R.I.P. Jim Marshall (1923-2012)

Il ‘Governatore’ è morto oggi a Londra a 88 anni. A darne notizia l’azienda che aveva fondato nel 1962. Aveva iniziato due anni prima vendendo strumenti, percussioni soprattutto (era pur sempre nato come batterista). Ma a furia di ascoltare lamentele sui limiti tecnici dell’amplificazione dell’epoca da habitué del suo negozio come Pete Townshend e Ritchie Blackmore gli venne una buona idea. Aprì un laboratorio, reclutò un altro ingegnere e iniziò a sperimentare. I primi cinque tentativi non lo soddisfecero ma nulla può fermare un uomo convinto di avere una buona idea. Quando decise di mettere in vendita il sesto prototipo ricevette 23 ordinazioni solo il primo giorno, due delle quali da parte di Clapton e Hendrix.

Mezzo secolo dopo, per chiunque abbia a cuore la musica con le chitarre distorte, poche icone hanno lo stesso potere evocativo di quel logo. Per molti di noi sarà impossibile enumerare tutti i momenti della nostra vita che hanno avuto come testimone un amplificatore Marshall. Una serata in sala prove con gli amici del liceo, quando una piccola parte di voi era convinta che, perché no, i nuovi Megadeth avreste pure potuto essere voi. Ore in un negozio a provare strumenti che non vi sareste potuti mai permettere. E buona parte dei concerti che avrete visto nella vostra esistenza, con l’affollatissimo insieme di ricordi più o meno vividi a essi legati. La band della vostra vita che inaspettatamente suona quella canzone che non è più in scaletta da dieci anni ma resta la vostra preferita. Un bacio rubato a una sconosciuta della quale il giorno dopo non riuscirete a ricostruire bene il volto. Un coma etilico sul prato durante il quale vi sentite lo stesso le persone più felici del mondo. Tutti momenti in cui c’era un Marshall a guardarvi e a lanciarvi dall’alto la tutt’altro che silenziosa benedizione degli dei del rock.

7 commenti

Lascia un commento