Tre uscite natalizie da ascoltare mentre il cielo ci cade sulla testa

christmasIl metal non ha mai subito il fascino natalizio, quindi sui blog di questo genere non si avverte mai l’atmosfera del Natale. Abbiamo tutti l’albero in casa e ci stiamo tutti scervellando per capire cosa regalare a nostro cugino, però aprendo Metal Skunk non cambia niente rispetto ad agosto. Oddio, in realtà cambia il numero di articoli legati al cibo, ma giusto quelli.  Quindi, continuando una tradizione iniziata l’anno scorso, quantomeno parliamo dei dischi a tema natalizio che sono usciti in questo periodo.

Immancabili in questo senso i TRANS-SIBERIAN ORCHESTRA, letteralmente padroni a casa loro tra campanellini, pupazzi di neve e buoni sentimenti. Nell’ultimo ep In Dreams Of Firefly (On A Christmas Night) ci sono gli ovvi Jon Oliva, Bob Kinkel e Paul O’Neill e poi c’è Chris Caffery, c’è Jeff Plate, c’è Johnny Lee Middleton, c’è Vitalij Kuprij, e la solita trentina di musicisti messi a fare qualcosa. Il risultato è un po’ tirato per i capelli, come se si fosse sentita la necessità di fare uscire qualcosa -qualsiasi cosa- per Natale. Un quarto d’ora totale, cinque pezzi, in cui i momenti migliori sembrano tutt’al più degli intermezzi di Beethoven’s Last Night e i momenti peggiori sono semplicemente noiosi. Lo zucchero è tanto, ma concettualmente i Trans-Siberian Orchestra sono sempre stati questo, e non avrebbe senso chieder loro altrimenti. Una cosa però ce l’avrei da chiedere: lo facciamo uscire un disco dei Savatage? Eh? Dai.

psychostick santa's an asshole tour 2012Non mancano all’appuntamento neanche gli PSYCHOSTICK, simpatici saltimbanchi alcolizzati di cui abbiamo parlato per il precedente Space Vampires vs Zombie Dinosaurs in 3D e già autori di inni generazionali come Beer e Because Boobs. Il loro contributo all’atmosfera natalizia del 2012 è l’ep The Flesh Eating Rollerskate Holiday Joyride, sempre fedele all’attitudine demenziale della band, un ideale punto d’incontro tra Les Claypool, Mike Patton e Christian Ice. La sola differenza tra quest’album e i precedenti è che questo tende a parlare di temi natalizi piuttosto che di tette e panini, ma per il resto la musica è uguale; e loro sembrano sempre essere appena usciti da qualche film comico americano sugli scherzi tra le confraternite al college. Se le vostre vecchie zie capissero l’inglese, questo sarebbe il disco da sparare a volume altissimo durante il cenone del 24 dicembre. 

Gli AUGUST BURNS RED sono un gruppo metalcore della Pennsylvania di cui devo aver sentito qualche nota in passato. Sleddin’ Hill: A Holiday Album contiene rifacimenti pestoni di vari classici natalizi americani perlopiù ignoti in Italia; io ho riconosciuto solo Jingle Bells e We Wish You A Merry Christmas, poi magari qualcun altro l’ho sentito in qualche film tipo Una poltrona per due ma al momento non mi sovviene. Stranamente, nonostante il retroterra dei cinque americani, il disco è parecchio carino. È quasi completamente strumentale (a parte la goliardata moshcore di due minuti Rudolph The Red Nosed Raindeer), e la chitarra solista tiene costantemente le fila del gioco. Tutto si regge quindi in piedi grazie alle doti del chitarrista JB Brubaker, al quale, nonostante l’aspetto da bamboccio scemo col frangettone, si  devono riconoscere gusto della melodia e doti di inventiva non comuni. Condurre un intero album con la sola chitarra, riuscendo a non annoiare né tantomeno a scadere mai nell’autocompiacimento, sarebbe difficile un po’ per chiunque; figurarsi per uno sbarbatello col frangettone che sembra uscito da una coverband degli Avenged Sevenfold. E invece Sleddin’ Hill è, fino a prova contraria, il disco di Natale del 2012. Auguri a tutti voi e alle vostre vecchie zie. (barg)

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