Avere vent’anni: THE KOVENANT – Animatronic

Trainspotting: Animatronic è meraviglioso. Ripetiamolo tutti insieme: Animatronic è meraviglioso. Quando Nagash annunciò di voler rinnovare i Covenant con un taglio più moderno e diretto io ci rimasi ovviamente malissimo e mi rifiutai di ascoltare Animatronic con la fermezza ideologica tipica di un diciottenne che di giorno girava col cappellino con su scritto DEFENDER e la notte passava le ore a guardare il cielo con gli Emperor in cuffia sognando i crudeli winterdemons appollaiati sui picchi norvegesi. Ho dovuto arrendermi all’evidenza dopo il loro concerto al Gods of Metal del 2000, quando suonarono alle cinque di pomeriggio di fronte ad un’udienza che già si scaldava le mani per l’infame bottigliamento ai Methods of Mayhem che sarebbe avvenuto poche ore dopo. Una delle prime cose che feci appena tornato a casa dal festival fu comprare Animatronic. [EDIT: mi è stato ricordato che in effetti comprare Animatronic fu la PRIMA cosa che feci una volta finito il festival. Il giorno dopo, prima di prendere il treno, andai in un negozio di dischi nella galleria Vittorio Emanuele e lo comprai, nda]

È un disco che adoro, ma non è assolutamente un disco perfetto, anzi. È chiaramente una tamarrata fatta per alzare qualche spicciolo, dato che in quel periodo andava di moda ficcare l’elettronichina a buon mercato in mezzo a riff stoppati e attitudine cibernetica. Quindi diciamo pure tranquillamente che è un disco disonesto e creato a tavolino con turpi scopi commerciali, ma è comunque meraviglioso. O quantomeno lo è per una metà: Animatronic è uno di quegli album di cui risenti ossessivamente sempre le stesse canzoni tralasciando completamente le altre. Mirrors Paradise, New World Order, Jihad, The Human Abstract, In the Name of the Future: questi i cinque biglietti per il paradiso di Nagash, Psy Coma ed Hellhammer. Il resto è trascurabile, a partire dalla cover di Spaceman (per quanto riguarda l’improbabilità delle cover si supereranno in seguito con la scelta di The Memory Remains). Ma quei cinque pezzi, ribadisco, bastano ed avanzano per rendere Animatronic un mezzo capolavoro, nonostante l’incostanza, le ingenuità, la disonestà intellettuale e il senso di presa in giro che affiora qua e là. So benissimo che difficilmente sentirete parlare bene di Animatronic, album ricevuto malissimo all’epoca e che non credo abbia guadagnato ammiratori col tempo, e so anche benissimo che ascoltato adesso rischi di suonare inevitabilmente datato e ancora più banale di quanto fosse all’epoca; ma era comunque mio dovere parlarne, nella speranza che Nagash si svegli dal suo sonno ormai quasi ventennale.

Gabriele Traversa: Un uomo innamorato non sapeva cosa scrivere sul muro davanti casa della sua amata per farla felice.  Ma una sera gli apparve in sonno il Signore Onnipotente (che tutto sa e ha sempre ragione, davvero, potrebbe fare l’arbitro, o l’opinionista Sky) che gli disse: “Domattina, fatta una fugace colazione, fatta la cacca, fatta la preghierina a ME, infilati in fretta e furia i primi vestiti che trovi buttati sulla sedia, corri fino al negozio di dischi e compra Animatronic, se non hai i soldi per comprarlo… rubalo. Torna a casa, fiondalo nello stereo e ascoltalo per 5 minuti… no no, ma che dico, per 30 secondi… bastano quelli… solo allora saprai cosa fare!”.

L’ indomani l’uomo fece esattamente come il Signore aveva detto. E in tarda serata, la donna amata, affacciatasi alla finestra della sua stanza, lesse sul muro davanti casa, scritto a caratteri cubitali: “Sei bella come i primi 30 secondi di Mirrors Paradise”.

Cosa successe? Beh, la donna non capì il paragone; l’uomo le fece sentire il pezzo in questione, lei lo mandò a cagare dicendogli che aveva dei pessimi gusti musicali, che il metal era musica per satanisti scorreggioni, che Moggi non c’entrava niente e l’avevano messo in mezzo, che non aveva mai visto L’Arcano Incantatore di Pupi Avati, che gli ultimi tre dischi dei Maiden erano belli, che al sondaggio di Metal Skunk tra Vempire e il primo dei Dark Funeral lei aveva votato il secondo, che non lo amava più e non voleva mai più rivederlo.

L’uomo, leggermente deluso, inizialmente se la prese con il Signore Onnipotente per il consiglio sbagliato; ma dopo un po’, riflettendoci e dedicando più di un ascolto al disco appena acquistato, capì che il problema era quell’ottusa gallina della sua amata, e non il saggio consiglio del Signore: Mirrors Paradise era veramente un pezzo da paura, e quel complimento, scritto sul muro, era il migliore che potesse mai fare ad un altro essere umano.

Da allora in poi, l’uomo non si legò più a nessun altra. E ogni volta che qualcuno gli domandava: “Perché non ti trovi una donna?”, lui rispondeva: “Io amo solo Animatronic dei Kovenant”.

E visse per sempre felice e contento. (Gabriele Traversa)

8 commenti

  • All’epoca non mi era dispiaciuto, anche se è una tamarrata senza dignità alcuna. Non lo ascoltavo da un vita e casualmente, mi è venuta voglia di riascoltare poco tempo fa. Direi che trovare un’altra cosa invecchiata altrettanto male è impresa ardua. Ebbi anche l’occasione di verderli dal vivo al tunnel a Milano, concerto di cui non ricordo assolutamente nulla a parte il fatto che Nagash era un panzone inguardabile e faceva veramente schifo. È ancora vivo?

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  • mi sono sempre stati simpatici, anche nella loro svolta tammarra. Non lo ascolto da anni, ma questo ed il successivo all’epoca stazionavano parecchio nello stereo. Credo che la loro fortuna è stata quella di mostrarci come dei totali cazzoni tammarri, senza stare troppo a guardare il capello

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  • Quindi per dire, dreaming neon black ti fa schifo, mentre sta cacata è un capolavoro, a trainspotting fuma de meno😛

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  • È bellissimo e chi pensa il contrario dovrebbe andare da un otorino.
    Che poi sarò strano io, ma apprezzo tutti i dischi della loro discografia

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  • Ormai sappiamo che metalskunk ha i suoi gruppi feticcio, ma basta annuire e fare un sorriso di circostanza mentre si indietreggia stile Simpson
    https://media.giphy.com/media/2ALDsRipuShI8A3gXV/source.gif

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  • “Animatronic è uno di quegli album di cui risenti ossessivamente sempre le stesse canzoni tralasciando completamente le altre”

    Amen! Jihad e New World Order sono due mezzi capolavori di quell’industrial ruffiano che girava quegli anni.
    Non ho capito bene ma la band non è stata smantellata nonostante l’ultimo album sia del 2003 e un album dal titolo “Aria Galactica” è tipo la “Chinese Democracy” dei GNR, annunciato e rimandato continuamente da tipo 10 anni :D

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