Tecnici del suono tremate, sono tornati i NARGAROTH

le superchicche, estremamente più credibili dei nargaroth

L’ultimo vero e proprio album dei Nargaroth è stato Jahreszeit, del 2009, che non ho mai ascoltato. Dopodiché il bel Spectral Visions of Mental Warfare, una burzumata scritta e suonata in collaborazione con gli svizzeri Nychts, e un live album intitolato nientemeno Black Metal Manda Hijos de Puta, che prosegue l’ottima tradizione per i titoli cretini dei Nargaroth portata avanti da cose come The Day Burzum Killed Mayhem, Love is Always over with Ejaculation, Fuck Off Nowadays Black Metal o il precedente live, Crushing Some Belgian Scum. Ma anche l’ormai iconico Black Metal ist Krieg, voglio dire. L’unico rappresentante del progetto Nargaroth è sempre lui, Kanwulf (o Ash, come si fa chiamare da qualche tempo), uno che ha sempre danzato sul filo sottile tra ridicolo e sublime, a dir la verità cascando troppo spesso nella prima delle due. Non si è mai del resto capito se il personaggio ci fa o ci è, come quel periodo che andava a dire in giro che per il successivo album (che era Prosatanica Shooting Angels, per la precisione) avrebbe fatto fare un test online sul black metal a tutti quelli che volevano comprarlo; oppure quando uscì fuori la storia, non si è ancora capita se vera o meno, che nella vita reale facesse il poliziotto. Semper Fidelis, comunque, era un gran disco, con i suoi due riff a canzone e una produzione che in confronto Under a Funeral Moon era Images & Words. Non si sa mai cosa aspettarsi da un disco dei Nargaroth, e infatti Era of Threnody è un disco di black melodico (!) prodotto quasi normalmente (!!) e pure con delle soluzioni inedite tipo arpeggi di chitarre spagnoleggianti (!!!). Ovviamente dal prossimo disco potrebbe benissimo ritornare a fare canzoni da 10 minuti con due riff prodotti in una cisterna, ma intanto. Comunque qui ci sono delle cose abbastanza pregevoli, tipo Conjunction Underneath the Alpha Wheel o The Agony of a Dying Phoenix, mentre altre fanno piuttosto schifo tipo l’opener, una napoletanata con un simil-mandolino (nulla a che vedere con gli Scuorn, per carità di San Gennaro) o la tremenda titletrack, con una voce pulita che va direttamente in lizza per il premio del cattivo gusto 2017. 

i fan dei nargaroth in visibilio per il ritorno dei propri beniamini

Ricorderò comunque sempre con affetto quando li andai a vedere in un posto davanti a casa insieme a Ciccio, quando abitavamo insieme in due camere eterosessualmente separate. Il posto era ovviamente sottoterra, forse per riproporre lo stesso suono di molti dei loro dischi, e c’era poca gente ma tendenzialmente assurda. Del resto chi immaginate che possa andare ad un concerto dei Nargaroth a Roma? Io, Ciccio e della gente assurda, ovviamente. C’erano due tipe lesbiche, mai più viste né sentite alle centinaia di concerti romani a cui ho presenziato, che avevano interpretato il detto concerto come la cosa più trasgressiva del mondo, tipo le sedicenni del ’97 quando ascoltavano Antichrist Superstar. Insomma queste iniziano a baciarsi e a girare vorticosamente in tondo per la sala abbracciate, in un moto di rotazione/rivoluzione, sbattendo contro la gente che chiaramente era infastidita da queste due buzzicone di un metro e un barattolo che rischiavano di fargli cadere la birra. Quando sbattono contro di me io gli dico qualcosa nel mio dialetto, non ricordo cosa, ma immagino qualche soave rapsodia nei confronti dei loro parenti defunti, e quelle interpretano la cosa come un ah ma guarda questo bigotto che si scandalizza, mi si piazzano sotto (dico sotto perché erano un mezzo metro più basse) e prendono a limonare ancora di più alzandomi il dito medio in faccia. Perché vi ho raccontato questa storiella? Perché, amici miei, dalla mia lunga esperienza nel magico mondo dell’acciaio credo che queste due disadattate rappresentino esattamente il target ideale dei Nargaroth, o quantomeno quella parte che riesce a prendere sul serio l’ottimo Kanwulf. Poi sono sicuro che le due svantaggiate abbiano passato velocemente la propria fase lesbica e si siano fatte ingravidare da qualche burino della Tuscolana col tribale sul polpaccio, durante una dancehall in una calda notte agostana ai Cancelli di Ostia. A sto punto, però, non erano meglio i Nargaroth? (barg)

PS: Dopo aver quasi finito l’articolo, mi sono accorto che la recensione di Era of Threnody era già stata scritta da Charles quest’estate. Ma non mi andava di buttare tutto quello che avevo già scritto, non vogliatemene.

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