Goat Race Festival: i dischi del 2021 di Metal Skunk

Prima del consueto rituale delle playlist individuali, ecco l’altrettanto tradizionale classificone generale dei dischi del 2021 più votati dagli esecrabili tizi di Metal Skunk. Come raramente è accaduto in passato, questa volta è emerso un vincitore nettissimo che ha distanziato di parecchi punti (come sempre, due per il disco dell’anno e uno per le menzioni in top ten) gli altri album piazzatisi sul podio.

PRIMO POSTO 

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I Seth sono tornati agli antichi splendori. La Morsure du Christ è puro symphonic black metal molto vicino alle atmosfere del primo full, con il tocco aristocratico del cantato in lingua madre che è sempre stata l’arma in più della band transalpina. Tastiere onnipresenti ma mai invadenti, riff ispiratissimi e un gusto per la melodia che poche band black metal al giorno d’oggi possono vantare“. (Michele Romani)

SECONDO POSTO

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Preserved in Time è l’epic doom per eccellenza, mai veramente guerresco, quanto invece leggiadro e malinconico. I Wheel scrivono piccole epopee guidate da linee vocali stupende. Un disco prezioso, che non dimenticherò. Un magnifico scrigno“. (Lorenzo Centini)

TERZO POSTO

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Se cercate in un disco black metal oscurità, cattiveria, malvagità, disperazione, occultismo e freddo, freddo, freddo e ancora freddo, A Diabolic Thirst è il disco che fa per voi. Oramai gli Spectral Wound sono ai livelli dei grandi del genere, e non mi stupirei migliorassero ancora. Eccellenza pura e classe enorme“. (Griffar)

ALTRA ROBA CHE CI È GARBATA

bewitcher

Heavy metal tradizionale incastonato in un contesto estremo. Cursed Be Thy Kingdom è musica per viaggi in macchina con l’acceleratore a tavoletta e feste finite a vomitarsi addosso. I Bewitcher vanno ascoltati a volume altissimo”. (Marco Belardi)

monolord

 “In Your Time to Shine iniziano a fare capolino melodie malinconiche e un po’ indie e i Monolord cominciano ad affrancarsi in maniera piuttosto pronunciata dallo stilema di semplice band fuzzosa e riffosa. Sicuramente tra i dischi doom dell’anno”. (Lorenzo Centini)

L’ITALIA MIGLIORE

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Gli Abysmal Grief non ne sbagliano una e Funeral Cult of Personality non fa eccezione. Impressionanti come al solito per qualità e atmosfere. Che Belfagor li conservi a lungo così prolifici ed efficaci“. (Piero Tola)

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“I Sommo Inquisitore fanno venir voglia di cantare a squarciagola e andare in giro a sventolare corde e cappi vestiti da frati puzzolenti di birra di abbazia. Anno Mille è fatto di quaranta minuti di riffoni, doppia cassa a calci in culo e svago puro e semplice, senza troppi fronzoli“. (Piero Tola)

CIOFECA DELL’ANNO

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Cosa frega mai a Steve Harris di darsi un contegno, tronfio com’è (e com’è sempre stato) già di suo e oltretutto ancor più convinto della bontà della merda che produce dal fatto che voialtri stronzi osannate ogni cazzo di flatulenza provenga dalle sue ossute e avvizzite chiappe?” (Cesare Carrozzi)

CONCERTO DELL’ANNO 

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Visto che, si sa, una birra tira l’altra e uno stinco tira l’altro, ci siamo attardati parecchio perdendoci i quattro gruppi di apertura (Doodswens, Martwa Aura, Valkyrja, Medico Peste), come da buona tradizione metalskunkiana. Dunque ne approfitteremo per parlarvi delle cose buone che abbiamo mangiato“. (Charles)

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