13 minuti di grindcore alla tedesca: FEIND –Ambulante Hirnamputation

Siccome per capodanno ho deciso di andare in Germania, mi sono messo a spulciare l’internet in cerca di qualche nuovo gruppo band locale, magari da andare a vedere proprio in quel periodo. Ho trovato alcune cose ma una su tutte ha attirato la mia attenzione in maniera totalizzante: Ambulante Hirnamputation dei Feind, uscito a fine agosto ma per lo più passato inosservato dalle nostre parti, è una cazzo di bomba, gente! Grindcore tecnico coi controcazzi, tiratissimo e intelligentemente squinternato per un totale di tredici (sì, tredici) minuti.

Loro sono un trio tedesco che aveva debuttato giusto un anno fa con un Ep, Moloch, della durata di 6 minuti e 26 secondi. L’Ep lasciava già intuire le potenzialità della band anche se era ancora un po’ grezzo. Poi, qualche mese fa, i Feind se ne escono con questo full che mescola tante cose partendo da una solida base grindcore.

È un lavoro arrangiato, suonato e prodotto veramente alla grande. Capisco sia difficile prendere sul serio un disco di tredici minuti, ma vi assicuro che i ragazzi fanno dannatamente sul serio. Hanno un tiro devastante, e la sensazione di non averne avuto abbastanza dopo averlo ascoltato per intero è tale che vi farà ricominciare dall’inizio più volte. E ogni volta resterete sempre più sorpresi di quanto questo lavoro spacchi veramente i culi e sia una ventata di nuovo in un genere difficile da rinnovare. Fin dalla traccia di apertura verrete investiti da un’ondata di violenza sonora che però non è fine a se stessa, ma cerca di darsi un’organizzazione, un senso, risultando godibile anche oltre quel momento in cui siete incazzati e volete solo lacerarvi le orecchie per non pensare alla vostra giornata appena trascorsa. Per questo prima lo definivo “intelligentemente squinternato”. Planet per Affen sono forse i 55 secondi più schizzati dell’anno. Era da Frozen Corpse Stuffed with Dope che non avevo la sensazione di trovarmi di fronte a un disco grindcore decisamente sopra la media. Anche qui, come negli Agoraphobic Nosebleed, c’è voglia di sperimentare. L’unica differenza è che gli americani godevano già di un certo seguìto, se non altro grazie al loro fondatore Scott Hull che non era un signor nessuno, mentre i Feind, beh, fanno 250 ascolti mensili su Spotify. Questo è un disco che si meriterebbe molti più ascoltatori. È fatto in maniera professionale e ripeto, di fondo ci sono una serietà e una voglia di andare oltre che potrebbero fare di questo disco e della band un piccolo, nuovo fenomeno della musica estrema. L’album è su Bandcamp con offerta libera (name your price), cosa volete di più? (Luca Venturini)

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