La finestra sul porcile: TENET

Ieri pomeriggio sono prima andato a vedere Tenet e poi mi sono spostato a cena in un locale dove servono dei deliziosi arrosticini fatti a mano, che ho innaffiato con una weiss media (di gran lunga la tipologia di birra che preferisco) e infine salutato con due bicchierini di ottima ratafia dolce e forte. L’orario della proiezione era strategicamente fissato alle diciotto, sicché per le nove meno un tot eravamo al locale e ci siamo accomodati al tavolo che avevamo prenotato, che in realtà erano due piccoli tavoli fatti con due botti e degli sgabelli. Il locale è molto accogliente e vaghissimamente ispirato al Signore degli Anelli. Eravamo io e due miei amici pelati, ma, trattandosi di un film di Nolan, di norma sarebbe venuto anche un altro stronzo, sempre pelato, che però, siccome è appunto stronzo, sociopatico (o così crede, in realtà dopo due minuti uno lo piglia giusto per un merdone e fine della storia) nonché miserabile fifone gattodipongo, si è defilato con la scusa del Covid e insomma eravamo giusto noi tre. Secondo me ci pigliano per ricchioni: tre stronzi pelati di mezz’età, di cui due barbuti, e per di più sempre senza fregna al seguito, tutto sommato si prestano AMPIAMENTE alla descrizione del tipico gruppo di invertiti andati a male, ci mancherebbero giusto un paio di pincher molesti al seguito e sarebbe tutto perfetto per andare a sfilare ad un gay pride qualsiasi, anche se in effetti siamo di tutt’altra parrocchia e non ci piace la pannocchia. Nulla di male nel caso in cui a qualcuno di voi piaccia, amici lettori, per carità: per quanto mi riguarda potete sfilare a tutti i gay pride che volete. In ogni caso era un po’ che non uscivo con la mia piccola gang di pelati ed è stato divertente.

A questo punto, se siete arrivati fino qui e non mi avete già mandato affanculo dopo la quinta riga, vi starete chiedendo perché vi sto infarcendo di cazzate senza aver ancora scritto nulla su Tenet. Giusto. A parte che potrei riempirvi di cazzate anche scrivendo di Tenet, il fatto è che sono ancora vagamente in botta (non reggo l’alcol), ho dormito poco e francamente non ho un’opinione ben definita sul film. E allora perché cazzo non aspetti di averne una invece di buttare giù caratteri a caso gnegnegnè? Perché questa potrebbe rimanere la mia opinione. Mettiamola così: di certo è un film visivamente fantastico. La mano di Nolan definisce ogni singolo fotogramma e sicuramente c’è stato un grandissimo lavoro in fase di montaggio. La prova attoriale è superlativa per tutti, con un Kenneth Branagh fantastico nel ruolo del cattivo e una menzione speciale per Robert Pattinson, del quale non avevo mai visto un film e che mi ha particolarmente convinto, facendomi anche ben sperare per il prossimo The Batman.

Detto questo, il film ha due difetti: il primo è che manca Hans Zimmer. Il secondo, più grave, è che è poco fruibile. Mi spiego: non è un film volutamente complicato, però, basandosi su un’idea piuttosto originale che per sua stessa natura è difficile da rendere su pellicola in maniera più semplice se non mostrandola per quella che è e, quindi, per i diretti effetti che provoca, ad un certo punto ed in certi frangenti è difficile stargli dietro, assai più difficile che non in altri film di Nolan comunque non immediati (Memento, Inception). Anzi, per assurdo questo film a livello di sceneggiatura è forse uno dei più lineari del nostro (magari anche con un paio di piccoli buchi narrativi. Nulla di grave sia chiaro, sto giusto facendo lo stronzo); il “problema” sono, come dicevo, gli effetti sulla realtà che l’idea di Nolan provoca a sputtanare alcuni momenti di Tenet, che pertanto andrebbe rivisto più volte, se possibile al rallentatore, ove se ne sentisse la necessità. In ogni caso, secondo me, vale la pena di andarlo a vedere e anche rivedere. Un’ultima cosa: normalmente sarei stato ben contento di avere la sala quasi completamente vuota, ieri invece mi è dispiaciuto parecchio, sia per il cinema in sé che per Tenet. Certamente è stata una scelta coraggiosa quella di farlo uscire comunque al cinema in questo periodo, e meriterebbe di essere visto, come tutti i film d’interesse, al cinema. A casa non è e non sarà mai la stessa cosa. (Cesare Carrozzi)

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