METALLICA @Ippodromo, Milano 08.05.2019

L’unica altra volta che sono riuscito a vedere i Metallica è stato nel 2014, sempre in un ippodromo ma in una diversa città, e le cose presero una piega particolare, diciamo così; oggi invece esco da casa con la ferma intenzione di non scrivere nulla e di godermi lo spettacolo con mente sgombra. A volte però l’universo ti manda dei messaggi in modi che non immagini, come ad esempio un tassista completamente fulminato che lascia presagire una serata di quelle indimenticabili.

E così appena saliti sul taxi ci troviamo questo soggetto che sbaglia strada alla prima svolta, per poi impelagarsi sulla trafficatissima circonvallazione esterna mentre parla in vivavoce con una donna, la cui relazione col nostro eroe ci è ignota, che con un tono di voce a metà tra lo strafatto e il depresso con tendenze suicide ci informa dettagliatamente su antibiotici e medicinali che ha assunto negli ultimi giorni, più altre cose che non ho capito. Dopo dieci minuti di conversazione surreale, il tassista tronca la telefonata dicendole “Ora ho dei passeggeri, non posso parlare, ci sentiamo dopo”, come se sapesse che dopo la parte sulle medicine lei sarebbe partita a parlare di, non so, il carico di armi e droga in partenza dal Montenegro. La strada intanto è bloccata, con il miscuglio letale tra gente che esce dal lavoro e gente che va al concerto. Lui ci chiede con voce strascicata se c’è qualche evento. Gli rispondiamo. Arriccia le labbra. “Metallica? Mai sentiti nominare”. E vabbè, non ha mai sentito nominare neanche le strade milanesi che non siano la micidiale circonvallazione esterna alle 7 di sera, evidentemente, quindi figurati.

Una volta dentro l’Ippodromo ci rendiamo conto di aver centrato il primo obiettivo della serata, e cioè risparmiarci gli incomprensibili Ghost in apertura. Il secondo obiettivo è incontrarci col Maresciallo Diaz e la sua gentile signora, che sono persi da qualche parte nella folla di quattro miliardi di persone schiacciate nel fango. Lui mi dà delle indicazioni degne dell’ingegnere che è (“Sono in posizione ortogonale rispetto al palco” non me la dimenticherò facilmente), ma alla fine riusciamo a raggiungerli e affondiamo i piedi nella zolla di fango affianco alla loro.

Siamo a circa due-trecento metri dal palco, non saprei quantificare, come non saprei quantificare il numero dei presenti (così a occhio comunque superiore al paio di miliardi). Intuiamo dai megaschermi che i quattro sono saliti sul palco e appena partono le note di Hardwired capiamo che dovremo seguire tutto il concerto dai suddetti megaschermi. Non si vede nulla, ovviamente, e col passare dei minuti concludo che non ha molto senso spendere 90 euro per questi megaraduni in cui 1-non si vede niente 2-si sente poco e male 3-sei pressato tra miliardi di persone e 4-muoversi per prendere una birra (a 7 euro), una bottiglietta d’acqua (a 3 euro) o per andare in bagno significa perdere mezz’ora e non ritrovare mai più i tuoi compari nella folla. Ovviamente scemo io, perché era ovvio che fosse così, tutti gli eventi di questo genere sono così. All’Ippodromo c’ero già stato per il Battlefield Metal Fest due anni fa e per gli Iron Maiden l’anno scorso, ma non c’era tutta sta gente, neanche per i Maiden, o almeno credo. A un certo punto inizia anche a diluviare e l’esperienza diventa ancora più devastante, tra caviglie che sprofondano nel fango e l’acqua che inzuppa i vestiti.

La maggioranza degli astanti è chiaramente gente che va ad un concerto una volta l’anno, a essere generosi, e che oltre ai quattro di Frisco conosce forse solo gli Iron Maiden e i Guns’n’Roses; del resto i Metallica questi sono, li conosciamo, così come conosciamo il loro pubblico mainstream, e difatti le canzoni di gran lunga più acclamate sono quelle del black album. C’è un boato pazzesco quando Hetfield dice: Volete qualcosa di veramente pesante? e poi parte Sad But True. Sad But True, capito, mica Dyers Eve. Fuochi d’artificio, laser, batterie semoventi, fiamme ovunque, un megaschermo grande quanto il Maracanà. Mi manca tanto il Tube Cult di neanche due settimane fa, oh quanto mi manca. Qui inoltre i volumi sono abbastanza bassi, tanto che intorno a noi la gente si lamenta parecchio; si alzeranno solo per il bis, ma a quel punto stavamo già facendo calcoli intricatissimi per capire come uscire da lì senza rimanere bloccati mezz’ora nella calca (cosa poi puntualmente successa).

La prima ora e mezza è una sofferenza, perché – a parte Ride the Lightning – suonano solo pezzi dal 1991 in poi. Quattro pezzi dall’ultimo, tre dall’omonimo e pure The Memory Remains. Segue siparietto con Trujillo e Hammett che suonano El Diablo dei Litfiba (cosa che è stata molto presa in giro sui social network ma vi assicuro che dopo un’ora e mezza del genere è stato divertente poter quantomeno cantare qualcosa). Rientrano Hetfield e Ulrich e speri che a questo punto partirà il recuperone anni ’80, ma invece suonano St. Anger. E vabbè. Il recuperone è invece affidato alle sole One (da brividi), Master of Puppets, For Whom the Bell Tolls, Creeping Death e Seek & Destroy, tutte in fila. La voce di James risente parecchio dell’umidità, tanto da essere irriconoscibile rispetto a cinque anni fa. Nessuna giustificazione, invece, per Lars, che nei pezzi leggermente più veloci perde puntualmente il tempo; è sempre stato una mezza zappa, per carità, ma mi pare stia peggiorando. Discorso abbastanza analogo pure per Hammett, e il problema è che la vera forza dei Metallica dal vivo, e cioè la presenza scenica, viene annullata dalla distanza dal palco.

Il bis arriva sotto un diluvio incessante e inizia con Lords of Summer, che oltre a essere cacofonica suona anche una presa in giro, dato che sembra di stare a fine novembre. Chiudono con le purtroppo inevitabili Nothing Else Matters ed Enter Sandman, accolte con un boato assordante dalle centinaia di milioni di fan di Vasco accorsi al concerto. Poi tutto finisce, e ci incolonniamo verso l’uscita. Quindi ricapitolando: 6 pezzi dai primi quattro album, 5 pezzi dall’omonimo, uno da Reload, uno da St. Anger, uno da Death Magnetic, 4 dall’ultimo. La prossima volta ci toccherà ricordarci di prendere i biglietti per il pit, quantomeno. (barg)

24 commenti

  • Ci andrei anche a vederli,nonostante hanno smesso di intrigarmi boh penso da venti anni,ma alle condizioni di ieri cazzo neanche in Nicaragua !

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  • Andrea Malandrini

    “..La maggioranza degli astanti è chiaramente gente che va ad un concerto una volta l’anno, a essere generosi, e che oltre ai quattro di Frisco conosce forse solo gli Iron Maiden e i Guns’n’Roses; del resto i Metallica questi sono, li conosciamo, così come conosciamo il loro pubblico mainstream, e difatti le canzoni di gran lunga più acclamate sono quelle del black album. C’è un boato pazzesco quando Hetfield dice: “Volete qualcosa di veramente pesante?” e poi parte Sad But True. Sad But True, capito, mica Dyers Eve. Fuochi d’artificio, laser, batterie semoventi, fiamme ovunque, un megaschermo grande quanto il Maracanà…”
    Sei un grande …

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  • “Chiudono con le purtroppo inevitabili Nothing Else Matters ed Enter Sandman, accolte con un boato assordante dalle centinaia di milioni di fan di Vasco accorsi al concerto.” amico mio questa frase fa venire il magone da quanto è vera.
    Quanto mi fa schifo Enter Sandman dio bubu

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  • Ma anche il pit in questi raduni è enorme. Il top sono i palazzetti. Per i maiden l’anno scorso c’erano 12000 persone, godibilissimo. Personalmente a me il Metallica dal vivo non hanno mai deluso.

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  • Andrea Malandrini

    e cmq …sarò vecchio … retrogrado .. etc etc … ma cazzo .. rimpiango quando il metal era per gente brutta sporca e cattiva … e non per poppettari … (con tutto il rispetto per il pop quello “vero”

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  • Non si vede nulla, ovviamente, e col passare dei minuti concludo che non ha molto senso spendere 90 euro per questi megaraduni in cui 1-non si vede niente 2-si sente poco e male 3-sei pressato tra miliardi di persone e 4-muoversi per prendere una birra (a 7 euro), una bottiglietta d’acqua (a 3 euro) o per andare in bagno significa perdere mezz’ora e non ritrovare mai più i tuoi compari nella folla.

    Parole sante. Infatti ai mega concerti non ci vado più da anni, meno che mai a vedere i metallica che non ne azzeccano una da 25 anni.

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  • Pinuccio col magone

    La foto di James ridotto a un rocker panzone qualsiasi mi ha rovinato la giornata.

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  • finalmente la parola “incomprensibili” associata ai Ghost, grazie.

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  • Tutta la verità e solo la verità. Ma come si fa ad avere dei suoni di merda così clamorosi con un gruppo del genere?
    Inoltre, c’era chi si sgolava per Moth in Flames e non alzava un sopracciglio per Master of Puppets. Anni ’80 pressoché ignorati, solo qualche lacrima per One.
    Troppa gente ha sbagliato concerto: scommetto che cantava pure le canzoni dei Ghost. Questi li ho sentiti da piazzale Lotto e mi sono bastati per il resto della vita.

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  • Sì, vabbè che te ne sei pure pentito, ma toglimi una curiosità: chi cazzo te l’ha fatto fare, Bargò? A monte, dico. Cosa ti ha motivato a uscire di casa?
    Ogni tanto tirate fuori la questione della gente brutta che ascolta gli Opeth. E in questo caso? Potevi preventivarlo, direi.
    Ma poi, senza voler fare polemiche stupidotte, reggerebbe il discorso del “sono andato a vedere una band storica/influente/salcazzo/nonsenepòfareameno? Oltre ad aver elargito complessi di inferiorità ar sor Davide Mustagno (che comunque stimo di più pure da neo-catecumenale rispetto a sti quattro debosciati)
    chi cazzo hanno influenzato questi?
    Le ciofeghe post-thrash metal dal 91 al 94? Quando prese dalla febbre dell’oro 3/4 delle band di fascia medio/alta hanno cavalcato il tentativo patetico di avvicinarsi ai dati di vendita del black album?
    Non è che stamo a parlà dei Black Sabbath. Eh? EHHH? Ecco. Sarebbe il caso di ridimensionare la portata di una band che sono 30 anni e rotti che non fa un cazzo di nemmeno lontanamente decente. E che non ha lasciato nulla di veramente storico.

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  • Mai visto i metallica dal vivo, anche se sono uno di quelli per cui i primi tre album (e mezzo) rappresentano la Bibbia, e ne vado fiero. Senza Cliff per me non ha senso…. Preferisco di gran lunga concerti piu modesti ma di gruppi che “fanno scorrere il Metal”(cit.).

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  • Mi perdonerete, ma ve lo siete meritato.

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  • Presente, questo report è la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità…

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  • Alberto Massidda

    Che bello vederti sprizzare odio da tutti i pori, barg faust.
    A me è bastata quella dell’ippodromo di Roma, dove dichiararono tutto l’ippodromo “golden pit”. Gli altri, quelli col biglietto normale, stavano di taglio al palco, DI TAGLIO PORCA TROIA.

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  • Ma che voglia avete di stare ancora dietro i metallica? Maaaah….

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  • sergente kabukiman

    Noi ridiamo e scherziamo, ma su internet sto leggendo di gente che sta rivalutando st. anger eh…qua le cose stanno prendendo una piega preoccupante.

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  • Mauro Servienti

    Ho fatto bene a passare a sto giro, li ho visti 11 volte in totale. La prima al monster of rock a Modena, quasi 30 anni fa. Altri tempi, altri Metallica.

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  • Pingback: 10 anni dopo Carboniferous: la vera eccellenza italiana! « Xerosignal 2

  • Conosco gente che avrebbe fatto volare le sberle dopo frasi come “sono in posizione ortogonale rispetto al palco”,,,

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  • Io li ho visti qualche giorno fa ad Amsterdam e mi sono piaciuti tantissimo, più di quando li vidi al Palaeur a Roma ai tempi di Load (il famoso tour che finiva con il fonico arso vivo). Certo per godersi un concerto in uno spazio enorme (ad Amsterdam suonavano nello stadio dove gioca l’Ajax) bisogna spendere qualche soldo ed assicurarsi un posto decente.

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