DIY in bianco e nero sgranatissimo da sette pollici crust acquistato per due lire nella bancarella più fetida del centro sociale più sporco del mondo; purtroppo però la musica è un metallaccio cafone e rissoso di nullo interesse, occasionalmente sporcato con svisate dischargiane dei dischi fiacchi (tipo Massacre Divine) e inutili code sludge per portare la durata di un paio di pezzi sopra i due minuti. Per carità loro sono anche simpatici e sicuramente in buona fede (il fatto che la loro etichetta si chiami Streetcleaner prende bene a prescindere), ma è roba che tolta dal contesto live in una stanzetta sudicia a volumi altissimi, gli ampli a puttane e pubblico di quindici persone a stare larghi (ovviamente tutti maschi) non ha nessun senso. Senza contare che il CD sta a dieci dollari e dura tredici minuti; va bene che l’arte non ha prezzo, ma mi sembra di essere tornato ai tempi in cui smadonnavo perché Serpents of the Light costava 35.000 lire per meno di mezz’ora di durata totale: il fatto è che Glen Benton è Glen Benton e Todd Jones (degli infimi Terror) è Todd Jones. Però con ventidue dollari ti porti a casa anche la maglietta stilosa: un bell’impiccato ad altezza torace fa sempre la sua porca figura.
C’è da chiedersi infine cosa si siano fumati gli addetti stampa della Southern Lord prima di scrivere, a proposito di Unsilent DeathImagine a cross between the good Amrep bands of the nineties (Helmet, Hammerhead, Today is The Day, Unsane) and Cro-Mags Age of Quarrel riffage played at breakneck speeds. Più che altro dove hanno comprato la droga, perché ne vorrei un (bel) po’ anch’io dello stesso tipo… (Matteo Cortesi)

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