Se questo è un homo

Voi che per vostra sfortuna seguite questo blog saprete che, da queste parti, si è sempre fatto molto umorismo sulla gaiezza spensierata dei Freedom Call e sulle loro liriche inneggianti al bene che trionfa sul male con un sottofondo di trombette pereppeppè zumpappà. Insomma, il gay metal e tutto quel discorso lì. Ora però pare che la cosa gli stia leggermente sfuggendo di mano. O perlomeno è la prima cosa che ho pensato guardando questa cosa qui:

Che sarebbe un’immagine promozionale per il prossimo album, Master of Light, in uscita l’11 novembre per Steamhammer. Ci ho messo un po’ a rendermi conto che fosse un disegno, e per qualche interminabile minuto ho avuto paura che fosse tutto vero; però effettivamente sarebbe stato impossibile non tanto che dei crucchi che suonano power metal birraiolo si fossero fatti quei tatuaggi zarri, quanto che quegli stessi crucchi si fossero pompati all’inverosimile diventando tipo la guardia personale di Leonida. Ma fortunatamente è tutto finto e quindi, cari i miei fratelli del vero metal, sappiate che un’alimentazione a base di birra e bratwurst non vi porterà ad avere il fisico di Conan il barbaro. Per quello bisogna fare una dieta sana, andare a letto con le galline e girare una ruota in mezzo al deserto. Niente che ci riguardi direttamente, dunque. 

Ad ogni modo, come battistrada per l’album, Chris Bay e degni compari hanno fatto uscire Hammer of the Gods, titolo che considerato il contesto ha una valenza quantomeno ambigua. Sapete, come quando si mette il logo di Brazzers su una foto innocentissima e di colpo tutto assume un sottotesto completamente nuovo. Musicalmente il singolo non è molto rappresentativo dei Freedom Call, essendo più un normale pezzo di power metal tetesco senza le trombette e tutto l’armamentario happy metal (loro lo chiamano così) tipico della band; mi è comunque rimasto irrimediabilmente in testa per giorni interi e ha alzato al massimo le aspettative per il disco, di cui chiaramente vi parleremo non appena uscirà.

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