Lo IGORRR-GATE e i 10 anni di Metal Skunk

Sappiate, amici del vero metal, che proprio questo mese il blog compie dieci anni. Alleluia, giubilo, allegrezza, mani che si uniscono a formare il sign of the hammer, enormi porchette che vengono arrostite in onore di Satana. Tanto è cambiato da quei primi tempi in cui c’eravamo solo io, Ciccio ed Aldo (è giusto riconoscere i meriti di quest’ultimo), ma di sicuro non il concetto di fondo del blog, il suo approccio e la sua attitudine. Che non era poi neanche niente di nuovo, visto che venivamo da ulteriori dieci anni di Metal Shock, in cui scrivevamo esattamente alla stessa maniera. Abbiamo conosciuto tanti lettori affezionati, e con alcuni di essi siamo anche entrati in contatto più o meno stabilmente: vi vogliamo bene, sappiatelo.

Oltre a questi ultimi, però, continuano ad esserci personaggi che capitano su Metal Skunk senza capire che cosa sia Metal Skunk. Il che è complicato, ammetterete: non ci vuole moltissimo a capire che tipo di blog siamo. Abbiamo migliaia di lettori che ci leggono ogni giorno e sanno benissimo cosa troveranno su queste pagine: non è che sono (siamo) tutti dei premi Nobel, ma tendenzialmente persone normali, con un minimo di senno. Eppure c’è ancora gente che viene qui e si incazza perché non trova recensioni oggettive e professionali. Ma, amici cari, di recensioni oggettive e professionali è pieno l’internet: ci sono svariati siti italiani che hanno quell’approccio, e alcuni fanno anche bene il proprio lavoro. Quindi perché cazzo non andate su uno di quei molti siti? Boh. Che poi – attenzione – queste critiche vengono mosse soltanto quando viene toccato il proprio artista del cuoricino, perché per gli altri le vagonate di merda vanno benissimo, anzi fanno anche ridere.

Ad esempio la recensione di Carlo su Igorrr di qualche giorno fa. Uso il termine recensione non per mancanza d’altro ma perché rientra nel nostro stile di recensione, che abbiamo sempre fatto. Quindici anni fa io scrivevo recensioni dei Coheed and Cambria parlando solo di Teletubbies su una rivista a tiratura nazionale, e più in generale non è che mi sia mai preoccupato troppo di descrivere il disco, in una recensione. E così come me anche gli altri, dal Masticatore che per parlare degli Tsubo si mette a raccontare del suo coinquilino e via dicendo. Di fare come fanno gli altri non ce n’è mai fregato un cazzo, per tre motivi fondamentali:

  • Ce ne sono già tanti, di siti obiettivi e professionali. Andate su quelli, se volete.
  • Con internet c’è la possibilità di ascoltare qualsiasi cosa in qualsiasi momento, quindi non ha molto senso fare track by track o pistolotti seri e barbosi sul perché questo disco è diverso dal precedente o che cazzo ne so. Di questa cosa abbiamo coscienza da vent’anni, quindi dai tempi di Napster e Soulseek, non da ieri pomeriggio.
  • Perché vaffanculo. A noi piace così e se non vi piace fatevi il sito vostro, che è gratis e con WordPress ci vogliono dieci minuti.

Amici, questo è il nostro blog: la standardizzazione e il perbenismo non ci piacciono e soprattutto non ci piacete voi noiosi rompicoglioni che non sapete neanche apprezzare il valore del ragù della nonna di Carlo. Non dobbiamo dare spiegazioni a voi. Ora ATTENZIONE (lo metto in grassetto così da essere sicuro che il concetto non sfugga): non sto assolutamente dicendo che non accettiamo le critiche. Le critiche sono sempre legittime. Potete essere in disaccordo, può non piacervi una recensione, può non piacervi lo stile di questo o di quel redattore, potete anche insultarci e minacciarci di farci saltare per aria con un’autobomba, non è questo il punto: il punto è che rompere i coglioni a Metal Skunk perché fa recensioni parlando di ragù è come andare a rompere i coglioni al ministro dell’Agricoltura perché parla sempre di agricoltura. “Ministro dell’Agricoltura, perché non parla anche un po’ di sanità o di guerra in Yemen?”. Ma andate affanculo, di nuovo.

Tra i commentatori al pezzo di Igorrr, soprattutto sulla nostra pagina Facebook, c’è gente evidentemente svantaggiata che probabilmente non riesce ancora a mettere le formine quadrate nel buco quadrato e quelle tonde nel buco tondo. Me li immagino davanti a codesto giochino da scuola materna che mugugnano e fanno UGUGUGU sudando come degli asini ubriachi senza riuscire a capire perché la stellina non entra nel buco triangolare. Dev’essere per forza così, altrimenti non si spiegherebbe perché codesti soggetti da circo Barnum pretendono da Metal Skunk qualcosa che evidentemente Metal Skunk non è e non vuole essere.

Una cosa che odio fare è spiegare le battute. È orribile: non solo toglie qualsiasi valore comico alla battuta stessa, ma al 99% presuppone che chi ti sta di fronte sia un mentecatto e abbia bisogno di un libretto d’istruzioni per capire una semplice battuta. Non ne abbiamo del resto mai avuto bisogno: i nostri lettori, come detto, sono sempre stati sulla nostra stessa lunghezza d’onda. Ma purtroppo, trovandoci ora di fronte a dei mentecatti arrivati qui chissà perché e chissà come, è giunto il momento di spiegare le battute. Quindi, cari amici, posate per un attimo le formine a forma di stellina e leggete molto attentamente ciò che ho da dire.

Metal Skunk è un sito, come dire, goliardico. Guascone, scanzonato, gonzo, usate il termine che preferite. Quando diciamo “questo disco fa schifo perché non assomiglia ad Into Glory Ride” lo diciamo per ridere. Incredibile eh? Ma attenzione: il fatto che siamo goliardici non vuol dire che non siamo seri. Solo che non siamo seriosi. Se Carlo fa un lunghissimo articolo parlando di ragù e di Mike Patton è perché quel disco gli fa talmente schifo che vuole divertirsi a prenderlo in giro. Non vuole dare motivazioni, non vuole descrivere il disco, non ne ha alcun interesse. So che per voi dev’essere una rivelazione sconvolgente, ma è così. Questo non è un blog normale. Quindi venire qui a scrivere “questa recensione non è una recensione perché non descrive il disco e non ha argomentazioni” non ha il minimo senso. Riuscite a capirlo? Immagino di no. Certo, Carlo avrebbe potuto farlo in maniera più canonica, ad esempio stilando un track-by-track in cui butta merda su ogni pezzo (come ha fatto con i Solefald) o, ancora meglio, limitandosi a scrivere “Questo disco è una merda e chi ci spende soldi è chiaramente ricchione”. Non l’ha fatto sapete perché? Perché tanto ci avranno pensato altri siti, a fare il track-by-track o a dilungarsi sulle innumerevoli influenze musicali della fantastica musica di sto venditore di fumo francese. Se Metal Skunk si mettesse in concorrenza con quegli altri siti sarebbe peraltro un disastro, perché loro sono molto meglio di noi a fare i seri.

E qui andiamo a toccare l’argomento più assurdo di tutti, quello per cui ho deciso di scrivere questo pezzo. Ragazzi, qua c’è gente che pensa che i redattori di Metal Skunk vengano stipendiati e che abbiano addirittura un contratto. Fedeli lettori che ci leggete da anni e avete i neuroni tutto sommato funzionanti, non sto scherzando. Si è palesata un bel po’ di gente che si è augurata che il “caporedattore di Metal Skunk stracciasse il contratto di lavoro” a Charles. Se non mi credete vado a prendere gli screenshot. Ma non uno, non due, non tre: svariate persone. Come ti devi porre di fronte a personaggi simili? Pensateci un attimo. Metal Skunk secondo loro fa colloqui di lavoro, in cui io e Ciccio convochiamo i candidati nel nostro ufficio con le pareti di vetro e la bottiglietta d’acqua sulla scrivania, analizziamo curriculum, prendiamo stagisti e facciamo regolare contratto. “Allora, dottor Carrozzi, ci racconti le sue precedenti esperienze lavorative”. “Certo, dottor Russo. Io ascolto power metal, ho 46 chitarre, 15 bassi, cinque batterie e griglio pecore sul Gran Sasso a cottura indiretta declamando tutto Land of the Free coi rutti”. MA.COME.CAZZO.STATE.MESSI. È palese che questi ragazzini non abbiano la minima idea di come funzioni il mondo del lavoro, il mondo delle webzine, ma proprio il mondo in generale. Questa gente, ripeto, viene qui a cercare di spiegarci la vita. Vengono qui a spiegarci come si fa una recensione e a dirci che non ci capiamo un cazzo, noi che abbiamo quarant’anni, scriviamo da vent’anni e quando questi ancora si cacavano nel pannolino avevamo già talmente tanti dischi che dovevamo comprare gli armadi apposta per metterceli. E non è neanche una questione generazionale, perché tra di noi ci sono anche giovini virgulti come Giardina o Traversa che le formine riescono a metterle nel buco giusto. Peraltro sti soggetti non si erano mai visti e si sono palesati guardacaso con la recensione del mitico IGORRR, giusto per dare un quadro della situazione. Ma del resto cosa vuoi dire, a chi consiglia al caporedattore di Metal Skunk di stracciare il contratto di Charles.

Non so cosa immagini sta gente. Che Metal Skunk abbia un palazzo tutto suo, magari, o un grattacielo a nostro nome come Donald Trump o Iron Man. Magari avremmo anche una segretaria, il che peraltro sarebbe un problema, perché nel gruppo Facebook di redazione ci scanniamo quotidianamente tra “team tette” e “team culo”. Avremmo dei grafici, un social media manager, un team legale, un palestrato nigeriano come guardia giurata alla porta e magari pagheremmo contributi, tredicesime e cellulari aziendali. Con tutto quello che scrive, peraltro, Belardi si sarebbe comprato un superattico su piazza della Signoria e girerebbe con una Bentley con zoccola russa di serie sul sedile passeggero. Prendiamo ovviamente laute tangenti da Manowar e Summoning per parlarne bene ad ogni occasione possibile e di sicuro la faremo pagare cara a quell’incompetente di Charles, che abbiamo già provveduto a licenziare in tronco per giusta causa. Come nei film americani, abbiamo chiamato la sicurezza per mettergli fretta mentre lui, in lacrime, liberava la sua scrivania mettendo le sue cose in una scatola, per poi farlo accompagnare all’uscita.

Amici, spero che il vostro deficit dell’attenzione non vi abbia già fatto desistere dalla lettura per tornare alle vostre formine a stellina che proprio non ne vogliono sapere di entrare in quel cazzo di buco quadrato. Ma mi trovo costretto a spiegarvi quest’altra cosa, peraltro ovvia e scontata per chiunque abbia un paio di neuroni funzionanti: non prendiamo una lira. Noi non facciamo pubblicità, non abbiamo rapporti con le case discografiche, non riceviamo promo, niente. Ascoltiamo un disco e se ci va di scrivere qualcosa la scriviamo, altrimenti vaffanculo. Io e gli altri due fondatori del blog abbiamo passato quasi dieci anni sulla stampa metal “mainstream” e sapevamo perfettamente come funzionano queste cose quando abbiamo creato il blog nell’aprile 2010: per questo l’unica, vera regola di Metal Skunk è sempre stata quella di rimanere fuori da certe logiche.

Lo skunk del nome è (soprattutto) riferito alla puzzola: un animale piccolo, brutto e cattivo, che se si sente minacciato può emettere dallo sfintere un micidiale getto di liquido urticante e maleodorante che non trova uguali in natura e che è capace di terrorizzare persino un orso. Immaginatevi quanto può fregare a una puzzola di voi difensori d’ufficio di Igorrr, bambocci hipster presuntuosi che vi fate le foto coi filtri su Instagram, idolatrate recensori americani bisessuali su Youtube e pensate che l’heavy metal sia una cosa da vecchi bacucchi: la puzzola di voi culallegri se ne frega, ritorna nella sua tana e se proprio continuate a romperle i coglioni quella vi lancia un getto di liquido fetente dal buco del culo.

Metal Skunk era a Birmingham durante l’ultimo concerto dei Black Sabbath. Metal Skunk ha rincorso i Manowar fino al Polo Nord. Metal Skunk era nei boschi della Turingia a sentire il black metal in mezzo a foreste di lupi. Metal Skunk ha subito denunce, intimidazioni, insulti, ma è ancora qua, perché a noi sinceramente importa -tantissimo- dei lettori fedeli che ci seguono e sono sulla nostra stessa lunghezza d’onda, ma degli altri che si piccano perché Carlo ha scritto la ricetta del ragù napoletano se ne frega cazzi. Sappiamo che per voi ciò è complicato da comprendere, tutti presi come siete a cercare di aumentare follower sui vostri social network da ritardati, ma questo per noi è l’hobby più bello del mondo. Meglio un plauso all’avorio che cento al letame, e se non vi va bene avete due strade da percorrere: o ve ne andate affanculo, oppure vi fate una bella risata e a quel punto ci facciamo una birra insieme al primo concerto in cui ci si ritrova . Prima però dovete riuscire a mettere le formine al posto giusto. (barg)

34 commenti

  • Io non capisco proprio. Perché abbiamo bisogno che il nostro gusto venga per forza legittimato da tutti? Voi pensate che, cazzo ne so, l ultimo arch enemy è una porcata per bambini? Sti cazzi, a me piace e me lo sparo lo stesso. È una piaga che non risolveremo mai.
    E, mi dispiace dirlo, anche tra i “fedelissimi” c è gente che lo spirito del blog non l ha compreso…

    Detto questo, secondo me Ciccio con il blog ci fa i milioni e non dice un cazzo a nessuno, controllatelo.

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  • a proposito di puzzole, anche le ghiandole perianali del gatto maschio non scherzano. E no, la castrazione non risolve. Auguri!

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  • avevo messo “too old too cold” preventivamente per accompagnare la lettura solo leggendo il titolo
    auguri ragazzi, e grazie di tutto

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  • AHAHAHAAHAAAHA OMMIODDIO!!!!!!!!!!
    Grandi riga’ continuate così, vi seguo dal lontano 96 quando ancora scrivevate sulle patinatissime e incollatissime pagine di MS.
    Comunque mi pare logico che si debba parlare bene dei Summoning ad ogni occasione possibile.

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  • Ok, ma ora parliamo di cose serie: tu sei team tette o team culo?

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  • Lorenzo (l'altro)

    Come sarebbe a dire che non prendete una lira? Allora a chi cazzo sto pagando l’abbonamento mensile?

    Auguri, raga’, anche se sui Nevermore non avete mai capito una ceppa.

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  • Al netto del disagio di chi critica il blog per gli argomenti descritti nel pistolotto di cui sopra, trovo che detto pistolotto sia la cosa più “disagio addicted” che leggo dai tempi delle giustificazioni per una avventata raccolta fondi fatta da una nota band. Ieri l’altro insomma.

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  • Ogni tanto i protagonisti di “Blog di donne belle” commentano gli articoli di Metal Skunk. Questo è il risultato

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  • Supermariolino

    Articolo da brividi e occhi lucidi… abbasso il politically correct, w Metal Skunk, w il ragù!!!

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  • Ogni maledetta parola, sicuro. Avanti tutta.

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  • Those who lie and crowd the path…

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  • Tantissimi auguri MS e a tutti ragazzi della redazione, ho commentato pochissime volte ma si seguo da tanti anni.
    Mi associo a Supermariolino, fanculo il politicamente corretto.

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  • d’accordo su tutto, vi seguo da vent’anni e sono quasi sempre d’accordo, resta che l’articolo a mio avviso era inutile

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    • concordo in pieno…capisco l’onda emotiva di tutti i commenti su Facebook, ma credo che dopo il post dello scandalo su “The Books Of Souls” di millenni fa, di una risposta del genere da parte della redazione non ne avevate assolutamente bisogno, e soprattutto per una recensione relativa a tale Igorrr, che per carità sarà pure il nuovo messia del Metal, ma sostanzialmente sticazzi. Continuate così! PS: a chi posso girare il mio CV? Mi aspetto 13esima e 14esima però 🙂

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  • Sono morto malissimo.
    E comunque, ma chi stracazzo sono gli Igorrr?
    Boh, mi vado a leggere la recensione seria e professionale, via.

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  • Bho, ribadisco, a me Igorrrrrrrrrrrrrrrr piace a tuono! 😅

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  • questa non è una critica, ma un consiglio: DATELA!!! ah no, blog sbagliato…
    Seriamente, non sprecate il vostro limitato tempo su quella cloaca maxima chiamata facebook, le margherite non datele ai porci ma tenetele per noi, quelli sulla stessa onda lunga diciamo, che ce le rolliamo con un po’ di yerba buena dopo esserci rifocillati con un bell’arrosto di suddetti porcelli.
    I fiumi di birra non dovrebbero mancare, e poi via che si va per il Valhalla.
    Deliver us…

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  • Lunga vita a METAL SKUNK, non ce ne frega un cazzo di tutto il resto.

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  • In fondo Metal Skunk è La Zanzara delle webzine. Nonostante ogni tanto non mi ritrovi in alcune cose che scrivete (politicamente parlando) è esattamente come dice il tizio che chiude la trasmissione di Radio24: “Io voglio tornare a casa alla sera e mentre sono sfatto davanti al pc dopo cena voglio leggere la recensione di Igorrr di Charles e ridere”.

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  • Che lo spirito di Ju Cinghialottu sia sempre con voi.

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  • Personalmente, vi dico che la recensione di quel disco di Igorrr è la più bella che abbia mai letto :’D
    Meditateci…

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  • Auguri per i 10 anni, la recensione del ragù è un pezzo imperiale, scritto benissimo per altro. Se posso permettermi,non baderei troppo a ste critiche da minus habens. Mi ricordano le pagliacciate e i flame, declinati sul cinema ovviamente, dei 400calci per le recensioni non professionali….
    Continuate così!

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  • che poi chi cazzo è sto Igor? C’entra con Igor il russo?
    ahahahah va a capire le dinamiche dell’internet.Finisce che con sto polverone ci si fa pure pubblicità.. Sicuramente colpa dei gonzi addescati col BLOG DI DONNE BELLE

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  • Devo confessare che la prima volta che vi lessi, anni fa, non mi era chiara del tutto la vostra missione goliardica. Ma non mi sono fermato al primo articolo ed eccoci qua. Auguri e grazie Metal Skunk!

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  • Vi seguo da qualche mese, non ho mai commentato prima ma lo faccio adesso solo per dirvi che adoro voi e la filosofia che anima il vostro blog, fantastici!

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  • Sì, ma pure voi se mettete le recensioni su facebook un minimo ve la andate a cercare eh.
    Io che non capivate un cazzo di musica sono 10 anni che lo so, da quando avete scritto quelle cose brutte sugli Arkona e sui Cirith Ungol, ma vi voglio bene lo stesso.

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  • 92 minuti di applausi.

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  • Sì, ma per il nuovo dei Cirith Ungol vogliamo una recensione con lodi sperticate e una foto con il capo cosparso di cenere e carbone di chi in redazione non li apprezza, altrimenti vi riempiamo la pagina fb di canzoni di Igorrrrrrrrrrrrrrr.

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  • ho appena letto i commenti sulla recensione (capolavoro assoluto) di Igooor. Mamma mia non pensavo ci fossero dei c……ni cosi tra i ” metallari”.Poi se vai a leggere i commenti sotto l eunuco di youtube cominci a tifare per il covid. Forza Metal Skunk siete i migliori anzi gli unici rimasti…..w la Poretti

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  • io vi ho scoperto un paio di anni fa, buon anniversario

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  • Sergente Kabukiman

    10 anni, sembra ieri quando orfano del cartaceo, brancolando nell’internet beccai l’articolo di Ciccio sul video degli ancient, mi esplose il cervello. Utenti e recensori si sono magari persi per strada, ma è bello immaginare di ritrovarsi ancora qui tra altri 10 anni. Grazie.

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