Recuperone dedicato alle sonorità meno ortodosse con Anna von Hausswolf, Barren Path, Bell Witch con gli Aerial Ruin, Chat Pile con Hayden Pedigo, Der Weg Einer Freheit, Kauan, Oromet, Panopticon e Yellow Eyes.
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Conversazione con lo storico divenuto uno dei “mostrologi” più attivi sulla piazza. Per lui, solo quel territorio e quel preciso snodo della storia d’Italia potevano fare da sfondo a un caso sul quale continuiamo a interrogarci.
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Grazie a una falla spaziotemporale, possiamo leggere una recensione datata 2197 dell’ennesimo disco degli australiani, serbato nel futuro Deposito Fonografico Interstellare.
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Il collettivo belga ci immerge in un nuovo rito iniziatico tra progressive radicale e black metal avanguardista, drone e free jazz. Il serpente cosmico non è mai sazio.
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Il chitarrista e fondatore Laurent Schroeder-Lebec è tornato e si sente. Dopo alcuni dischi non troppo brillanti, la band di Chicago si riprende il posto che gli spetta tra i maestri del post-metal strumentale.
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