Cornetti alla crema: FREEDOM CALL – Master Of Light

freedom-call-master-of-light-2016A me dell’ultimo Metallica frega abbondanti cazzi. Non che non mi fosse piaciuto abbastanza Death Magnetic, un dischetto discreto che tranne due o tre pezzi si lascia ancora ascoltare con una certa soddisfazione. Il fatto è che, dopo aver letto che Hardwired… sarebbe stato un album doppio, peraltro con una lunghezza media dei brani di oltre sei minuti, mi è passata completamente la voglia di sentirlo, o comunque di farlo per intero. Che volete farci, gli ultimi Iron Maiden m’hanno talmente gonfiato le gonadi con quell’inutile prosopopea del ‘noi facciamo quello che vogliamo – non dobbiamo dimostrare niente a nessuno – guardateci come siamo diventati prog e musicalmente adulti‘ (quando, cazzo, tu più che adulto sei diventato vecchio e per di più ti sei pure scordato come si tiene una di chitarra in mano), che ‘sto nuovo Metallica non m’attira affatto. Oh, prima o poi l’ascolterò, mica no. Solo non trattenete il fiato nel frattempo, ammesso che vi freghi qualcosa.

E quindi cos’ho ascoltato ultimamente? Ma che domande, l’ultimo dei Freedom Call! Che non è un discone, sia chiaro. Però è carino, sempre che vi garbi il genere happy/gaio, che a me non dispiace a meno che non sia eccessivamente felice, o eccessivamente gaio. Voialtri direte che i Freedom Call di base già lo sono, eccessivi intendo. Bé sì, avete pure ragione, cari arguti lettori, infatti quei pezzi più gai (plurale di gaio), più positivi e più zuccherosi mi fanno l’effetto degli stramaledettissimi cornetti di pasta sfoglia surgelati da cuocere in forno e ripieni di roba dolcissima, buonissimi sì, ma che posso mangiare in numero non superiore alla coppia (uno al cioccolato, l’altro marmellate varie) prima di andare in overdose glicemica. Problema mio ovviamente, mica dei cornetti. O dei Freedom Call, se vogliamo.

papabanfi

Di Master Of Light mi sono piaciuti i momenti un filo più seri, più ‘epici’ o ‘tirati’, come la title-track, la veloce Riders In The Sky, o anche Hammer Of The GodsHail The Legend. Pure l’iniziale Metal Is For Everyone, che ha il video simpatia coi fans che intonano il pezzo, tanto per sottolineare la coralità del testo. Poi vabbé, Cradle Of AngelsHigh Up e qualcun’altra mi hanno causato due carie fulminanti al primissimo ascolto, che volete farci. Chris Bay si dimostra sempre dotatissimo al microfono e comunque un buon compositore, considerando che per lo più scrive tutto lui. Anche la produzione è ottima, come sempre nei dischi dei nostri amici gai.  Insomma, i Freedom Call esistono da almeno tre lustri, sono al nono disco e quindi o leggete queste righe perché bontà vostra vi piacciono, o perché non avete un cazzo di meglio da fare, o entrambe le cose; nella prima ipotesi il disco merita un ascolto e quindi recuperatelo, nella seconda passate pure oltre e trovatevi un cazzo di qualcosa da fare, nella terza trovatevi qualcosa da fare e comunque recuperate pure Master Of Light, sfaticati. (Cesare Carrozzi)

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