Ci sono gruppi destinati a suonare più a lungo dei Pooh, non importa chi ci sia dentro. Tipo i TERRORIZER

Non  starò a rompervi postandovi questo pezzo o quest’altro solo per ricordarvi dell’immensa portata di un disco d’esordio come quello che fu proprio della vecchia formazione dei Terrorizer. Sappiate solo che quando dei giovin signori nessuno del death metal di lì a venire incontrarono Pintado (pace all’anima sua), vennero fuori decine e decine di bootleg e demo che, tutto sommato, difficilmente avrebbero lasciato presagire uno sviluppo del grindcore come dimostrato in World Downfall. In effetti quel disco fu registrato quando Pintado era già in formazione con i Napalm Death (mi rendo conto che ultimamente non faccio che scrivere di loro… si vede che attendo con trepidazione il loro nuovo disco), l’influenza death metal poteva dirsi ormai incorporata e la band era stata già sciolta e riunita all’uopo, anche se Harmony Corruption (altro disco à la Terrorizer) sarebbe stato rilasciato solo un anno dopo. Chissene, però. Mi sta bene tutto, se il risultato è quella roba là.

Tutta questa introduzione per dirvi dell’imminente pubblicazione del nuovo disco dei Terrorizer intitolato Hordes Of Zombies  prevista per il 28 febbraio (quel giorno ci sarà da sborsare l’anima al negozio di dischi). Nella band non ritroviamo lo stesso organico che aveva reso Darker Days Ahead un disco veramente mediocre, ma una formazione rinnovata almeno per metà, ovviamente escludendo il buon chitarrista che tanto ci piaceva (rimpiazzato da una misconosciuta Katina Culture, dai Resistant Culture) ed incluso –notizia bomba- David Vincent, qui al basso, suo strumento principale. Di Garcia non c’è ombra.

Non dico altro, non farò della facile ironia su un’ipotetica trasformazione del combo Grindcore per eccellenza in un ensemble EBM. A voi la parola e alla band, soprattutto, i fatti. Produce Season of Mist. Qui lo streaming di Subterfuge, dal nuovo disco: 

Ma non è tutto, cari miei perché ogni tanto è pure divertente venire a sapere quanto delle metal-telenovele facciano da contorno a inaspettate notizie come il ritorno dei Terrorizer. Che poi, a dirla tutta, già a noi frega meno di niente del terzo disco di una band che per rimaneggiamenti e vicissitudini varie ha attraversato vent’anni e più nel silenzio generale, se poi ci si mettono pure oscure band canadesi a reclamare il loro quarto d’ora di notorietà, e allora sì che ci vien da ridere. Giuro, è quasi peggio degli assurdi veleni tra i vecchi membri dei Deicide, solo che qui la cosa si tinge di un patetismo veramente poco lirico a causa la statura artistica di uno dei due contendenti. Una band proveniente dalla Nuova Scozia canadese starebbe in effetti muovendo un’azione legale nei confronti della Season Of Mist per due punti essenzialissimi per ogni metalhead che si rispetti. La band che di nome fa Collapse, attualmente sotto Forward Regression, rimprovererebbe ai Terrorizer il plagio di un pezzo del loro devastante e ormai archetipico album Sustainability. La band rimprovera per la precisione il plagio del riffing sferragliato tra i secondi 0:28 e 0:45 e poco oltre di Subterfuge, il brano di cui il contendere, a partire da una canzone dei canadesi chiamata Mechanisms Of Oppression, contenuta nel disco di cui parlavo prima. La coincidenza del pezzo è qui evidente al minuto 1:48 (!!!). Non solo: la band in cui torna a suonare Vincent, in un momento di digiuno creativo avrebbe pure copiato la copertina di quel disco dei canadesi. Vi prego di prendere visione della estrema somiglianza dei due pezzi d’arte. Mah.

Detto ciò, ammetto pure che somiglianze tra canzoni soprattutto nel grindcore (che è suonato quasi sempre allo stesso modo) siano all’ordine del giorno ma, Sant’Iddio, a parte che gli stessi Terrorizer potrebbero da par loro rivendicare proprio un titolo come Mechanisms Of Oppression, ma come si fa a sperare che qualcuno possa darti credito per un’azione legale del genere (che, ci tengo a precisarlo, è seria e reale)? Quanto nerd bisogna essere per star lì a paragonare riff chitarristici in una decina di secondi in tutto, affinando l’orecchio per poter superare le differenze di produzione? Quanto si può essere gonzi nel credere che mezzo mondo metal possa stare veramente lì a cercare differenze e somiglianze tra due canzoni mediocri e due copertine che più banali non si può? Ma la band è dannatamente seria e, a parte le risate che immagino abbiano invaso tutto l’edificio Season Of Mist (se mai ce ne fosse uno), credo che ai capoccia dell’etichetta inizieranno a ruotare le scatole che manco il martello di Thor. E’ da sospettare quindi uno slittamento della data di pubblicazione di Hordes Of Zombies.

Ripeto. Mah.

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