HAIL AND GRILL #2

Simpatici lettori che si divertono.

Nella prima puntata avevo scritto che casomai ne avremmo riparlato ed eccoci qui, per la gioia di grandi e piccini (di statura dico), magari anche utilmente visto che in pratica è estate, molti di voi si daranno al barbecue e, con tutta probabilità, senza questi preziosi consigli rischieranno pure di darsi fuoco tentando di far colpo su qualche sfigata o magari perché semplicemente troppo avvinazzati per fare alcunché senza causarsi bruciature da ricovero immediato nel più vicino nosocomio per grandi ustionati.

L’avete comprato poi ‘sto barbecue? Bene, se è nuovo di pacca non è che dovete fare nulla, oltre che montarlo e tenerlo pronto. Se invece un barbecue l’avete già, la prima cosa che dovete fare è pulirlo. Adesso: so che siete allergici alla pulizia proprio come concetto generale, che manco vi lavate e figurati se vi verrebbe in mente di pulire un barbecue che tanto ‘sti cazzi il fuoco purifica tutto, però pensate un attimo che un barbecue bello pulito è di gran lunga più efficiente di uno incrostato di sporcizia, sia per quanto riguarda il braciere, che sarebbe dove poggiano le braci accese, sia sulla griglia dove cuocerete. Cioè, se avete il braciere pieno di cenere e lapilli che manco la Pompei dei tempi d’oro, non purificherete un accidenti di niente perché evidentemente di fuoco ne farete ben poco, e se poi la griglia è pure sporca, incrostata da strati e strati di cotture di tutti i tipi, magari anche residui di bruciato, perché il fuoco li pulisca per voi probabilmente dovrete passare quindici giorni buoni a infiammare ‘sto benedetto barbecue a duemila gradi col rischio, peraltro, che, se è una roba di qualità scarsissima, finite pure per bucare il dannato affare.

Fatevi del bene e prendetevi cura del barbecue, dai. Ci vuole poco, il braciere basta svuotarlo dalla cenere e poi pulirlo dai residui di grasso che saranno sicuramente scolati dalla griglia (basta anche una bella passata con dei fogli di carta d’alluminio appallottolati, senza bisogno di solventi o che) e per la griglia ci sono dei prodotti apposta per lavarla e sgrassarla. Vedrete che ne varrà la pena.

Dovrete procurarvi poi degli attrezzi, cioè quel minimo per cucinare decentemente su un barbecue. Partiamo dal fondamentale, ovvero: con che cazzo lo faccio andare? Se ne avete uno a gas saltate pure, ma se avete un barbecue a carbone le scelte fondamentalmente si riducono a due, ovvero carbonella e bricchette. Per le grigliate veloci, quelle che la maggior parte di voialtri ignorantoni sicuramente faranno, allora la carbonella va benissimo, ovviamente a patto che sia di buona qualità e non quella robaccia polverizzata in tanti pezzettini microscopici che non s’accende mai e non dura comunque un cazzo in ogni caso. Vi toccherà sperimentare per trovare il tipo giusto, però una buona carbonella fa la differenza, perché si accende più facilmente, dura di più e anche il sapore di quello che ci cucinerete sopra sarà migliore.

Carbonella di legna.

E poi ci sono le bricchette, con le quali però, se non avete un barbecue col coperchio, farete poco. Le bricchette di carbone in pratica sono ovuli di carbone pressato e tenuto insieme da un legante naturale. Il fatto che siano così dense fa sì che impieghino molto più tempo a consumarsi rispetto alla carbonella, cioè che durino di più, anche se tipicamente lo svantaggio è che la carbonella ha temperature di picco relativamente più elevate (anche se dura meno, non ve ne dimenticate) ed è mediamente più aromatica. Le bricchette per lo più si usano per le cotture a temperatura relativamente bassa ma lunghe persino svariate ore, dove magari affumicheremo pure. Sono anche comode per, chessò, quelle grigliate con tanta gente che durano parecchio e che con la carbonella avremmo difficoltà a portare a termine perché finirà inevitabilmente per consumarsi in una mezz’oretta o poco più. Tipicamente io uso un letto di bricchette con uno strato di carbonella spenta poggiata sopra, che, accendendosi poco a poco, aumenta il calore di picco e lo mantiene a lungo, aumentando peraltro la carica aromatica. Se poi devo affumicare, al posto della carbonella sulle bricchette accese metto proprio dei pezzettini di legno (e se vi dovesse venire in mente non usate l’abete o una vecchia sedia a pezzi, per carità non fatelo, che il barbecue non è una stufa e non ci potete buttare dentro pure la suocera, eh. O meglio, la suocera pure pure, basta smembrarla un pochino prima).

Bricchette.

Parlando di accensione, dovete assolutamente procurarvi uno di questi:

L’invenzione del secolo.

Ovvero, un cesto accenditore. E’ una figata assurda e vi renderà la vita molto più facile. Basta giocare con l’alcol o con qualche liquido infiammabile di dubbia provenienza che poi vi fate male che siete svantaggiati. Usate questo. E’ semplice e a prova di stolto, lo mettete sul braciere, lo riempite di carbonella o bricchette, mettete alla base della carta di giornale (o meglio ancora un paio di quei cubetti per accendere il fuoco tutti vegetali, quelli che non lasciano odori o residui), lo fate andare fino a quando il contenuto non è bene acceso (cioè con uno strato di cenere sopra, tipicamente una ventina di minuti) e poi lo riversate sul braciere con la comoda maniglia. Fine. Forse costicchia un po’, ma vi durerà qualche anno e ne vale proprio la pena, fidatevi. Tra l’altro è comodissimo pure per riutilizzare il carbone incombusto dalla grigliata della sera prima.

Appresso ci sarebbe tutto l’armamentario di utensilame vario. Non vado nel dettaglio che mi fa fatica ed è pure piuttosto inutile. Non serve poi molto in realtà, vi raccomando fortemente giusto un buon paio di pinze, una spatola, un guanto per proteggervi dal calore e la spazzola per pulire la griglia. Roba tipo forchettoni non serve ed anzi è controproducente, che mentre una qualsivoglia pietanza cuoce voialtri sveglioni non dovrete bucare NIENTE. Non si buca. Se dovete movimentare qualcosa fatelo con le pinze o con la spatola o con entrambe, ma bucare è vietatissimo, salsicce anzitutto. Qualcuno a questo punto vi consiglierebbe anche un estintore da tenere lì vicino che non si sa mai, valutate se è il caso.

Insomma, così messi sarete pronti a grigliare il mondo e magari alla prossima parleremo di come settare il barbecue per cucinare cose levando alte le fiamme in onore del Capro. Così si cuoce meglio. (Cesare Carrozzi)

12 commenti

  • a morte chiunque non mangia carne alla brace. top assoluto cucinabile così: costolette d’agnello. potrei riempirmici, vomitare e poi ricominciare come nei banchetti d’epoca romana

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  • se siete veramente true carnivori, scrivete un post sulla carne di cavallo. è il tabù del 21° secolo. ho raggelato delle brillanti conversazioni argomentando del mangiar puledri.

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    • Io, da buon sardo, il cavallo lo mangio eccome ma comprendo chi, magari avendo fatto equitazione in passato, non ci riesce perché ama particolarmente quell’animale. Io non ce la farei mai a mangiare carne di balena, per dire, semplicemente perché è una bestia che mi piace tantissimo. Poi mi contraddico da solo mangiando il polpo che è uno dei miei animali preferiti.

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      • sergente kabukiman

        pezzetti di cavallo al sugo. l’universo non ha bisogno di altro cibo

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      • la balena che ho mangiato in Islanda faceva veramente schifo e mi sono anche sentito parecchio in colpa perché è un animale indifeso. il cavallo non riesco ancora a mangiarlo con serenità, avendoci avuto a che fare per anni, però posseggo due paia di scarpe in cordovan e non mi sento per niente in colpa per questo…

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  • al netto, il barbecue non ce l’ho perchè non me lo posso permettere

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    • Su certi grandi mailorder vendono delle griglie per barbecue a poco più di 6 euro. Bastano una di quelle e un paio di mattoni. Praticamente con neanche 10 euro si è a posto per sempre. Oppure, se uno vive in un’abitazione con poco spazio, ci sono in rete vari video che mostrano come fare.

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  • distinguiamo un po’: il barbecue fisso da giardino in mattoni è IL MALE, in quanto è fighetto e molto borghese, per gente trendy che beve solo birra Corona per intenderci. Per questo molti non se lo possono permettere, quoto Sancarlo! Allora secondo me è meglio la versione caucasica del barbecue, che te la prepari anche nel parcheggio dietro casa assieme a tanti amici brilli come noi… “shashlyki” fino alla morte!!

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