Riuniti pure i Refused!

Mi ricordo il mio primissimo anno da universitario fuorisede come fosse ieri. Non è passato poi tanto tempo, il fatto è che nel giro di pochi mesi mi si aprì un mondo tutto nuovo per me. Di certo restavano nella mia vita punti fermi essenzialissimi che favorirono il mio traghettamento dalle superiori all’accademia, e uno di questi ovviamente era Metal Shock (che, ahimè, un bel giorno non trovai più in edicola). Capitava spesso che nelle pause tra lezione e lezione tirassi fuori MS e lo sfogliassi avidamente.

Da qualche anno si era già entrati nella fase piaciona delle reunion a motopompa ma ci tengo a precisarlo: nel Metal/Rock più o meno classico la reunion è un evergreen, ma esistono fasi storiche o transizioni epocali nelle quali si assiste ad una stagnazione del genere tanto da far svettare reunion più o meno bizzarre. Sono trent’anni che si specula su Hendrix, sui Doors, su Lennon etc. A quindici anni mi andava pure bene la reunion dei Maiden (anzi, senza non li avrei mai visti dal vivo), a diciannove pure, tutto sommato, ma oggi quella di At The Drive In, Refused, diciamo che non me la aspettavo.

I Refused me li ricordo per un disco comprato all’epoca della mia immatricolazione. Metà prezzo, dischi usati: era il fantastico The Shape Of Punk To Come. Titolo bombastic e anche un po’ fanfarone per un disco della madonna, qualcosa che riscriveva e attualizzava tanti anni di Hardcore a metà strada tra panini alla soia, power-chord e velleità moderniste unendole a sensazioni elettroniche, cravattine, proclami socialisteggianti, furgoni scassati, adesivi, skateboard, violoncelli, let’s take the first bus outta here, let’s taaaake!

All’epoca del loro esordio sembravano dei Breach (anche loro agli esordi, tipo quelli di Outlines) meno presi male. Poi vennero i layout finto-liberty, i remix etc. Solo alla fine però il grande disco della botta conclusiva. Un disco talmente bello e indipendente dal contesto che scomodare creste, squat, west coast, east coast non serve a nulla. Oggi sì però, e andrebbero scomodati per organizzare un bel viaggio in quel di Coachella 2012.

Qui il loro comunicato-nostalgia. Insomma, dopo il solito pippone sulle loro radici, sui furgoni scassati, viene fuori che quello si è laureato, quell’altro s’è diplomato, quell’altro ancora ha fatto il gallo con un altro gruppo punk, e allora è naturale “riprendere in mano gli strumenti”. Come a dire che è bastato un po’ di understatement e qualche pacca sulla spalla per passare sopra quattordici anni di silenzio. La ragione è anche rendere giustizia a quel The Shape Of Punk To Came, mai realmente celebrato alla fine della loro carriera.

La band annuncia la data pazzesca al Coachella, un’altra al Way Out Festival a Goteborg ma soprattutto all’Arena Fiera di Rho assieme a Soundgarden.

Se vi ricordate di come finisce il loro storico home video Refused Are Fucking Dead, credo non ci sia bisogno di alcun commento ulteriore.

I’ve got a bon to pick with capitalism

and a few to break

Grab us by the throat and shake the life away

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