Ammirate i maschioni del gruppo (Luca Turilli come Adriano Celentano)
Mi ero perso l’uscita del nuovo album dei Luca Turilli’s Rhapsody, che è uscito a giugno, ma noi comunque ne parliamo ora perché so che tanto ci volete bene lo stesso. Prometheus (Symphonia Ignis Divinus) è esattamente il tipo di disco che ci si aspettava dal Turillone nazionale, e che di sicuro si sperava facesse, con tutte le caratteristiche tipiche che qui ora enunceremo:
- Copertina improbabile con un gusto estetico mutuato da quelle magliette Alchemy con lupi, corvi, capi indiani, angeli con spade fiammeggianti e un paio di lune piene che andavano di moda negli anni novanta e che solitamente erano abbinate a bandane e gilè di jeans con la toppa di Gli Spari Sopra di Vasco sulla schiena.
- Titoli tonitruanti in 37 lingue diverse, da pronunciare con accompagnamento di trombetta da bersagliere, ispirati ad altrettanti riferimenti/situazioni/mitologie opportunamente abbinati con la stessa sobrietà e pertinenza delle magliette Alchemy di cui sopra. Nello specifico l’intro si chiama Nova Genesis (Ad Splendorem Angeli Triumphantis) e l’opener Il Cigno Nero, per poi passare attraverso riferimenti a re Salomone, il pantheon vichingo, la mitologia indù, i Rosacroce, l’Arcangelo Gabriele e Tolkien. La ballata si chiama Notturno, tanto per mantenere il profilo basso.
- Produzione della madonna e arrangiamenti curati in modo così maniacale da far sospettare che il Turilli, per far uscire un disco ogni due-tre anni, non dorma la notte e salti i pasti solo per pensare agli arrangiamenti così da arrivare poi alla registrazione talmente strafatto di taurina da riuscire a sparare quegli assoli velocissimi che sono un altro trademark del nostro più grande idolo di tutti i tempi.
- Stile musicale di base ovviamente rhapsodiano ma semplificato e maggiormente incentrato sulle melodie, quelle immortali melodie turilliane che dai tempi di FOR THE KING FOR THE LAND FOR THE MOUNTAINS riescono a fare scattare i pugni in aria più di un gol della nostra squadra preferita o di un discorso di Lenin in Piazza Rossa nel 1922. Una quantità strabordante di cori e voci operatiche che fanno OH OH OH! OH OH OH!, doppio pedale a tremila, un ritmo da tarantella ogni tanto, maialini allo spiedo, l’odore di diavolina e frasche umide, due passaggi a pallone mentre si cuoce la salsiccia, i cambi di tempo durante gli assoli, le bestemmie forti quando arriva un momento di particolare esaltazione, eccetera.
È una tiritera che si ripete da quasi vent’anni ormai, e una delle cose positive dell’essere un metallaro della mia generazione è che noi abbiamo visto nascere i Rhapsody e li abbiamo fatti finire nel nostro retroterra. Peraltro tra Rhapsody e affini saranno usciti almeno una dozzina di dischi, quindi abbiamo talmente assimilato il senso delle melodie di Turilli che, almeno per me, è un po’ come poteva essere Battisti o Celentano per un ascoltatore di musica italiana degli anni Settanta. Le sue melodie sono fedelissime alla tradizione melodica italiana, e da un certo punto di vista Luca Turilli è quanto di più folk metal ci sia mai stato in Italia, se consideriamo per folk la musica genuinamente popolare degli ultimi cinquant’anni. E i Rhapsody stessi, di conseguenza, sono la non banale trasposizione in metal della tradizione della musica leggera italiana.
Purtroppo Prometheus non è bello come il precedente Ascending To Infinity, più che altro perché manca di pezzi più immediati da cantare sotto alla doccia (io ancora non riesco a togliermi dalla testa il DARK MANTIS! DARK FATE OF ATLANTIS! di quel disco). Si difende comunque benissimo ed è come al solito consigliatissimo per chi non è mai riuscito a fare a meno di amare Turillone nostro per tutti i motivi enunciati sopra. Al minuto 3.46 di Anahata sembra che dica “ammirate i maschioni del gruppo”. Direi di darci appuntamento tutti al prossimo concerto dei Rhapsody, da sempre il miglior antidepressivo del mondo.
A me sembrerebbe più “ammirate i maschioni del tempo”. Cmq sì, una di quelle cose immortali alla “Filippo ti apro il culo” dei Behemoth
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Che pezzo?
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Quella dei Benemoth? https://www.youtube.com/watch?v=u9cLCbQrQoo&t=1m04s
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ahahahah è vero…..Comunque ‘sti behemoth hanno il suono piu finto del mondo, sono i dimmuborgir dell’est. che schifezza, dovrebbero lasciar stare il povero filippo e cantare “Life in plastic – it’s fantastic”…
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Ammetto di non essere ancora pronto sul piano razionale per quest’ album, e me ne rammarico, poichè sono grande fan dei fulmini che fanno esplodere la luna, pioggie di fuoco e carne alla brace. Tipo che non riesco ad arrivare in fondo. Però ho come il presentimento che se dovessi beccarli dal vivo, comincerei a cantare della rosa e della croce in maniera imbarazzante..
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Tutto molto bello e molto condivisibile, ma sarei curioso di leggere una disamina dell’ultima porcata dei Virgin Steele (cioè, di Defeis) e del loro declino.
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io invece no. vi prego, no. vi prego. non riesco neanche a pensarci. risparmiatelo, in nome di tutto ciò che avete di più sacro. fate finta che si siano sciolti dopo gli Atreus.
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questo è esattamente il motivo per cui non l’abbiamo recensito.
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grazie.
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qui in streaming c’è tutto il disco
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ahahahaha… si ride amaro.
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Aggiungerei anche:
5. I titoli in latino sgrammaticato (“Symphonia Ignis Divinus”, in questo caso).
Comunque Turilli è un eroe, fedele a se stesso fino alle estreme conseguenze. Si può amarlo o deriderlo, ma non si può non rispettare la sua coerenza.
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E mantenendo questa coerenza ha trovato anche il (relativo) successo commerciale, non è poco.
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Per me c’è qualcosa di buono anche in Visions of Eden, ma come band (e non come progetto solista) erano già finiti.
(per i mod: scusate, nel commento prima ho scritto il nickname incompleto)
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concordo, impeccabile: almeno mezzo v.o.e. è buonissimo, ma come band erano finiti.
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A proposito di testi fraintesi e Rhapsody, ancora ricordo il “P**** D** Libertà” letto sulla shock mail di non so quanti anni fa e diventato una sorta di grido di battaglia per un periodo tra me e i miei amici.
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eh, a chi lo dici… per amore di completezza segnaliamo che al minuto 3.11 di ‘emerald sword’ pare dica ‘YES! I AM THE TROIO’, un riferimento che gli amici toscani capiranno immediatamente: http://www.youtube.com/watch?v=y5kLxQGbRYg
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Cure_Eclipse, che pezzo???? un link?
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“Guardiani del destino”, minuto 1:34 circa: https://www.youtube.com/watch?v=wd6A2B-9E_8
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Non ce credo, manco i San Culamo…
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Ragazzi dovete recensire il nuovo saurom,un doppio album fantastico,lo sto ascoltando ora e il mondo mi sembra più bello😆
non potró mai ringraziarvi abbastanza per avermeli fatti scoprire
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