Kirk Windstein non beve da sei mesi, allarme nella comunità internazionale

Un mese fa abbiamo riportato una notizia che ci ha riempito di angoscia e costernazione: Kirk Windstein ha completato con successo un programma di disintossicazione dall’alcol. Speravamo tutti in un ripensamento da parte del corpulento musicista che, dopo aver registrato un nuovo disco dei Crowbar in condizioni di totale sobrietà, si sta preparando a entrare in studio con i Down pulito come i cessi di un Grand Hotel, che è un po’ come pretendere di fare la carbonara senza uova. Pochi giorni fa, in un’intervista a Sonic Excess, la sconcertante conferma: “Sono sei mesi che non bevo“. “Non avevo mai cantato da sobrio, mi ci è voluto un po’ per abituarmi – ha dichiarato Windstein – Credevo che l’alcol tirasse fuori le mie emozioni ma mi sbagliavo, erano emozioni false“. Esternazioni che lasciano trasparire un preoccupante stato di confusione mentale che non puo’ che suscitare in noi tutti una profonda apprensione. E ancora: “Mi sono reso conto che il mondo non gira intorno alla birra“. “Infatti gira intorno alla gnocca”, diranno subito i miei piccoli lettori. Pare però che l’ultima erezione conosciuta di Kirk risalga alle registrazioni di Nola. Poi, certo, ci sono anche il vino, il whisky e il Fernet Branca ma abbiamo ragione di temere che non sia questo il corollario di questa sconvolgente e incondivisibile affermazione, che lascia intravedere scenari devastanti per gli equilibri socioeconomici mondiali. Sì, avete capito bene. Noi stessi eravamo convinti che, per quanto gravi, le ripercussioni della malsana svolta salutista di Windstein avrebbero riguardato solo la scena heavy metal. Ma, secondo gli esperti, una sobrietà prolungata del barbuto frontman darebbe la stura a un devastante effetto domino che metterebbe a repentaglio la già fragile ripresa globale. “Se Windstein non ricomincia a bere l’industria birraria della Louisiana rischia di collassare in due o tre settimane – ha spiegato Aaron Blumenthal, ex analista della Goldman Sachs attualmente in carcere per pedofilia – si tratterebbe di un colpo mortale per l’economia dell’area dopo i danni causati dalla marea nera della Bp: il tasso di disoccupazione salirebbe al 66,6% e le casse statali farebbero crac, innescando una reazione a catena che porterebbe gli Usa a fare la fine dell’Argentina in pochi mesi“.

Il sindaco di New Orleans dopo aver appreso la sconcertante notizia

In preda allo sconforto è il sindaco di New Orleans, Mitch Landrieu, che abbiamo raggiunto telefonicamente per un rapido scambio di battute:

Mister Landrieu, come giudica la scelta di vita del suo più illustre concittadino?

“Sono disperato. Kirk è sempre stato un esempio per tutti noi, ci liberava da ogni senso di colpa. Ogni volta che uno di noi andava vicino al coma etilico o spendeva metà del suo stipendio in cocaina sapeva che Kirk  quel giorno avrebbe fatto comunque di peggio”.

Teme pericolosi fenomeni di emulazione?

“Ma riesce a immaginare cosa succederebbe se tutti gli alcolizzati e gli eroinomani di New Orleans smettessero all’improvviso? Il movimento jazz imploderebbe e il comparto della prostituzione resterebbe senza manodopera, che ne sarebbe della nostra industria turistica?”.

E come pensa di risolvere questo problema?

“Con il vudù. Abbiamo allestito dei rituali 24 ore su 24 per convincere Kirk a riprendere a bere. Purtroppo abbiamo finito le galline e abbiamo iniziato a sacrificare i bambini senza casa, però la protezione animali si sta lamentando. Nei Kentucky Fried Chicken stanno servendo nuggets di pantegana da mesi ma nessuno si è ancora accorto della differenza”.

Abbiamo contattato un’altra persona molto vicina a Windstein, Phil Anselmo, per avere il suo punto di vista. Ecco il risultato della conversazione:

Signor Anselmo, il suo amico Kirk ha smesso di bere, cosa ne pensa?

“AshhhwhassthewwwyousheeedGWOOOOOOSH”

Mi scusi, può ripetere?

“Burp”.

A noi piace ricordarlo così

Parole forti, ma non facili da interpretare. Intanto su una comunità internazionale già in fibrillazione si è abbattuto il maglio di una notizia ancora più scioccante. Secondo fonti riservate citate dalla Reuters i membri di altri celebri gruppi di New Orleans, gli Eyehategod, i Soilent Green e i Goatwhore, per non essere da meno, avrebbero smesso di drogarsi. Si tratta di voci ancora prive di conferme ufficiali ma che sono state sufficienti a far colare a picco le azioni Relapse e Metal Blade, affondando l’indice Dow Jones ai minimi storici e scatenando il panico sui mercati finanziari dell’intero pianeta. Un simile avvenimento, ci ha spiegato il politologo francese Philippe Lachapelle Destaceppe, potrebbe avere un impatto incalcolabile sul quadro geopolitico. “Queste tre band contano da sole per il 15% del consumo globale di eroina – ci ha spiegato Lachapelle Destaceppe – una loro disintossicazione getterebbe l’Afghanistan nel caos, per via della repentina svalutazione del papavero da oppio. Decine di migliaia di persone non avrebbero più di che vivere e si arruolerebbero in massa tra le file dei talebani, che riuscirebbero così’ a rovesciare finalmente il governo. Da lì l’instabilità si propagherebbe a tutti i paesi mediorientali, originando un conflitto di proporzioni globali. Non escludo l’eventualità di una guerra nucleare“.

Come un battito d’ali di farfalla può scatenare una tempesta dall’altra parte del mondo, le velleità salutiste di un redneck trippone di mezza età possono mettere in pericolo il futuro dei nostri figli. Anche noi di Metal Shock ci uniamo agli appelli che stanno provenendo in queste ore dai governi e dalla società civile di tutto il mondo: Kirk, riprendi a bere, se necessario vengo a portarti lo Zedda Piras fino in Louisiana. (Ciccio Russo)

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