Il concerto clandestino come atto rivoluzionario: intervista ad Alessio Medici della Etrurian Legion

Dopo Roma e Milano, abbiamo cercato di capire cosa si dice a Firenze a proposito della difficile situazione che sta vivendo il comparto dello spettacolo e, a tal fine, abbiamo fatto una lunga chiacchierata a telefono con Alessio Medici, boss della booking agency Etrurian Legion Promotion che opera in Italia e all’estero, nonché voce e chitarra della band di thrash metal Violentor. Con lui, quindi, si è potuto affrontare il tema da due punti di vista differenti ma pur sempre strettamente connessi, ma si è parlato anche della scena metal italiana, dei compagni di merende, del nuovo disco dei Violentor e di altri temi interessanti. Ci si è rivelato come un fiume in piena, senza alcuna remora nel dire come stanno le cose dal suo punto di vista, e senza filtri ve lo proponiamo. 

Alessio, cominciamo, per continuità, da un tema che abbiamo già trattato con alcuni esponenti italiani del settore dello spettacolo: cosa ne pensi di manifestazioni quali Bauli in Piazza e Ultimo Concerto che hanno avuto l’obiettivo di sensibilizzare la gente comune sul problema delle chiusure e dei ristori per il comparto dello spettacolo?

A me queste manifestazioni qui sembrano fuori dall’ordinario, una volta si può fare, ma quando vedi che dopo un anno ancora non ti ascoltano… Cioè, è diventato uno spettacolo questo Bauli in Piazza: bello, bella coreografia, bello tutto, ma poi che succede? Si è visto: non ci hanno dato una lira. Anzi, ai privati non hanno dato niente. I soldi li hanno presi i teatri, le compagnie e le fondazioni teatrali pubbliche. Questi qui, che erano già straindebitati con le banche, hanno preso questi soldi e li hanno girati alle banche stesse. Tutta una manovra per sistemare i conti di questa gente qui. E ai lavoratori privati, come noi, con il codice ATECO dello spettacolo, non ci hanno dato un cazzo, perché non eravamo un servizio essenziale, anche se avevamo fatturato e dati storici. Rispetto chi manifesta, ma dopo la prima manifestazione sembra diventato tutto un teatrino.

Mi sembra di capire, quindi, che secondo te non è un modo particolarmente efficace per rappresentare la situazione.

Assolutamente: con le mascherine, distanziati e a protestare. Ma dove siamo, ragazzi…

Bauli in Piazza

Allora quali sarebbero i modi alternativi per farlo?

Non esistono modi alternativi, e sai perché? Perché a questo Stato non gliene è mai fregato niente dell’Italia. Io so cosa fare: concerti clandestini. Ho già iniziato a ottobre, ne ho fatti cinque, e questa estate ne farò altri senza chiedere permessi ai Comuni, senza andare a interpellare i sindaci, senza spendere 5.000 e rotti euro per andare a fare piani di sicurezza assurdi per fare open air e stare a distanza di due metri. Ma che si scherza? Io non voglio chiudere la mia azienda per colpa di una classe di scellerati. Noi abbiamo cancellato 300 show l’anno scorso. Chi la vede superficialmente dice: “Eh, ma questi fanno concertini ogni tanto“, invece Etrurian Legion in 10 anni di attività ha fatto un sacco di concerti. Noi lavoriamo in tutta Europa e anche da altre parti del mondo si chiede di lavorare con noi. Eravamo in sette a lavorare come Etrurian. Siamo rimasti in due.

Quindi possiamo dire che lo scorso 1° maggio c’è stato questo concerto clandestino.

Certo. Già l’anno scorso ne abbiamo fatti, e venivamo da un periodo di chiusure. Ci avevano dato 1.200 euro, renditi conto. Quest’anno me ne hanno dati 1.000 e io avevo sia storico che fatturato, avevo tutto. Solo che il mio codice ATECO non era nella lista di quelli che si potevano rimborsare.

Già con i Violentor avevi continuato a fare concerti dopo il fermo, giusto?

A ottobre. Siamo stati l’unica band a continuare il tour. Siamo partiti lo stesso perché dovevamo campare. Quindi ai promoter ho detto: “Signori, se si può suonare nei locali, bene, sennò si viene a suonare a casa vostra, nelle vostre cantine, in mezzo ai campi, dove volete“.

2020

Dove avete avuto modo di suonare?

Abbiamo suonato in Polonia e in Repubblica Ceca. La data in Germania è saltata. Siamo andati anche in Francia. Ci saltavano le date una dietro l’altra, ma qualcuna siamo riusciti a recuperarla. Era il periodo in cui stavano chiudendo i locali, lo scorso ottobre. Quando siamo tornati in Italia dovevamo suonare a Verona, a Genova, a Viareggio, ma i locali avevano già chiuso ed è saltato tutto.

Durante queste date all’estero avete incontrato difficoltà o particolari resistenze?

Niente. Non abbiamo trovato niente, neanche i controlli lungo la strada. Quando dovevamo rientrare dal tour, in Italia c’era l’obbligo di tampone. Ma quando siamo arrivati alla frontiera non c’era nessuno. Poi, chiaramente, per rispetto nei confronti degli altri siamo stati in quarantena, però potevo farmi i cazzi miei. Quindi è stata tutta una propaganda per incutere terrore, senza nessuno che controllasse. Come fai a controllare tutte le persone che vengono dall’estero se non metti i posti di blocco alla frontiera? Quindi si sono limitati alla propaganda sui giornali e al terrore. Ecco cosa hanno fatto.

Tornando per un secondo all’ultimo concerto clandestino, come era l’atmosfera tra i presenti?

C’era una quarantina di persone, un’atmosfera molto bella, la gente era strafelice nonostante ci fosse un tempo bruttissimo, ma abbiamo suonato e siamo andati avanti tutta la notte. Non è venuto nessuno a controllare.

Dal punto di vista del professionista di settore, allora, cosa bisognerebbe fare a livello nazionale, o regionale, per far ripartire la macchina?

I metallari si devono imporre contro tutte queste regole assurde e la burocrazia che c’è in Italia. Se io voglio fare un concerto questa estate in mezzo a un campo devo spendere 5.000 euro in piani di sicurezza. Di questo mi sono già informato perché volevo organizzare un motoraduno qui a Lucca in una location enorme, siamo andati a parlare col Comune e ci hanno detto: “Ci vogliono tre piani di sicurezza, il piano Covid, quello tuo personale e poi dobbiamo mettere tutti seduti, distanziati due metri, all’aperto e con mascherine“, all’aperto! Dopo due anni, con la campagna di vaccinazione in corso. Ma che si scherza? Questi vogliono spaccare tutto. Quindi il consiglio che posso dare alla gente è di levarsi dalle palle. Perché questo Paese qui non si merita niente. I soldi vanno tutti in corruzione, la politica non esiste e i politici non sono capaci di gestire questo Paese.

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Dalle tue parole traspare che l’unica alternativa rimasta sia la clandestinità.

Per me sì, perché io non posso spendere tutti quei soldi in piani di sicurezza quando poi si fa metal estremo.

Anche perché già da prima non è che il settore navigasse propriamente nell’oro.

Infatti, noi già si lavorava all’estero. Si lavora tanto anche in Italia dove facciamo le produzioni e seguivamo i locali. Ma i locali sono chiusi. A Scandicci abbiamo chiuso il Circus, sono andato proprio l’altra settimana a portar via tutta la mia roba.

Purtroppo è una situazione nota: anche a Roma, per dire, molti locali hanno chiuso.

È proprio così. E come mai? Allora i miei colleghi fanno le manifestazioni Bauli in Piazza e poi stanno tutti zitti? Ma che codardi sono? Tutti, eh! Non ce n’è uno che ha preso una posizione o che ci ha messo la faccia. Io ce la metto la faccia: IO DICHIARO GUERRA A QUESTO STATO QUI, A QUESTO STATO DI MANIGOLDI. Siccome voi siete manigoldi, allora lo faccio anche io il manigoldo, da qui in avanti. E lo sai perché, perché devo portare il pane a casa, ho una famiglia e devo salvare la mia azienda. Non gliela lascio la mia azienda in mano a loro.

A questo punto la tua opinione su questa situazione mi sembra estremamente chiara. Volevo chiederti qualcosa sugli Hobbs Angel of Death. Tu e alcuni membri dei Violentor avete partecipato all’ultimo disco di Hobbs ma avevate già suonato con lui in passato, corretto?

In totale ho suonato per quattro anni con Peter Hobbs, poi lui è morto prematuramente e si è sciolta la band.

Peter-Hobbs

Peter Hobbs

Hai qualche ricordo in particolare che ti va di condividere su di lui?

Lui mi ha insegnato tutto in questo mestiere. Mi ha insegnato che bisogna farlo col cuore, e lui ne aveva tanto. Ci prese con lui senza conoscerci solo perché avevamo l’attitudine giusta, eravamo una buona band, lavoravamo con dedizione e costanza e, dopo aver suonato in tre date d’apertura in Germania, ci disse: “Ragazzi, mi piacerebbe avere una line up come la vostra, perché fate bene il vostro lavoro e avete spirito organizzativo“. Infatti subito dopo ho iniziato a organizzare io i tour a Hobbs. Abbiamo fatto date sia in Europa sia negli Stati Uniti. Devo tanto a quell’uomo lì, era come un fratello maggiore per me. Purtroppo è scomparso troppo giovane.

Il primo brano di Heaven Bled è intitolato “Il mostro di Firenze”, sono sicuro che c’è il tuo zampino dietro.

E certo, ho portato Peter in tutte le piazzole del Mostro di Firenze per prendere ispirazione. Peter ha sempre fatto testi su vicende storiche. Nel primo disco, ad esempio. In House of Death si parla della cripta dei Cappuccini a Roma. Ma anche Jack the Ripper…

Maria Antonietta…

Esatto, è sempre stato appassionato di storia e, quando è stato qui in Italia, l’ho portato un po’ in giro a Firenze e gli ho raccontato la vicenda.

Ma lui già ne sapeva qualcosa prima o l’ha scoperta grazie a te?

L’ha scoperta con me. Ci chiedeva di cosa parliamo nei nostri testi, e noi si parla del Mostro di Firenze, ci abbiamo questo chiodo fisso. Anche nella copertina dell’EP ci sono i compagni di merende. Poi avevamo la toppa del Pacciani che faceva le corna e Maniacs è una specie di concept sul Mostro di Firenze.

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Nel febbraio dell’anno scorso con la Etrurian Legion portasti il maestro Simonetti in un evento in provincia di Lucca per il 45° anniversario di Profondo Rosso.

Sono tour manager dei Goblin da cinque anni.

Quello è stato l’ultimo evento ufficiale che sei riuscito a organizzare prima del blocco?

23 febbraio 2020: eravamo lì a teatro e si parlava già di questo virus, ma si diceva che era un’influenza e invece dopo poco hanno chiuso tutto.

Si parlava anche di aperitivi e di abbracciare i cinesi, se ti ricordi.

A Firenze e a Prato c’erano i cartelli di propaganda che dicevano “Abbracciate i cinesi perché loro non c’entran nulla“. Ma chi li odia i cinesi, dico io, stanno lì da vent’anni e non li ha mai toccati nessuno, anzi mi sembra che abbian fatto anche il loro porco comodo a Prato. In Italia pare che sono tutti razzisti ora, ma se siamo razzisti qui andate a vedere com’è all’estero. Ora non si parla d’altro del DDL Zan, che per l’amor di Dio è giusto perché le discriminazioni non devo esistere, ma che cazzo fatela passà sta cazzo di legge e andiamo avanti coi problemi del paese che c’è la gente sul lastrico. A me sembra assurdo. Nella scena metal anche italiana non abbiamo mai avuto problemi di razzismo e mi pare che si inventano le cose.

Quindi, quali sono i tuoi programmi adesso?

Continuerò a fare show in giro per l’Italia. Mi porto dietro l’impianto nel furgone, costruisco la line up e dove ci troviamo suoniamo senza che andiamo a chiedere permessi. Questo per l’estate. Poi in ottobre, novembre, dicembre ho tre mesi di tour. Coi Goblin si va in tour a dicembre in Europa e in Italia. Coi Violentor non farò tour per ora, forse nel 2022 perché ora sto registrando l’ultimo disco, Manifesto di Odio, e l’EP nuovo. Il nuovo disco sarà cantato tutto in italiano per festeggiare quest’anno di merda con questa pandemia, ho un botto di roba da vomitare in faccia a tutta la scena italiana. Secondo me mi mettono alla gogna, però m’importa una sega.

Tutto questo lo hai messo nei testi?

Sarà ESTREMAMENTE POLITICAMENTE INCORRETTO.

Ti posso già dire che non vedo l’ora di ascoltarlo.

Certo, certo, tutto in italiano. Ci sono titoli come La paura uccide, Siete tutti morti, roba così, via.

Per quando è prevista l’anticipazione del singolo?

Spero di far uscire il singolo per la fine dell’estate. Poi bisogna trovare chi mi stampa il disco, perché anche quelli della Inferno Records stanno nella merda, quindi dovrei trovare un’altra etichetta. (Charles)

18 commenti

  • Finalmente un metallaro! Teneteci informati sulle novità del nuovo disco.

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  • Comprensibile l’incazzatura ma in definitiva il concerto “clandestino” lo puoi fare per un tempo limitato, primo perché prima o poi ti beccano, secondo perché se è il tuo lavoro e vieni pagato per farlo, il pagamento com’è, altrettanto “clandestino”? Si fa male qualcuno che fai? Te ne sbatti le palle? E poi comunque sia immagino che devi suonare davanti a quattro gatti, altrimenti dai leggermente nell’occhio…boh, discorso d’impatto e giusto per certi versi, in particolare quando si parla di politica e di politici, ma per certi aspetti un po troppo semplicistico, magari adatto ad una piccola realtà underground, un po meno se vai a trattare grandi numeri in termini di afflusso di pubblico…

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  • Il senso di responsabilità questo sconosciuto.

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    • Ma ancora dopo un anno continuiamo a parlare di “responsabilità”?
      In Nuova Zelanda fanno concerti da 300.000 persone _in questo stesso momento_, secondo te è perchè i neozelandesi sono molto più virtuosi degli europei?
      Ma chiaro che no: la ragione è che il governo neozelandese, come molti altri, ha scelto di affrontare l’epidemia: https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(21)00978-8/fulltext
      I governi europei, ed in particolare il nostro, hanno scelto di non farlo, di far andare le fabbriche e gli uffici a tutto vapore, di continuare a fare ammucchiare i morti e di vessare la popolazione con misure in parte inefficaci e in parti meramente spettacolari.
      La questione è semplice: se posso andare in ufficio con 200 persone, posso fare anche tutto il resto.
      Se non posso fare tutto il resto, allora non posso neppure andare in ufficio con 200 persone, con buona pace di Confindustria.
      L’idea della “responsabilità” era buffa a Marzo 2020, e dopo un anno di epidemia lasciata correre è ridicola.

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      • Ma non sarà forse perché, la Nuova Zelanda, ha una densità di popolazione che è circa pari a 1/10 (UN DECIMO!!!) di quella italiana?!?!
        Veramente, gente, ma di cosa c@##o stiamo parlando?!?! Le argomentazioni di chi è a favore di certe posizioni pro-apertura, fanno semplicemente ridere i polli!!!

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      • 1. Leggi con attenzione il link.
        Leggi per cortesia anche questo: https://anthrosource.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/maq.12599
        2. Se la densità di popolazione della bergamasca è insalubre, questa non è che l’ennesima recriminazione da rivolgere a chi governa, insieme allo stato pietoso dei sistemi sanitari e ai disastri ecologici che causano zoonosi a manetta.
        3. “Pro apertura”? Ma… DOVE? Quello che è mancato e continua a mancare sono proprio le chiusure. In un mese avremmo risolto tutto.
        Oggi abbiamo fatto duecento morti.
        Chi oggi ha mandato la gente in fabbrica, sugli autobus e a scuola ha le mani sporche di sangue.
        Mandare nel frattempo i vigili a caccia di chi gioca a calcetto è solo un’aggravante, non il crimine.

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      • Rino, dai, non si può paragonare un paese come la NZ con l’Italia. Un’isola sperduta che ha un PIL minore di quello della sola Lombardia.
        È evidente che se non hai fabbriche puoi anche vantarti di averle chiuse. È evidente che se il tuo terziario è fatto dal negozio si alimentari di tuo cugino e un paio di agenzie di viaggio puoi sbandierare al mondo che le hai chiuse o che se hai un numero di abitanti pari a quello della provincia di Verona puoi far vedere che la lavatrice la fai funzionare a forza di scorregge e eolico.
        La Nuova Zelanda ha semplicemente usato la pandemia per farsi un po’ di pubblicità per il turismo (uh, le montagne, uh, quanto sono accoglienti) (Sì, accoglienti con i turisti danarosi, visto che nel 1999, quando a Timor Est c’era la pulizia etnica, hanno SPARATO sui barconi – più o meno quello che abbiamo o fatto noi quando c’era la guerra in Jugoslavia, vero?) e ci sta, fa parte del gioco.
        Non sto dicendo che tutto ciò che è stato fatto sia stato fatto in maniera corretta, non sto nemmeno dicendo che il “sistema Italia” sia il migliore del mondo – tutt’altro. Io ho solo il sospetto che questo continuo guardare (in maniera distorta) l’erba altrui per dimostrare (in maniera distorta) quanto l’erba di casa nostra sia ingiallita, sia un’ottima scusa per non fare mai un cazzo per migliorare le cose.
        Permettimi di dire un’ultima cosa. In questa pandemia ho visto decine di persone crollare, incattivirsi, diventare di un egoismo spaventoso. Gli unici che hanno retto botta, e non scherzo (ed è anche uno dei motivi per cui seguo questo blog ed è l’unico punto di Internet in cui mi permetto di intervenire di tanto in tanto), sono i metallari. Forse perchè noi l’Apocalisse, ce l’aspettiamo da quando siamo nati?

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      • Leggiamolo l’articolo però, se no andiamo avanti con lo stereotipo del pastore neozelandese e non coi fatti.
        Paesi come NZ, SK, Giappone, AU hanno _scelto_ di sopprimere il virus e di usare gli approcci tradizionalmente accettati (TTT).
        È un semplice fatto – esplicitato nelle dichiarazioni dei governanti – che in Italia e in Europa si è scelto di non farlo in nome della tutela “dell’economia” (che poi vuol dire il profitto degli Agnelli, dei Benetton…)
        O vuoi dirmi che ieri mi sono sognato di andare in ufficio con 200 persone, come ogni giorno da sempre?
        O che in Val Seriana a Marzo 2020 nulla si è chiuso?
        Ci sono i fatti e c’è l’interpretazione degli stessi.
        Poi se vuoi andare avanti così ad ogni epidemia, accomodati.

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      • E aggiungo: se è una questione di densità di popolazione e geografia fisica com’è che in Sardegna si sopravvive dolorosamente e/o si muore da un anno come in Veneto?
        Tutti a fare il Wacken in Sardegna quest’estate?

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  • Dopo svariati anni che vi seguo, rimango sinceramente meravigliato che riteniate opportuno dare spazio a teorie e comportamenti di questo genere…

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  • Il ragionamento è condivisibile finchè si parla di mancato supporto economico agli operatori economici e ad una malcelata supponenza che il mondo politico ha dimostrato verso chi si occupa professionalmente di spettacolo ed intrattenimento. Se si comincia però a sbroccare e a prestare il fianco a ipotesi negazioniste però non ci siamo. Bello il concerto clandestino, certo, poi magari porti a casa la peste e fai fuori i nonni. E tu ti salvi perchè hai 20 anni. Prima di aprire bocca ci sarebbe da mettersi nei panni di chi ha qualche affetto al camposanto… che a sentire parlare certi sbroccati gli metteresti una flying V su per il culo, e dalla parte delle punte.

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    • Non capisco il fascino per la parola “negazionista”, usata per indicare _tutti_ quelli che _in qualche modo_ criticano, ritengono inefficaci o non aderiscono alle politiche governative.
      Cosa “negherebbe” l’intervistato?
      L’olocausto?
      Il diritto del governo a trattare gli uomini come bestiame da portare in fabbrica alle 8 e rinchiudere in stalla alle 20?
      Il primato generale del diritto a vivere la propria unica vita insieme agli altri, anche qualora il mero atto di esistere indirettamente contribuisca a mettere in difficoltà un sistema sanitario tagliato, centralizzato, privatizzato e incapace di prendersi cura dei malati?
      Bisogna inquadrare _cosa_ negherebbe l’interlocutore prima di controbattere.

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      • semplicemente negare il fatto scientifico che se raduni n persone in un ambiente senza distanziamento o protezioni crei le condizioni che agevolano il contagio. Su quante responsabilità abbiano i governi se ne può parlare, ma il modo in cui avvengono i contagi è un dato scientifico.

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      • secondo te la scienza quanti morti ha messo in conto dopo il raduno di 30.000 interisti

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  • Ciao a tutti.
    Voi forse non avete capito il sistema Italia. Vi lamentate perchè non ci sono eventi in estate e vi meravigliate pure quando potreste benissimo immaginarvi i costi della burocrazia senza parlare della chiusura culturale (provate a proporre un fest di metal estremo al comune).
    Con la pandemia la buocrazia è raddoppiata, mi dite che senso ha fare un piano di sicurezza per eventi all’aperto con un numero massimo di 300 persone?
    Che è un numero sovrastimato per gli eventi che Etrurian Legion organizza facendo solo ed esclusivamente underground.
    E non siamo di certo gli unici che fanno questi tipi di concerti durante l’anno in Italia, il settore non campa di certo grazie al Firenze Rock e pochi altri mega fest rimasti.
    Per il discorso responsabilità, senso civico….mettersi nei panni di chi è morto…bla bla bla bla bla….Se permettete scelgo io dove prendere un virus, tra il concerto o il supermercato o in fabbrica o sul metro.
    Saluti

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    • Sul sistema italia sottoscrivo al 100%. posso parlare con un minimo di conoscenza di un altro settore abbastanza bastonato, quello horeca, per cui c’è comprensione totale. Aiuti zero, utenze da pagare (in cucina fai 40 kw che neanche te ne accorgi) di cui buona parte vanno in tasse (pareva brutto sospendere almeno la componente tasse?), profitti rasoterra. Io parlo però di comportamenti che mettono a rischio gli altri. E’ inutile girarci attorno, certi settori con le regole imposte dal governo non possono semplicemente lavorare e andavano supportati economicamente, stop. Sul personale…se ho voglia di rischiare certo, sono cazzi miei, ma non lo sono più quando torno a casa e infetto altri. Io mi sono comportato così, ho 44 anni e sto bene, ma senza fare neanche 2 dei noti 6 gradi di separazione ho a che fare con persone anziane, con malattie croniche o con malattie respiratorie, ed è pensando a loro che ho condotto la mia vita da marzo 2020. poi ognuno ovviamente è “libero” di fare quel che vuole, poi fa i conti con la propria coscienza…

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      • Non è questione di fare i conti con la propria coscienza. Quella sbandierata da Alessio non è libertà. È egoismo (e panico, puro panico e vigliaccheria, perchè se uno ragiona così dopo un anno di morti e gente intubata non è nemmeno più questione di ignoranza, è proprio che stai riempiendo le mutande di peluche Manowar di deiezioni causate dalla fifa) spacciato da eroismo da bulletto di periferia.
        Dichiarare guerra allo stato organizzando concerti clandestini? davvero riesci a dirlo restando serio? “Io il virus me lo prendo dove decido io”, ma dai, per favore.

        Vuoi fare il macho? Vuoi fare Il Vero Metallaro True? Perfetto: vai a farti un giro in oncologia, reparto infantile. No, non ti sto dicendo di “guardare negli occhi quei piccoli cuccioli e riscoprire la tua anima”. Tu sei Un Vero Duro. Oh Yeah. Infatti il mio suggerimento è quello di andare dire ai genitori di quei disgraziati che tu te ne sbatti del rispetto delle norme. Ti assicuro che la risposta sarà più che esaustiva.

        Vediamo di crescere un po’ che la vita non è tutto Marshall, birra e minchiate. Birra, Marschall e minchiate servono a reggere lo schifo, non viceversa.

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  • Se quello che ha scritto Alessio è una provocazione ci sta tutto, ha voluto provare ad accendere i riflettori su una realtà che è ultima tra le ultime, cioè le piccole agenzie come la sua che organizzano concerti metal underground o cmq senza grandi numeri. Poi se il discorso si fa serio allora crolla,perché il dire se tutti fanno i manigoldi allora lo faccio anch’io è veramente una vaccata senza se e senza ma.L’unica cosa veramente positiva è che adesso grazie ai vaccini e quindi alla Scienza, ne stiamo uscendo e credo che le cose finalmente miglioreranno. Ma le cose migliorano solo se si fanno cose concrete non se ci si lamenta e basta che è sport nazionale ormai nel nostro Paese.

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