La Hbo sta girando un film per la televisione dedicato alla travagliata storia d’amore tra il celebre alcolizzato Ernest Hemingway e la corrispondente di guerra Martha Gellhorn. I due verranno interpretati da Clive Owen, prototipo del grande maschio alfa americano secondo solo al mitologico Charlie Sheen (nostra nuova guida spirituale), e Nicole Kidman, la donna frutto degli esperimenti nazisti alla ricerca della perfezione ariana. Insomma, due tizi che se si accoppiassero anche nella realtà darebbero probabilmente vita al Superuomo nietzschiano. Sia io che Trainspotting avevamo, per motivi misteriosi, una grossa difficoltà a ricordarci il nome di Clive Owen. Ma come si chiama quell’attore? Chi? Quello, dai, che ha fatto quel film là. Ah, certo, e ha fatto anche quell’altro film fichissimo lì! E come cazzo si chiamava, mannaggia li pescetti? Vallo a sapè, in questo momento non ho voglia di alzarmi dal divano per controllare su internet, sono ubriaco e abbiamo ancora due puntate di Lost da finire. Ciò ci riporta alla teoria dei lapsus freudiani, secondo la quale quando si ha difficoltà a ricordare un nome è perché richiama alla mente qualcosa di sconveniente o spiacevole.

Nella Psicopatologia della Vita Quotidiana, il padre della psicoanalisi ci racconta, ad esempio, che le sue studentesse avevano difficoltà a ricordarsi il titolo del libro Ben Hur perché Ben Hur in crucco suona più o meno come “sono una laida peripatetica dei bassifondi”. Attraverso approfondite ricerche filologiche ho scoperto che Clive Owen in un antico dialetto azteco suona più o meno come “ieri sono stato sodomizzato con la sabbia da Aldo Luigi Mancusi e il bastardo ancora non mi ha telefonato”. E in effetti in un sito archeologico nell’attuale Guatemala sono stati ritrovati dei totem fallici che riproducono inequivocabilmente le sembianze del big strong boss. Ma non divaghiamo. Dicevamo che Clive Owen e Nicole Kidman sono davvero una bella coppia, e nella cultura popolare le coppie di figaccioni sono sempre affiancate da una spalla bassa, brutta, pelosa, ubriacona e farneticante. Per questo motivo nel cast è stato reclutato Lars Ulrich, che interpreterà il documentarista olandese Joris Ivens. Possiamo vedere il batterista dei Metallica, al suo secondo exploit attoriale dopo Get Him To The Greek, ritratto nella foto di scena di cui sopra che guarda con un’espressione risentita l’ex signora Cruise, che sembra sul punto di scoppiare in un accesso di risa. Lanciamo quindi un simpatico quiz per tutti i lettori.

Che cazzo avrà detto Lars Ulrich per suscitare lo scherno di Nicole norsk arisk Kidman?

A) “Ogni tanto riascolto St. Anger. E’ sempre un bel disco”.

B)” Sono tappo come il tuo ex marito e ancora più stronzo ma almeno spendo tutto in Ferrari e cocaina invece di regalare quattrini a Scientology. Inoltre ho letto sull’oroscopo di Branko che oggi avrei conosciuto l’amore della mia vita e tenderei a escludere il cretino col cappello floscio qua a fianco: scopiamo?”

C) “Se avessimo vinto la causa contro Napster avremmo dato tutti i soldi ai bambini poveri del Malawi”.

D) “Ho registrato le parti di batteria di And Justice For All in presa diretta”.

E) “Sono alto un metro e settantuno senza tacchi”.

A chi indovina la risposta giusta una copia masterizzata di Death Magnetic autografata da Charles con il sugo di pajata.

Peraltro ‘sto pezzo prende il titolo da uno dei libri più famosi di Hemingway. Tutto torna. (Ciccio Russo)