Skunk Jukebox: death metal breakfast

Ver adeo frondi nemorum, ver utile siluis/ vere tument terrae et mutilated genitalia semina poscunt/ tum pater omnipotens fecundis imbribus Aether/ coniugis in gremium laetae descendit, et omnis/ magnus alit magno commixtus cannibal corpore dying fetus.

(Virgilio, nostro collaboratore da oggi)

Va bene il death metal ma anche noi abbiamo bisogno di tenerezza

Cosa c’è di meglio di una (mal)sana overdose di death metal per allietare questi uggiosi primi scampoli di primavera? Sì, lo so che avreste preferito un picnic al parco con Vladislava, la ginnasta bielorussa in fuga dal regime che avete conosciuto in palestra, ma per questo temiamo di non potervi aiutare. Consoliamoci con un aperitivo a base di Unleashed, il cui nuovo Odalheim, fuori a fine aprile, si preannuncia davvero, beh, Unleashed:

Se Johnny Hedlund è una persona che inviteremmo volentieri a una grigliata sulla terrazza di Luciano, che mo’ che inizia a far caldo si sta bene (domenica vengono anche Jon Schaffer e Tori Amos), i Cattle Decapitation non li vorremmo mai accanto durante un barbecue. Starebbero sempre lì nell’angolo a biascicare panini alla soia e a rompere i coglioni col fatto che quella bistecca un tempo era un essere vivente. E invece ce la mangiamo, noi stronzi. Anzi, noi Living, Breathing Pieces of Defecating Meat, come recita il titolo di questo loro nuovo brano, estratto dall’imminente Monolith Of Inhumanity, nei negozi di dischi superstiti l’8 maggio. A Vladislava stanno un po’ sulle palle. Da lei a Minsk la carne la razionavano e sostiene che essere vegetariani è un vezzo borghese tipico dell’Occidente corrotto. Mica ha tutti i torti.

E restiamo in casa Metal Blade con i Job For A Cowboy. A Vladislava non piacciono perché sostiene che il loro moniker è una chiara espressione di imperialismo yankee ma secondo me non sono malissimo. Ruination era un dischetto efficace e senza pretese, comunque più divertente della media della monnezza death/deathcore/staceppa che infesta gli States. Non credo che il loro Demonocracy, in uscita ad aprile, finirà mai nella mia playlist ma sono abbastanza trucidi da risultare simpatici:

E poi ci sarebbe il nuovo video dei Decapitated. Carnival Is Forever non mi è piaciuto granché, pur con tutta l’empatia possibile nei confronti di Vogg, costretto a rifondare la band da zero dopo che un terribile incidente con il tour bus si portò via la vita del fratello e batterista Vitek e mandò in coma il cantante Covan, ora ridotto così. La t-shirt a lui dedicata indossata dal chitarrista nel filmato è commovente.

Vi lascio con un inedito live dei Dying Fetus, destinato a far parte di Reign Supreme, il nuovo album dell’act di Baltimora, in uscita nei prossimi mesi su Relapse. Qui il trailer. Mo’ scappo che devo andare al parco con Vladislava. Se volete provo a mettere una buona parola ma non vi prometto niente.

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