Avere vent’anni: AETERNUS – Beyond the Wandering Moon

Gli Aeternus sono un mio gruppo feticcio da quando li vidi a Milano di spalla ai Mayhem, nel tour di Grand Declaration of War. Erano norvegesi e suonavano black metal alla vecchia, ma con il particolare straniante di avere un growl tipo autospurgo otturato. Li trovai da subito molto evocativi. Peraltro a quel concerto andai insieme a un tizio, amico di amici, che avevo visto un paio di volte e con cui avevo condiviso un Gods of Metal; aveva casa libera, quindi mi avrebbe potuto ospitare lui. Questo era un soggetto totalmente fuori di testa che aveva la capacità di ritrovarsi sempre in situazioni assurde (e ovviamente a frequentarlo ci si capitava in mezzo) uscendone sempre con assoluta nonchalance, essendo lui il più scocciato di tutti. Conosceva chiunque a Milano, frequentava giri paurosi sia in alto che in basso, e si comportava allo stesso modo in ogni situazione: mi sono sempre meravigliato di come facesse a uscirne sempre vivo. Viveva in un quartiere degradatissimo in periferia, palazzoni alti e squadrati tra stradoni larghi e deserti, e silenzio. Silenzio ovunque. Silenzio e nebbia. Io vivevo a Roma a piazza Bologna, la notte c’erano sempre traffico e studenti calabresi con la Peroni in mano, sinceramente ero un poco a disagio; gli chiesi dunque se ci fosse qualcosa di cui dovermi preoccupare, e lui col suo solito tono enfatico mi disse di no, è una zona tranquillissima, non ti preoccupare. Dopo qualche secondo, con voce un po’ più bassa e guardando davanti a sé mentre camminavamo, disse, stranamente serio: “Comunque tu corri veloce, no? In ogni caso tu basta che fai tutto quello che faccio io”. Mi pare di non averlo più rivisto dopo quella volta; ci perdemmo un po’ di vista perché lui si lasciò con la fidanzata storica, che era la cugina di un mio amico, quindi non capitarono più occasioni. Giusto qualche telefonata e qualche promessa di rivedersi assolutamente entro l’estate. Sapete come vanno queste cose.

Dopodiché, anni dopo, mentre facevo pigramente zapping durante il collasso postprandiale me lo vedo su Mtv, ospite a TRL. Vestito come un truzzo, tutto bianco, pettinatura ingiustificabile, ostentava un’aria indolente e salutava da lontano le minorenni che urlavano il suo nome giù dal marciapiede di piazza San Babila. Mi ci volle pochissimo per scoprire che negli ultimi anni era diventato un rapper discretamente conosciuto, aveva girato vari videoclip ed era considerato uno importante all’interno del giro di un altro rapper italiano, estremamente famoso, di cui tutti voi conoscete almeno il ritornello di un paio di canzoni a memoria. Io non mi ero accorto di niente perché ero impegnato a continuare ad ascoltare i Bestial Warlust con Ciccio, e soprattutto non tenendo in minima considerazione quella caricatura di scena musicale per minorenni zarri non mi ero accorto della sua ascesa commerciale. Comunque, come spesso accade, dopo un periodo sulla cresta dell’onda è pian piano ridisceso nell’oblio in cui solitamente finisce chiunque giri intorno alla suddetta caricatura di scena musicale per minorenni zarri. E tutta quella storia del rap e delle fan minorenni può essere pure vista come una delle innumerevoli situazioni psichedeliche in cui lui aveva l’abilità di incastrarsi.

E insomma questo idolo dei minorenni de borgata è nelle mie foto dei concerti, prima della sua evoluzione allo stato attuale; e ogni tanto mi torna in mente, alla stessa stregua di come mi torna in mente pure che so, il tizio con cui andai in vacanza ad Edimburgo e che riuscì a farci cacciare tre volte in una serata dallo stesso locale, o l’indiano capellone sotto al palco degli Emperor all’Hellfest che sapeva tutto In The Nightside Eclipse a memoria. Dunque ogni tanto ripenso anche a quell’apostata che abbandonò la salvifica via degli dèi del metallo per perseguire la trista strada dei falsi dèi contemporanei, del dio denaro, sterco del demonio, e delle rime in slang da fighetto milanese cazzofiga. Penso che, se quel giorno gli Aeternus gli avessero lasciato l’impressione che avevano lasciato a me, magari adesso staremmo pianificando insieme una trasferta al Roadburn, anche perché un soggetto del genere – quantomeno prima della trasformazione –  è esattamente ciò che vorresti avere nel tuo gruppo di viaggio al Roadburn. Voi comunque al disco dategliela un’ascoltata, potrebbe persino piacervi. (barg)

4 commenti

  • “ma con il particolare straniante di avere un growl tipo autospurgo otturato.”
    Sei un vero poeta. Immagine di rara bellezza ed efficacia.
    Però, adesso, ci hai lasciato tutti con la curiosità, di sapere chi è sto soggetto.

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  • Oddio, forse ce l’ho. Entics??

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  • Anche io, avevo pensato a Vacca.. sia lui che Entics, vengono da Milano nord, però dalla descrizione che il buon Bargone ha dato del quartiere, sparo su Baggio e non su Quarto Oggiaro..(poi lui l’aveva definito tranquillo.. Quarto è il quartiere più degradato e malavitoso di Milano…) quindi continuo a puntare le mie fiches su Entics… Poi Vacca, famoso, non ha rischiato di diventarlo, Entics si… Quanto sono esperto di fenomeni spazzatura??? :) (e poi anche io, sono della periferia di Milano..)
    Stronzate a parte… Non avevo mai sentito questa band, ma ho preso la sana abitudine di ascoltare sempre, ciò che recensite nella rubrica avere vent’anni e non è affatto male, pure per me che non sono il più grande fan del black metal.. Poi, magari, è solo una mia impressione, ma in alcuni momenti, quando fanno il frullato e lui rutta i suoi megaurli super malvagi, mi hanno ricordato tantissimo i Portal… c’era la stessa cacofonia e la stessa soffocante malvagità, sparate a palla come per gli australiani… Chissà che questi ultimi, non si siano un po’ ispirati agli Aeternus..

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