HOWL – “Full Of Hell” (Relapse)
Dopo essere stata una decina d’anni fa la miglior etichetta di metal e dintorni, la Relapse sembra avvitata su se stessa. Encomiabile quando ristampa (anche solo per i Nirvana2002 merita un posto nella storia), pare non aver più lo smalto dei tempi d’oro come talent scout. Più precisamente, sembra essersi trasformata da etichetta d’avanguardia (perchè robe come i dISEMBOWELMENT nel 1993 quello erano) a label che cerca di sfruttare fino in fondo i filoni dei quali una volta era lei stessa pioniera. Non che in genere manchi la qualità (a volte si arriva pure a dischi notevoli, vedasi quello degli ottimi RWAKE), ma la voglia di osare non è quella dei tempi migliori. Certo, bisogna essere onesti fino in fondo, la crisi più che della Relapse è della musica tutta (e il metal ne ha forse risentito più di altri generi), ma è chiaro che un’etichetta così possa subirla molto perché -per fare un esempio- “Calculating Infinity” nel 1999 ripetuto nel 2010, semplicemente, ha perso gran parte della sua ragione d’essere. Gli Howl sono la spia perfetta della situazione: sludge acido spesso cadenzato,non particolarmente lento e con qualche accelerazione cattiva, roba fatta anche benino ma che già abbiamo sentito 200 volte. Sufficiente nel suo genere, ma nulla di più. (Fabrizio “Er Doom” Socci)

Io Er Doom lo ringrazierò a vita perchè grazie a lui scoprii gli Sleep. Sappi che se andrai a vedere le due serate a Roma Ufomammut/Doomaraiser/ Jucifer/ELECTRIC WIZARD e tante altre cosette, il tizio con gli occhi abbottonati e straripanti erba che urla il tuo soprannome sono io.
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…che scena…
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