LIMINAL SHROUD – Visions of Collapse
Ho l’impressione di essermi dimenticato di segnalare il secondo album All Virtues Ablaze dei canadesi Liminal Shroud, uscito oramai due anni orsono. Nemmeno del loro disco d’esordio Through the False Narrow ho potuto parlare, perché non facevo ancora parte di Metal Skunk. Ho l’occasione comunque di rimediare perché è fresco di stampa il loro terzo album Visions of Collapse, e devo dire che mi fa piacere fare ammenda perché, anche in questo caso, la musica del trio canadese è indubbiamente degna di nota, elogio e stima.
Il loro black metal atmosferico è fortemente evocativo e, per raggiungere questo risultato, il gruppo non esita a sconfinare in campi post-black, scegliendo con accuratezza trame melodiche in grado di coinvolgere l’ascoltatore, portarlo nel giusto mood e assorbirne la più completa attenzione dal principio alla fine del disco, che di per sé non è lunghissimo (44 minuti), tuttavia, essendo articolato su cinque brani appena, uno dei quali (Malaspina) sensibilmente più breve degli altri, fa sì che i rimanenti quattro si aggirino sui 10 minuti, non lunghezze impossibili ma neanche banali.
L’abilità del gruppo nel diversificare le situazioni all’interno di brani dalla lunghezza impegnativa è mirabile e denota grande cura sia del processo compositivo sia della fase di arrangiamento. Sono numerosissimi i cambi di tempo e gli stacchi anche meno usuali o predicibili, si viene sempre accompagnati da una sensazione di sorpresa perché è assai complicato immaginare dove andranno a parare nel corso del pezzo, almeno sino a quando non li si impara tutti a memoria; cosa non impossibile, vista l’abilità di concepire armonie che, anche nelle parti più aggressive, rimangono definite e accattivanti.
Hanno una certa tendenza a cominciare i brani in modo più calmo e soffuso, utilizzando ad esempio chitarre non distorte o un riff un po’ più melodico dell’usuale, per poi progredire col tempo nella complessità, nella tensione e nella violenza della quale essi sono comunque tutti impregnati; sebbene atmosferico, stiamo comunque parlando di un disco black metal, canadese per di più, e sappiamo tutti quanto quella scena annoveri progetti di assoluta eccellenza. Non sono da meno anche i Liminal Shroud, che non pretendono di reinventare la ruota o di avventurarsi nella sperimentazione più esasperata, limitandosi (si fa per dire) a comporre eccellente e trascinante black metal grazie a un’invidiabile coesione (sono in classica formazione a tre basso+voce/chitarra/batteria, ma sembrano in centomila tanta è la grinta che ci mettono), una perizia nel creare atmosfere d’impatto e di presa sin dal primissimo ascolto, una scelta dei suoni e una produzione vincente che mette in risalto ogni strumento al punto giusto, sicché l’amalgama si rivela essere migliore della somma delle sue parti. Gli rinnovo i miei vivissimi complimenti. Ascoltatevi il disco, i complimenti glieli farete anche voi. (Griffar)


