GRAVE – Out Of Respect For The Dead (Century Media)
I più recenti dischi dei Grave mi hanno sempre dato un’impressione ben precisa: quella che fossero ad un passo dall’essere dei capolavori ai quali però è sempre mancato quel qualcosa in più che li elevasse da semplici lavori ben fatti ad uno status più alto. Sfortunatamente lo stesso leitmotiv si reitera anche nel caso del qui presente Out Of Respect For The Dead; di idee notevoli ce ne sono a fiotti ma continua a mancare quel piglio in più capace di incollarti al disco, facendoti venire voglia di riascoltarlo all’infinito per un periodo più o meno lungo. Il risultato è un lavoro fatto bene, al quale non si possono muovere particolari critiche ma che, una volta terminato, ti lascia dentro quella consapevolezza che non lo riascolterai mai più, se non tra 6-7 anni quando ti ricorderai che esiste.
È un peccato che i Grave siano arrivati a questo punto considerando che i loro primi lavori rientrano di diritto, a parer mio, nell’Olimpo del death metal svedese al pari di Entombed, Dismember e compagnia ignorante. Out Of Respect For The Dead manca di quella botta emotiva che solo il death metal mi sa dare: oltre i blast beat, oltre le sfuriate in doppio pedale, oltre il growl e le bestemmie c’è tutto un mondo di sensazioni capaci di prendermi alla gola e allo stomaco, smuovendo recessi dell’animo umano che per taluni andrebbero segregati e che invece io sostengo con forza vadano lasciati liberi, se non altro ai fini di una catarsi benefica che mi allontani dalla possibilità che questo mondo di merda mi trasformi in uno psicopatico o in uno dei tanti zombi da ufficio-aperitivo-palestra che affollano le nostre città, il che è probabilmente pure peggio. Ecco tutto questo nei Grave manca, e non riesco a capirne il motivo. Forse è l’età, forse in fondo non ci credono più nemmeno loro e questa, amici miei, sarebbe una tragedia ben più grande del fatto che Out Of Respect For The Dead è nulla più di un disco mediocre.
L’ultimo disco dei Grave che ho ascoltato è l’ orrendo Fiendish regression,tra questo e l’ ultimo appena uscito (peraltro brutto, concordo in pieno col recensore) hanno inciso qualcosa di interessante?
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La zuppa è sempre quella, cambiano giusto un po’ le spezie. Se hai trovato orrendo Fiendish Regression, credo ti annoieranno anche i successivi. “As Rapture Comes” forse è quello un po’ più carino ma sempre pilota automatico. Molto, molto meglio il nuovo Centinex.
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…secondo me sto disco non e’ male, ma e’ prodotto con i piedi.
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